La tanto agognata notizia di una offerta per l’acquisto del club e del suo titolo sportivo non e’ giunta: nemmeno un compratore, gruppo, società, imprenditore, ha trasmesso nei termini previsti la tanto attesa pec per acquisire il titolo sportivo e quindi la storia del club.
Ci speravamo, invece, ce lo aspettavamo, perché Catania e la sua provincia e’ tutt’uno con la sua storica squadra di calcio ed ora si scopre incredula, povera, sbandata, inerme.
Cosa accadrà? Lo sapremo a giorni o al massimo quando cesserà il termine dell’esercizio provvisorio fissato all’ultimo giorno di febbraio.
Inutile anticipare gli scenari futuri ma adesso più arduo vedere una luce all’interno di questo tunnel nel quale e’ precipitato il Catania, in caduta libera sin da quando con orgoglio, disputò e vinse a Bologna l’ultima inutile partita di otto stagioni disputate in serie A.
Una discesa all’inferno per scelte scellerate dell’ex proprietario e continuate in queste ultime due stagioni con i salvatori della Sigi poi diventati gli ultimi affossatori della nostra matricola tra beghe interne, passaggi di proprietà invocati con intermezzi di zii d’America, sceicchi lontani e fondi esteri.
In attesa delle determinazioni del Tribunale di Catania che sicuramente sentenzierà per il meglio, in primis per difendere stipendiati, creditori e tesserati, con che spirito si andrà allo stadio? Con quale forza interiore i giocatori scenderanno in campo?
In questo momento il mio pensiero, ricordo e ringraziamento a quello che fu il mio Presidentissimo Massimino, unico davvero che sino all’ultimo ha lottato, a prezzo della sua stessa vita, per la sua creatura difesa contro tutti e tutto, poteri forti, palazzo dei bottoni e satire cittadine.
Incredibile che non esista imprenditoria locale disposta ad andare oltre il proprio interesse e farsi carico di sostenere la storia calcistica della propria città.
Non facciamo i conti in tasca a nessuno, ma l’uscita di scena del calcio a Catania riguarda tutta la città e, se ci sarà la sua scomparsa, Catania sarà più povera ed anche coloro che potevano e non hanno fatto niente alle condizioni di questo bando, ben diverso da quello accettato dalla Sigi nel luglio di due anni fa, lo saranno, in termini di importanza e credibilità verso l’esterno, perché si sa come lo sport, ma il calcio in particolare, va oltre il lato sportivo ed investe le singole identità geografiche e culturali.
Piange Catania e la stessa Sicilia che non riesce ancora ad avere squadre che possono rappresentarla in serie A e addirittura in cadetteria.
Se a fine mese si spegneranno le luci sul nostro calcio etneo, non creda chicchessia che tanti attuali sostenitori del liotro in città, in Italia e nel mondo intero, si legheranno anima e corpo ad una nuova entità che non avrà nulla dello storico Calciocatania46 perché l’unico legame può essere rappresentato dal titolo sportivo, unica essenza che può regalare una continuità storica, come un figlio che si reincarna nel padre che non c’è più.
I tifosi del Catania hanno buona memoria, come l’elefante che non dimentica e credo difficilmente si legheranno al primo venuto che, con cupidigia e avarizia, ha preferito astenersi dal partecipare all’attuale bando per risparmiare un milione di euro scegliendo poi di creare dal nulla una nuova realtà calcistica a colori rossazzurri con soli trenta denari.
Le scelte saranno ovviamente libere ed individuali, io personalmente non ci sto.
11 Commenti per “Con la morte nel cuore”
Spiacenti, i commenti sono chiusi.
BRAVO Raggio Libero. In questo triste momento comunque rimaniamo tutti uniti.
E’ andata deserta l’asta fallimentare indetta dal tribunale catanese per l’acquisto del Catania Calcio, dichiarato fallito lo scorso mese di dicembre. Ai microfoni di Itasportpress.it, è intervenuto l’avvocato Eduardo Chiacchio, esperto di diritto sportivo e anche legale del Torino, che in passato ha difeso il Calcio Catania. Questa la sua analisi: “Che sia andata deserta la prima asta fallimentare non mi stupisce. E’ una strategia e succede spesso perchè gli eventuali acquirenti tentano di far abbassare il prezzo d’asta e con i successivi incanti potranno acquistare la società rossazzurra a importo inferiore. Io ho seguito molte società fallite e conosco bene la materia nello specifico. Ci può essere una prosecuzione dell’esercizio provvisorio come è capitato ad altri club nelle stesse condizioni del Catania. Se il tribunale non proroga l’esercizio provvisorio, la squadra dopo il 28 febbraio viene esclusa dal campionato. Non conosco bene la situazione del Catania e quindi mi limito a non scendere nei dettagli. Sono molto dispiaciuto del fallimento del Catania e sono anche uno dei creditori per anni di consulenza non pagata. Tra l’altro al Catania ho fatto vincere una causa con il Montevideo Wanderers per il calciatore Jorge Martinez e il club etneo risparmiò ben 11 milioni di euro”. L’avvocato Chiacchio conferma dunque quello che Itasportpress aveva anticipato lo scorso 27 gennaio circa l’altissima probabilità di asta deserta come una vera e propria strategia dell’investitore.
Purtroppo dopo tante delusioni non ho più la speranza dell’avvocato Chiacchio che comunque alla fine dice di non conoscere la situazione del Catania.
Se ho capito bene il Catania per spese ordinarie mensili ha bisogno di circa 300.000 euro. Le risorse penso ci stanno fino a febbraio e quindi perché si proroghi ancora di un mese l’esercizio occorre quella cifra e non so chi la metterà.
Per fare una nuova gara occorrono almeno 20 giorni dalla data di pubblicazione del bando. Ci stanno i tempi?
Poi per ultimo voi vi fidereste di un ipotetico compratore che fa la cresta rischiando di perdere il titolo sportivo sperando in un nuovo bando più favorevole per lui? Ditemi voi .
Senza parole 😶 non ci resta che piangere 😢 , tutti assenti dall’imprenditoria locale alle istituzioni , ora che succede? Già a partire proprio da domani
Non ci sono soldi…….. e chi li ha non ci vede chiaro. Purtroppo sembra di essere questa la realtà!
Dunque pensare imprenditore/i locali è difficile. In più il format di gruppo di proprietari mi sembra non esaltante vedi SIGI o Mirri a Palermo. Potenziali investitori fuori regione, pensare ad uno sconto che riguarderebbe solo l’acquisto del titolo sportivo cioè 1 milione di euro mi sembra da meschini. In pratica per concludere la stagione e allestire una squadra discreta per il prossimo anno necessitano almeno 12/15 milioni cash, non penso che 500mila euro facciano la differenza. Per quanto riguarda invece il discorso salvezza non credo che il Catania avrà problemi a raggiungere l’obbiettivo. Ma anche se rimarrebbero i dubbi la certezza non si avrà di certo nel mese di febbraio. Per chiudere la cancellazione dall’attuale campionato purtroppo sarebbe un’ulteriore umiliazione per la città di Catania. Tanti saluti a tutti.
Buon pomeriggio a tutti, oggi gioca il Catania contro il picerno Con quale spirito non lo so ,speriamo di arrivare a termine della stagione
Continuo a rimanere dell’idea che oggi pur ritenendo che ci sono i presupposti per riuscire a salvarci cmq non esiste la certezza matematica. Un imprenditore fa sempre il rapporto Costo/Beneficio ed oggi 12 febbraio di certo esiste solo il Costo. Se per ipotesi si infortunassero per un mese Moro e Greco esiste veramente la certezza matemtica di salvaci ? Ammesso che ci fosse qualcuno per acquistare il ramo sportivo del Catania gli conviene farlo più tardi possibile per valutare in modo più realistico gli eventuali Benefici.
Escludendo i fondi e le cordate stile Tacopina ritengo che a chiunque farebbe piacere risparmiare 1 milione di euro ed avere più certezze sul futuro.
Molto chiaro Vincenzo , quindi a questo punto meglio aspettare il mese di maggio per capire cosa fare , tra poco mi collego per partita forza Catania e speriamo nei tre punti obbiettivo salvezza 💪❤️💙
Fino a maggio, ma ci sono i denari per arrivare a fine stagione?
Non credo che ci sono soldi fino a maggio ma fino a metà marzo penso di si. Senza la certezza di rimanere in C non penso che ci sia qualcuno disposto a rischiare un centesimo e la sconfitta di oggi di certo non ha aiutato. Mia opinione personale.