La convincente vittoria conseguita allo Iacovone di Taranto la scorsa domenica, peraltro impreziosita dalla rete del giovane Forti e da quella di Montalto, finalmente in rete per la prima volta da azione manovrata, per quanto espresso dall’avversario, con tutto il rispetto, non può di certo essere considerata il giusto banco di prova, sebbene i ritorni in campo di Sturaro e De Rose a centrocampo abbiano dimostrato come alla squadra fossero mancati per tante e tante partite.
Certamente la sfida di pomeriggio con il Potenza, invece, rappresentava il match perfetto per valutare questo Catania contro una squadra che sinora aveva, in fatto di punti realizzati sul campo e di vittorie, pareggi e sconfitte conseguite, salvo una differenza reti più favorevole ai rossazzurri, lo stesso trend della formazione etnea e, ciliegina sulla torta, entrambe con identico risultato conseguito nell’ultimo match un perentorio 1-5 loro contro il Latina, la squadra che al Massimino era uscita vincente davanti ad un Catania ingenuo e pasticcione in difesa e in avanti.
Per quanto fatto vedere sinora, la squadra del Potenza allenata da mister De Giorgi, ha sempre preferito il 4/3/3 ed anche oggi, davanti al solito pubblico etneo appassionato presente in più di quindicimila pur in un giorno prefestivo e in un orario pomeridiano, si era posta in campo con Alastra in porta, Sciacca, Rillo, Novella e Verrengia in difesa, a centrocampo Felippe, Castorani e Erradi e in attacco Rosafio, Caturano e Schimmenti.
Il tecnico Toscano rispondeva con il consueto 3/4/2/1 ma rivisitato a causa delle assenze forzate, oggi addirittura sei, tenuto conto che unitamente a Di Tacchio, Celli e Guglielmotti si erano aggiunti questa settimana Bethers, Luperini e addirittura Di Gennaro: sembra piovere sul bagnato ma possiamo parlare di sfortuna o le cause vanno ricercate in altri contesti? Tutto tace, nessuno che fornisce risposte, o meglio sembra sussistere la volontà nel minimizzare i problemi ma ci vorremmo augurare che in seno alla società cause e concause siano state individuate e le soluzioni trovate perché se così non fosse, sarebbe grave, anzi gravissimo.
Tenuto conto che undici calciatori dovevano essere schierati, il tecnico, apparso nervoso e leggermente infastidito dalle incalzanti domande dei giornalisti in conferenza pre gara, quesiti apparsi leciti e con il mercato invernale che tra poco più di due settimane riaprirà i battenti ma che pare lontanissimo per l’allenatore concentrato sempre e giustamente solo sulla “prossima partita” ha proposto un Catania incerottato che vedeva oggi Adamonis tra i pali per l’infortunio occorso a Bethers, Ierardi, Quaini e Anastasio in difesa, sugli esterni Carpani e Lunetta e al centro De Rose e Sturaro con Jimenez e Stoppa in appoggio alla punta Montalto.
Il primo pallone risultava assegnato agli ospiti dal signor Gavini della sezione di Aprilia che aveva in serie D arbitrato i rossazzurri contro il Real Aversa, partita vinta dai rossazzurri per 1-0.
Incontro che dai primi minuti sembrava regalare occasioni da una parte e dall’altra, infatti al quarto minuto Caturano di testa impegnava Adamonis e due minuti dopo era il suo collega ad essere graziato dal palo su tiro di Montalto.
Al dodicesimo cartellino giallo per Novella e due minuti dopo Catania in gol ma azione viziata da fallo e l’occasione sfumava.
La partita si accendeva sui recuperi palla talvolta anche duri e le spese le subivano prima Erradi e poi Anastasio, gialli intervallati da un pericoloso tiro di Montalto oltre la traversa e di Castorani di poco fuori.
Sembrava una partita da pareggio, da una parte i lucani che manovrano bene a centrocampo e dall’altra il Catania bravo a colloquiare sullo stretto per poi perdersi in area avversaria e così al quarantunesimo, da una discesa di Lunetta, il cross per Sturaro che dal limite dell’area sparava alto ed il primo tempo si concludeva a reti inviolate.
La ripresa iniziava con due sostituzioni per gli etnei: D’Andrea e Castellini entravano in campo per Montalto e Lunetta e il Catania confezionava subito due buone opportunità che il bravo Alastra neutralizzava prima in angolo su tiro di Anastasio e poi su Jimenez parando in due tempi.
Poco dopo, al cinquantasettesimo, il Potenza sostituiva Erradi con Ghisolfi e dopo un’ammonizione anche per DeRose, al sessantacinquesimo usciva Sturaro per Inglese, chiaro l’intento del tecnico etneo di portare peso in avanti alla ricerca del gol preso atto che l’attacco risultava privo di mordente.
Al settantunesimo solita frittata stavolta era Quaini a servire inavvertitamente Felippe il cui tiro, parato a terra, anziché divenire preda del portiere, veniva dallo stesso respinto sui piedi di Caturano, pronto come un falco in piena area piccola a spingere la palla in rete.
Da questo momento il Catania si smarriva e la voglia di recuperare si scontrava con la mancanza di idee di un collettivo in bambola nel quale l’assenza di peso al centro dell’area si avvertiva come in ogni partita poiché Inglese pareva essere un centrocampista aggiunto anziché la punta titolare dinanzi ad una difesa non eccezionale ma collaudata e quando, finalmente, il nove etneo stazionava in area, ci si accorgeva di lui per la respinta di schiena su tiro di Raimo entrato poco prima al posto di Carpani, pallone indirizzato nello specchio della porta e l’occasione sfumava.
Malgrado il gol di vantaggio, il Potenza non abbassava il suo baricentro pur sottoposto ad una evanescente reazione etnea e con Schimmenti al cross si rendeva pericoloso ma Quaini riusciva ad anticipare il pericolosissimo Caturano che tuttavia riusciva a raddoppiare all’ottantesimo minuto su azione di punizione con la difesa etnea rimasta a guardare.
La rabbia e la voglia di riscatto spingevano avanti ancora un Catania con le polveri bagnate che non riusciva neppure a segnare il gol della speranza all’ottantasettesimo su calcio di rigore concesso dall’arbitro per atterramento di Stoppa e da lui tirato con passaggio della sfera al portiere.
Questa la doccia fredda finale di una partita che, se non fosse per la ripetitività degli eventi e dei risultati casalinghi, potevamo definire sfortunata ma che adesso, all’ultima del girone di andata, possiamo considerare consuetudine e solito epilogo di prove scellerate, errori pacchiani e giustificazioni imbarazzanti al termine di questi incontri.
Abbiamo atteso per settimane il rientro di Sturaro e De Rose per accorgerci che, anche con loro in campo, la situazione non è cambiata, gli errori regnano ancora sovrani in avanti ed in difesa con protagonisti sempre gli stessi o anche diversi, errori estivi atavici che stanno davvero scoraggiando un pubblico appassionato al quale le parole dell’Amministratore delegato non bastano più, anzi fanno più male dei gol presi dagli avversari, infortuni sempre di attualità talvolta sempre uguali svelati solo in conferenza pre gara che sfoltiscono una rosa sempre con meno petali e con altri già appassiti.
Siamo stanchi di vedere il Massimino diventare terra di conquista di tante squadre del primo livello del professionismo calcistico.
Stanchi delle solite parole e dei silenzi invece di chi deve parlare, stanchi di essere mortificati sul campo, stanchi di sentire che va tutto bene.
Siamo stanchi.
Il solito Catania a corrente alternata, tanto che oramai ci siamo abituati a questi tipi di campionati e credo che ci sia poco da aggiungere con una società sempre più assente. Una buona domenica a tutti
Bravo raggio libero
Siamo veramente STANCHI
Girone d’andata
Giocate 10 partite in casa, gol segnati 7, punti 16, due rigori sbagliati su tre: 4 vittorie, 4 pareggi, 2 sconfitte, media punti a partita 1,60. Primo gol subito sesta partita il 27 ottobre 2024 con il Latina dopo aver raccolto con le 5 precedenti 12 punti.
Giocate 9 partite fuori casa, gol segnati 22, punti 13, un rigore sbagliato su due, 3 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte, media punti 1,44.
Benevento 10 partite in casa, realizzati 23 punti; media 2,30 a partita 2,30 nonostante l’unica sconfitta interna con il Giugliano;
Benevento 9 partite fuori casa, realizzati 14 punti, media punti a partita 1,55 nonostante perse 3 partite.
I dati oggettivi dicono che fuori casa il Catania ha quasi la stessa media punti del Benevento e fino alla quinta partita giocata al Massimino una media punti 2,40 addirittura leggermente migliore.
Pertanto risulta evidente che dal 27 ottobre 2024 la squadra quando gioca in casa ha subito un declino, mentre fuori casa riesce ad essere in linea con le prime in classificate ed è su questa realtà approfondire i veri motivi che hanno causato il declino e non con la caccia alle streghe facendo diventare la “frattura” al metatarso del piede di Di Gennaro come infortunio evitabile o sfogandosi con buhh buhh ogniqualvolta Adamonis prendeva la palla.
Diciamo che il Catania casalingo soffre di ansia da prestazione , con un attacco che fa cilecca e una difesa adesso da decantata diventa la brutta copia di se stessa.
Forse società, dirigenza e squadra hanno bisogno degli spalti vuoti tanto per lasciarli tranquilli come in trasferta.
La verità è che abbiamo una società lontano dai suoi tifosi , con dei giocatori che non sono né carne né pesce che vanno a corrente alternata non si capisce per quale motivo bho,e magari la prossima contro il Sorrento vinciamo per poi andare a Benevento per perdere, questo è il calcio Catania .
Ahhh scusate ma un campionato giocato in maniera decente a quanto.? Degno di questi colori
Mexxican
Purtroppo é da anni che facciamo pietà………
Degni di quedti colori sembra proprio che lo siano🤣🤣🤣👋🏻👋🏻👋🏻
Cataneseanapoli infatti quando giochiamo in casa quella che definisci ansia di prestazione potrebbe essere letta anche come eccessiva aspettativa della piazza che non vuole capire quello che Toscano ed addetti ai lavori ripetono sin dall’inizio ovvero squadra rifondata da Zero che per forza maggiore sono stati usati schemi sperimentali sconosciuti allo stesso Toscano e Giocatori..
In ogni caso quell’attacco che fa cilecca in casa è lo stesso che fuori casa ha segnato 20 gol, mentre sempre fuori casa: 17 Avellino, Monopoli 12 e Benevento 11.In pratica in questa speciale classifica quello stesso attacco ha fatto fatto meglio delle prime tre classificate: Questi sono fatti incontestabili e non mie opinioni.. .
.
E si jamajama purtroppo i calciatori che arrivano da noi li cerchiamo con il lanternino non c’è altro da aggiungere
Buongiorno a tutti sono Lucio tifosissimo del palermo ma per chi mi conosce sa che prima siamo Siciliani che amiamo questa terra.
Vedere l Atalanta in corsa per lo scudetto e vedere Catania Messina e Palermo umiliati nella nostra terra mi fa ricordare gli anni 90 tra serie c e serie b.
Ci meritiamo tutto questo ?
Cordiali saluti e buon Natale e forza Sicilia unica al mondo
Quadro Finale del Girone d’andata del Catania FC
Gol subiti in casa 5, migliore difesa rispetto alle prime tre in classifica: Benevento subiti 10, Monopoli 7, Avellino 8.
Gol fatti in casa 7, Peggiore attacco rispetto alle prime tre in classifica.
Gol fatti fuori casa 20, migliore attacco rispetto alle prime tre in classifica: Benevento fatti 11, Monopoli 12, Avellino 17.
Gol subiti fuori casa 14, Peggiore difesa rispetto alle prime tre in classifica.
Questi sono i dati reali ed i nodi da sciogliere; i Giocatori sono gli stessi e non possono essere nello stesso tempo Fenomeni o Brocchi.
Buongiorno Lucio tifosissimo del palermo ricambio gli Auguri di buon Natale e felice Anno nuovo.
Riguardo a se ci meritiamo tutto questo bisogna fare la premessa che il calcio da anni ormai è cambiato e che necessitano investimenti importanti.
Ti sei mai chiesto perchè le squadre dei piccoli centri del nord anche con pochi tifosi risultano più appetibili rispetto alle grandi città del Sud ?
Ti sei chiesto mai se Noi Siciliani, con le nostre scelte, abbiamo fatto tutto il possibile per tentare di migliorare l’immagine della Regione e conseguente sviluppo sociale ed economico ?
In bocca al lupo !!!!
Vincenzo tuto giusto quello che dici ma i numeri rimangono numeri, la realtà dice che stiamo marcendo in serie C da 2 lustri e ancora non si vede nemmeno la luce in fondo al tunnel. Siamo stanchi!!!!!
Le statistiche non portano punti……
purtroppo.
Ennesima occasione sprecata.
Buon Natale anche a te Lucio
CataneseaRoma i numeri non sono teoria ma la foto della realtà attuale che danno l’idea che non è poi tutto da buttare e che esistono anche le basi per costruire qualcosa di più importante.
La stanchezza che tanti sentono come cappa addosso invece trattasi di delusione che la Nuova società non è riuscita subito a fare dimenticare tutti i danni fatti dagli altri fino ad arrivare al fallimento. Treni dei gol, Penalizzazioni a gogò e Sigi sono ferite aperte della nostra storia ed è sbagliato, a mio avviso, farle pesare a questa società.
Aggiungo che la Stanchezza, potrebbe anche arrivare da chi sborsa i soldi ed il segnale è arrivato già questa estate..
.
Se sono stanchi di mettere soldi se ne possono anche andare!
Credevano che con pochi spiccioli facevano soldi in serie C?
Non sono venuti per amore del CT! Sono venuti perché credevano di fare soldi e si sono accorti che non é cosi.
Sono businessman e se non fanno business (soldi) se ne andranno!
Purtroppo si sono fatti troppi sbagli, non possiamo dare la colpa a Toscano e Faggiano, perchè sappiamo tutti quello che è successo questa estate.
Da tifosi umiliati, insiemi a cognati e amici abbiamo deciso che per protesta, la prossima partita con il Sorrento resteremo a casa, se tanta gente farà così ci saranno pochi spettatori, e quei pochi fischieranno Pelligra. Saluti e Auguri un saluto a Lucio
Jamajama hai ben certificato l’incolmabile distanza che esiste tra Sogno e Realtà. Consideri spiccioli circa 14 milioni di euro bruciati in 18 mesi e qualora una persona, sana di mente, che vive a 13000 Km dimostrasse stanchezza per metterne altri o volesse iniziare una gestione sostenibile il Tifoso catanese non potrebbe sopportare l’ennesima Umiliazione e preferirebbe che andassero via..
Vincenzo se uno é miliardario 14millioni sono spiccioli!
Ma fino ad ora hanno fatto vedere che sono abbastanza incompetenti!
Non dimenticare in un anno e mezzo di serie C hanno fatto 3/4 squadre e hanno preso 3 allenatori
Sono numeri anche questi…..
Jamajama gli errori fanno parte del calcio infatti vince solo 1 squadra su 20 ed anche Loro ne hanno fatti parecchi. Conosci club che non commettono errori ? Documentati leggi quelli fatti dal Benevento, Avellino, Crotone, Pescara, Padova, Vicenza e Triestina.
Riguardo ai numeri riferiti a Pelligra mi permetto farti notare che non sono veritieri e che la consistenza patrimoniale personale di Rosario Pelligra non è misurabile in miliardi. In ogni caso non è un morto di fame come tantissimi lo hanno descritto da giugno del 2023 ma trattasi di cifre discrete guadagnate con il lavoro di attività imprenditoriale.
Ciao Vincenzo
Non ho mica detto che non si puo sbagliare………….é una cosa umana.
Ho solo detto che anche se mette i soldi Pelligra non é che dobbiamo fare come le pecore e stare zitti.
Non gli piaccione le critiche? se ne faccia una ragione.
I soldi li mette lui e a comandare é lui!
Ma un po lo possiamo criticare no?
Jamajama
Diritto di critica è sacrosanto ed anche molto utile per chi commette gli errori. Discorso diverso è alzare la posta di proposito con l’illusione di ottenere esasperando le vicende negative trasformandole in Vittimismo, Stanchezza o Umiliazioni.
.
Personalmente l’Umiliazione l’ho sentita con la vicenda,Treni del gol, giocare una finale di Coppa Italia a porte chiuse (primo caso successo in Italia) e con il fallimento e non per la sconfitta voluta in casa 5 a 0 con il Trapani, oppure per il punto di penalizzazione che rispetto a quelli subiti nel passato fa solo il solletico..
Riguardo Pelligra mai cambiato opinione dopo quanto scritto in data 17 giugno 2023 e 2 luglio 2023; pertanto, quello che potrebbe succedere Oggi o nel Prossimo futuro lo percepisco come naturale epilogo per l’incompatibilità incolmabile emersa già prima che iniziasse la stagione 2023 2024 quando ancora non si conoscevano i 4 Allenatori arrivati e le 3 squadre fatte ex nuove e visto che grosso modo le critiche di allora si somigliano risulta evidente che non sono mai state fatte con spirito costruttivo ma semplicemente per non aver mai accettato il concetto della Sostenibilità perchè troppo diverso dalle Aspettative figlie dai vecchi schemi nonostante che da tempo ormai dovrebbe essere chiaro per tutti che è diventato l’unico modo per investire nel sistema calcio moderno,
In pratica per tanti Tifosi catanesi nei momenti difficili sentirsi integrati su qualcosa proiettato per il futuro viene percepito come sentirsi pecore..
Fa sorridere la critica vecchio Logo del Catania per due motivi il primo che un bene fallimentare non può essere acquistato con trattativa privata e bisogna rispettare i tempi del Tribunale fallimentare ed in seconda battuta che Pelligra avrebbe tutto l’interesse averlo tra i beni Immateriali anche se volesse disfarsi di questa società.