Saper scegliere

 Scritto da il 4 Ottobre 2018 alle 17:03
Ott 042018
 

Nel dopo partita di Rende Catania, un amico mi ha inviato sul cellulare una foto che ritraeva un gruppetto di catanesi dietro una

vetrina intenti a guardare la partita Juventus Napoli che andava in onda quasi in contemporanea con quella della nostra squadra. La accompagnò con la seguente frase : “ unni amu a ghiri iennu”.

Con essa, rappresentava il rammarico per quanti, ai colori della città che li ha visti nascere, preferiscono altre realtà sportive, in particolare del nord Italia.

Per carità: ciascuno e’ libero di fare quello che vuole e tifare per la squadra che più piace ma di certo fa specie osservare, non solo nella città di Bellini ma in tante altre realtà, specialmente del sud Italia, come tanti preferiscano tifare per club differenti da quello di casa.

E’ oramai frequente assistere ai pienoni allorquando la squadra della propria città si confronta con club più blasonati che raccolgono proseliti anche tra i vicini di casa e si recano allo stadio bordati da differenti colori.

Fa male, inoltre, che coloro i quali assistono divertiti a cori razzisti e violenti lanciati dalle tribune da tanti sostenitori con i quali condividono il tifo comune, siano poi le stesse vittime che questi vorrebbero vedere lavati dal fuoco di un vulcano o, peggio ancora, chi canta a squarciagola questo genere di coro, sia nella stragrande maggioranza dei casi, figlio o nipote di quei tanti che, con valigie di cartone, si spostarono al nord in cerca di un lavoro.

Ricordo quel racconto del libro Cuore che immancabilmente faceva capolino sui banchi delle scuole elementari, solo quelle di una volta però, dal titolo “dagli Appennini alle Ande” nel quale il protagonista, un povero ragazzo a bordo di un piroscafo diretto nelle Americhe, raccoglieva delle elemosine lanciategli da un gruppetto di benestanti ma che restituì con orgoglio allorché li sentì insultare il paese natio.

Ahimè non vedo restituire le magliette o le sciarpe da costoro che continuano ad assistere con disinvoltura al calpestio del loro retaggio fino ad unirsi e mischiarsi a quei cori di scherno.

C’è chi, invece, l’amata terra natale la porta scolpita nel proprio cuore, per fortuna la maggioranza dei residenti ma anche tanti lontani da essa per scelte antiche e sofferte e tra questi mi piace ricordare il presidente del prossimo avversario che ha trovato fortuna in terra calabra ma che non ha mai nascosto di tifare per i suoi vecchi colori di ragazzo.

La società calcistica che rappresenta, quest’anno è tornata al calcio professionistico con entusiasmo, dopo una battaglia legale che lo ha visto soccombere in quella dei tribunali sportivi. Quanto simile la sua esperienza a quella vissuta quest’estate dal nostro Catania!

La formazione è allenata da Orlandi dal 17 novembre dello scorso anno e scenderà in campo al Massimino con tutta probabilità con Mengoni tra i pali, difesa a tre con Silvestri, Camilleri e Maciucca, al centro Il capitano Obodo e Collodel con esterni Finizio e Malberti e Donnarumma o Ciotti in appoggio alle due punte Taurino e l’ex Cani.

Un 3/4/1/2, molto abbottonato che potrebbe sfruttare le corsie per attaccare le fasce con i due esterni.

Sappiamo bene che questa e’ una partita da vincere per far crescere l’autostima alla vigilia della partita di Caserta della prossima settimana.

Quali potrebbero essere le novità nello schieramento rossazzurro rispetto all’undici schierato a Rende? Sicuramente Marotta, assente per squalifica sabato scorso che debutterebbe al posto di Curiale che potrebbe entrare dalla panchina per poi trovarsi pronto per la difficile trasferta campana. Altre grandi novità non dovrebbero essercene se escludiamo il possibile impiego di Angiulli che scalpita dalla panchina. Una cosa e’ certa: Manneh e Baraye in questa formazione riescono a dare brio e velocità unite ad imprevedibilità, elementi necessari per forzare le difese avversarie.

  14 Commenti per “Saper scegliere”

  1. Ip Address: 92.78.140.127

    Cara redazione, confesso di avere visto anch’io la partita rubentus-Napoli. Perché essendo un profondo antirubentino, nonché simpatizzante del Napoli dai tempi in cui vidi il dio del calcio giocare con quella maglia azzurra, speravo in un risultato nettamente diverso da quello che si è poi verificato. Sono andato in un bar qui a Berlino, città dove vivo, con amici napoletani e per poco non finiva a rissa con un arribattuto calabrese che preferisce tifare, poveretto, per una squadra senza colori i cui tifosi sono maestri nell’insultare i meridionali (anche se, visti i legami dei senza colori con la ndrangheta capisco che magari il personaggio in questione aveva un interesse personale nella partita 😀 ). Ma d’altronde quante persone al sud sono pronte a votare un partito che sugli insulti ai meridionali ci ha costruito le campagne elettorali passate e i cui rappresentanti non nascondono di vederci come sottosviluppati mafiosi e incivili? Quindi di che stiamo a parlare o come diceva l’amico “unnamamgghiri jennu?”
    Ciò non toglie che è bene ricordare sempre quanto velocemente alcuni meridionali siano pronti a vendersi in virtù anche, mi sia consentito, di un ingiustificato complesso d’inferiorità che soffrono nei confronti dei polentoni (quei terroni che, per intenderci, dopo due settimane a nord di Napoli cambiano immediatamente il loro accento originario per trasformarlo in qualcosa che fa ridere soltanto a sentirlo, tanto è artefatto e innaturale). Al punto di trasformare sé stessi in una specie di macchietta che imita pateticamente i polentoni in tutte le loro manifestazioni, inclusi gli insulti territoriali (e non solo). Per questo motivo ringrazio la redazione quando ricorda ai suddetti arribattuti le loro origini e l’assurdità di tifare per chi ti ha sempre insultato, nonché per una squadra che con le proprie ruberie ha contribuito a fare cadere progressivamente l’interesse dei tifosi per il calcio giocato. Che si vergognino, ora e sempre.
    Auguro alla Vibonese di riuscire a fare un campionato meraviglioso, tranne che con noi (non me ne voglia il presidente Caffo). Così come, permettetemi, sempre parlando di Calabria, auguro al sindaco di Riace, unico personaggio politico italiano ammirato e imitato nel mondo, di uscire indenne da questa campagna di fango. E al tifoso calabrese incontrato a Berlino auguro invece di vedere la squadra per cui tifa perdere l’ennesima Champions, magari per mano del Napoli. E al nostro Catania di vincere questo campionato e andare per merito in quella serie B che non ci hanno voluto dare, nonostante ci spettasse. Per il resto solo fozza Catania e andiamo a sei punti!

  2. Ip Address: 79.47.5.212

    Mi sta simpatica la Vibonese ed il suo presidente ma questi 3 punti dobbiamo assolutamente portarli via. Avrà modo la Vibonese di rifarsi dalla prox settimana, cosa che gli auguro di vero cuore. Sappiamo come a Catania siano in molti a tifare per quella squadra del nord. Ai miei tempi la scusa era ca dda iucava Petru u tuccu ma si è continuato e si continua. E’ piu’ facile tifare per quella realtà rilassante per il corpo e lo spirito, quasi saporifera oramai. Scegliere il Catania, invece, comporta stress e batticuore e adrenalina che si sprigiona da tutto il corpo. Scegliere il Catania è un privilegio per cuori forti .

  3. Ip Address: 78.15.10.136

    Catanese per cortesia personale non nominare mai più Petro u tuccu (la mia bestia nera) per causa sua ho rimediato l’unico cartellino rosso diretto dopo 15 minuti dell’inizio della partita.. Nonostante lui avesse qualche anno in meno correva come un matto e non riuscivo stargli dietro e l’unico modo per fermarlo era asfaltarlo.
    Ricordo quel giorno come se fosse ieri.

  4. Ip Address: 78.15.10.136

    Questo DEF che verrà pubblicato nella GU risolve qualcosa perchè toglie una parte di autonomia alla federazione ma non risolve alla base tutti i problemi.
    Affidare al Tar del Lazio tutte le controversie in linea di principio è condivisibile per aver svuotato quel potere gestito in modo arbitrario dalla giustizia sportiva ma dall’altra parte non tiene conto che i giudici del Tar vivono anche loro a Roma. Questo particolare è alla base su tutto ciò che è successo questa estate ed il DEF non lo risolve.
    A Roma si concentra la politica e ministeri; esiste una mondanità che si sviluppa nei vari circoli, club esclusivi etc etc etc ed è naturale che in queste situazioni esistono comportamenti trasgressivi (dalle corna ai vizietti) e chi ha il potere di essere informato ha vita facile per tenere sotto controllo le persone. Così come si ha vita facile tenere sotto controllo coloro che hanno ricevuto favori sulle carriere e sistemazione di lavoro di intere famiglie.
    In questi casi l’unico modo per risolvere alla base il problema sarebbe cambiare la sede del Coni in altra regione distante da Roma, oppure, escludere il Tar del Lazio ed incaricare altri Tar. In un mondo digitalizzato non necessita più la presenza fisica delle persone e sarebbe l’unico modo per tagliere le unghie a queste lobby.

  5. Ip Address: 62.2.176.13

    pierpuzio anche qui a zurigo le cose funzionano come hai descritto tu

    anche io una volta ero simpatizzante del Napoli. Ma da quando sono tutti stranieri………………..

    ESISTE SOLO IL CATANIA

    ma quando era in A con tutti gli argentini per dire la verità mi vergognavo un po. Perché tutti qui la chiamavono cargentina e non Catania………

  6. Ip Address: 79.47.5.212

    Si Vincenzo, le tue paure per il tar del Lazio sono più che giustificate. Bastava fare a rotazione ma poi tutto torna al consiglio di stato che sta a Roma amen. Jamajama comunque agli stranieri nel calcio dobbiamo abituarci. Costano di meno e ora anche in serie c c’è ne sono parecchi. Purtroppo essendo in Europa valgono le norme comunitarie e quindi non possiamo limitarli. Questo a discapito della nazionale che oramai è allo sbando

  7. Ip Address: 78.15.10.136

    Carboni, Castro, Spolli, Silvestre, Ricchiuti, Bergessio, Peruzzi, Bizzarri, Ledesma e lo stesso Gomez non li ho mai considerati stranieri e nelle loro vene scorre tutto o in parte sangue italiano, Questi ragazzi sono nati in Argentina perchè figli o nipoti di emigranti italiani e chi li ha considerati stranieri hanno commesso un errore.

  8. Ip Address: 84.226.132.80

    Ragazzi

    Sono stranieri chii non é concocabile per la nazionale! E il regolamento

    Vincenzo i ragazzi da te elencati volevono solo la nazionale argentina! L‘iialia sarebbe stata solo la seconda scelta!

  9. Ip Address: 78.15.10.136

    Jamajama, è stato sempre un rebus per i discendenti degli emigranti conciliare sangue d’origine con i regolamenti statali o sportivi. L’origine del sangue non potrà mai essere snaturato da nessun regolamento. Gomez è cittadino italiano e non è stato possibile convocarlo in Italia perchè la Fifa non ha dato il permesso perchè quando ha giocato con l’under 20 argentina non si era ancora attivato per ottenere la doppia cittadinanza.
    Se per te è sufficiente considerarlo straniero perchè Gomez ha trascurato di richiedere la cittadinanza italiana prima di giocare con l’under 20 argentina, pur non condividendo ne prendo atto.
    E’ naturale che tutti gli italo/argentini come prima scelta per istinto preferiscono la nazione che conoscono da quando sono nati e cresciuti così come accade con gli italo/svizzeri e italo/tedeschi. Basta guardarsi attorno e vediamo che la stessa cosa accade anche in Francia, Olanda ed Inghilterra. Ma l’origine si vede ad occhio ed è tutt’altra cosa.

  10. Ip Address: 88.75.182.49

    Ciao a tutti. Caro Vincenzo, di solito sono d’accordo con te, anzi credo praticamente fino ad oggi sempre, ma questa volta lasciami dire che la vedo molto diversamente. Se una persona nasce, cresce e vive in un paese per me è automaticamente un cittadino di quel paese. Le tesi che riguardano il sangue credo siano ormai assolutamente antistoriche, anche perché tutti abbiamo nel sangue talmente tanti caratteri genetici diversi che è pura utopia pensare che qualcuno appartenga ad una nazione invece che a un’altra solo in base al DNA. Vero è invece che se tu nasci in un paese, ne assorbi la cultura e le tradizioni, insomma ti formi all’interno di quel paese sei automaticamente di quel paese, a prescindere dall’origine dei tuoi antenati. Ovviamente a meno che tu non ami il paese dove sei cresciuto e preferisci appartenere ad un altro. Mio figlio è nato in Germania, sta crescendo e si sta formando qui, è logico che si consideri tedesco, anche se ovviamente una parte di Italia (o meglio di Catania) è in lui e spero non la rinneghi mai, ma mai potrei dire che sia italiano. L’aspetto fisico, in un mondo sempre più globalizzato, fortunatamente non conta più niente: la nazionale tedesca, francese, inglese, portoghese e buona parte di quelle sudamericane ne sono la riprova (e infatti queste, tranne quella inglese che è scarsa da sempre, sono quelle che vincono). La cosa importante, per far rinascere la nazionale italiana è darle una buona dirigenza (cosa che ormai sembra un utopia) e valorizzare i giovani in campionato. Carusi, se le altre nazionali vincono, pur avendo lo stesso numero di stranieri nei loro campionati che ci sono in Italia, è perché funzionano meglio gli organi dirigenti e perché i giovani trovano spazio in campionato, due cose che in Italia sono ormai merce rara. Noi fortunatamente abbiamo Torre del Grifo e i risultati si vedono, i giovani che crescono e trovano spazio nella prima squadra sono validi quanto gli stranieri, quindi continuiamo a valorizzarli, gli stranieri devono essere un valore aggiunto, non scarsoni che vanno bene perché costano meno. E ora fozza Catania e andiamo a sei punti.

  11. Ip Address: 151.34.253.208

    Tris del Catania alla Vibonese. Reti di Biagianti, Lodi e Aya
    Il Catania vince la prima gara al Massimino. La Vibonese è stesa per 3-0 con le reti di Biagianti, Lodi su rigore e Aya. Tre punti per i rossazzurri dopo una gara vibrante e accesa.

    Nel primo tempo doppia occasione per il Catania con Marotta e Manneh, prima del colpo di testa vincente di Biagianti su assist di Lodi da calcio d’angolo. I calabresi, però, non mollano e sfiorano il gol con Silvestri (traversa) e Tito (grande parata di Pisseri).

    Nella ripresa, dopo pochi minuti dall’inizio, Manneh si guadagna un rigore che Lodi trasforma impeccabilmente. Nel finale arriva anche il gol di Aya su sponda di Vassallo.

    Quasi 10mila gli spettatori al Massimino (6687 gli abbonati, 2870 i paganti).
    CATANIA-VIBONESE 3-0

    PUBBLICITÀ

    MARCATORI: 29′ Biagianti, 50′ Lodi, 82′ Aya.

    CATANIA (4-2-3-1) – Pisseri; Calapai, Aya, Silvestri, Scaglia (dal 68′ Esposito); Biagianti (dal 86′ Bucolo), Rizzo; Baraye, Lodi (dal 86′ Angiulli), Manneh (dal 79′ Vassallo); Marotta (dal 79′ Curiale). Allenatore: Sottil.

    VIBONESE (3-5-2) – Mengoni; Silvestri, Camilleri, Altobello (dal 82′ De Carolis); Franchino (dal 67′ Cani), Collodel (dal 67′ Finizio), Obodo, Scaccabarozzi (dal 82′ Prezioso), Tito; Bubas, Ciotti (dal 51′ Taurino): Allenatore: Orlandi.

    ARBITRO: De Santis della sezione di Lecce
    Mexxican

  12. Ip Address: 93.46.56.84

    Abbiamo vinto 3 a 0 e nessuno commenta che fine avete fatto? Dobbiamo perdere per commentare? Ho visto un bel gruppo al di là della vittoria non sono queste le squadre che ci impediranno di salire in B, penso che questo sia l’anno giusto ero fermanente deciso a non seguire più la squadra perché schifato dal delitto perfetto perpetrato dai bastardi ma il Catania per me è un amore e una fede e non c’è l’ho fatta

  13. Ip Address: 78.15.10.136

    pierpuzio anche da parte mia ho sempre condiviso le tue riflessioni sempre pacate e sensate.
    Riguardo il discorso argentini del Catania l’avevo scritto come premessa che è stato sempre un rebus per i discendenti degli emigranti conciliare sangue d’origine con i regolamenti statali o sportivi. E’ un discorso molto complesso e dibattuto da parecchie sentenze ed è normale che ognuno abbia la propria idea. Personalmente la penso come il buon Tremaglia che ha speso tutta la sua vita cercando di tenere unite tutte le comunità italiane del mondo mettendole anche in condizioni (semprechè loro lo volessero) di sentirsi parte integrate anche a livello politico.
    Nel caso specifico dei giocatori argentini che hanno giocato nel Catania ricordo che a Buenos Aires la comunità italiana è stata da sempre la più numerosa del mondo, sono circa un milione e 200 mila, di cui 900 mila circa iscritti nelle liste del consolato ed hanno quindi diritto di votare come tutti Noi italiani. Ricordo anche che ( sempre per chi lo volesse) che in diversi ordinamenti giuridici e non solo quello italiano esiste la possibilità di richiedere il diritto di cittadinanza con la formula “jure sanguinis” ovvero che un genitore italiano genera figli italiani, indipendentemente da dove essi nascano, sarà antistorico ma pare che invece rappresenta uno dei punti fondamentali.
    E’ anche naturale che questi ragazzi nati lontano dall’Italia come primo istinto si riconoscono con la nazione dove sono nati e cresciuti ma con il tempo poi qualche impulso riaffiora. Ho nipoti con cittadinanza svizzera oggi cinquantenni nati, cresciuti e residenti in quel Paese ma l’idea di essere italiani non l’hanno mai abbandonata, anzi qualcuno di questi si è stufato e si è trasferito in Italia motivando tale scelta che ritornava a casa. .

  14. Ip Address: 78.15.10.136

    Gaetano la vittoria ci voleva. Da notare che in solo due partite abbiamo segnato tre gol con calci piazzati quasi tanto quanto quelli segnati l’anno scorso nell’intera stagione. Questo è un fattore molto importante perchè il 60% delle partite si risolvono con i calci piazzati ed il lavoro di Sottil si vede.
    Ancora però siamo in rodaggio e speriamo che la prossima settimana a Caserta ritorna Barisic rigenerato.

Spiacenti, i commenti sono chiusi.

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