Lo spettro della serie B avanza inesorabilmente materializzando così gli incubi più cupi di chi tiene alle sorti del Calcio Catania.
Siamo ultimi in classifica in un campionato nel quale (diciamocelo francamente) solo la mediocrità e l’inconsistenza delle squadre che ora ci precedono in classifica hanno fatto finora tenere accesa la fiammella della speranza.
Una luce fioca, che ci separava dal buio più profondo dove (dopo la partita di ieri) il Catania sta avviandosi a entrare, in un tunnel del quale non si vede un’uscita: una speranza che da ieri sta spegnendosi lentamente.
Con essa entra in gioco prepotentemente la fase di disperazione, acuita soprattutto dall’inconsistenza caratteriale dimostrata dagli attori protagonisti in maglia, rossazzurra … a questo punto della storia, prende corpo inevitabilmente la rabbia. Essa, sostituisce la speranza, che era data solo da una sorta di fiducia intrinseca in ogni tifoso. Era sostenuta solo dal potere vedere materializzarsi in campo i buoni propositi di tutte le vigilie di partite ritenute fondamentali per iniziare un nuovo percorso che potesse dare corpo a una rimonta che sulla carta pareva possibile ma che allo stato dei fatti oggi appare alquanto improbabili visti i risultati e la realtà del campo.
Questo campionato è strano, com’è indecifrabile l’atteggiamento tenuto da una squadra che riesce a illudere tutti nei primi tempi (come ieri) per poi incartarsi su se stessa nei secondi quarantacinque minuti di gioco. Si doveva solo gestire il meritato vantaggio e cercare di colpire con le ripartenze, ma una serie di errori individuali permetteva al Sassuolo di prendere fiducia e con il primo gol la squadra perdeva la bussola non riuscendo ad avere una reazione che potesse in qualche modo riprendere per la coda un risultato che (dopo la prima frazione di gara) sembrava alla sua portata.
UMILIATI
Era una partita che non concedeva sconti, la classifica parlava chiaro. Delle due squadre in campo pare che solo il Sassuolo lo avesse capito completamente, perché è stata l’unica squadra che in campo ha messo il cuore, l’agonismo, la grinta per riuscire a recuperare un risultato che l’avrebbe irrimediabilmente condannata alla retrocessione.
Era una partita per uomini veri, per gente poco disposta a soccombere senza lottare. Pochi uomini in maglia rossazzurra l’hanno capito, molti di questi hanno alzato bandiera bianca alle prime vere difficoltà.
Era una partita da dentro o fuori.
Ora, inevitabilmente, dopo questa partita siamo fuori. Fuori da un sogno durato sette anni. C’eravamo illusi di avere “uno squadrone”. C’eravamo illusi che questo sarebbe stato l’anno del “grande salto”. La dura realtà del campo ha ricacciato indietro tutte le nostre “illusioni”. La squadra più forte di tutti i tempi (a detta del Presidente) ci riporta mestamente verso un campionato che pareva non appartenerci più. Sette anni dopo, questa è la realtà alla quale dovremo presto abituarci. L’ultima arrivata ci ha sferrato il colpo del ko, ci ha sbaragliato, massacrati, umiliati! Un’immagine rimarrà scolpita nella nostra memoria a lungo, quella dei tifosi al seguito della squadra. In lacrime dopo il fischio finale dell’arbitro ed io mi chiedo se gli attori protagonisti di questa disfatta saranno mai capaci di capire il dolore che hanno provato quei coraggiosi ragazzi costretti loro malgrado ad assistere alla fine di un sogno.
La delusione è tanta, l’amarezza va oltre il sopportabile.
RIPARTIRE DA ZERO
Ormai è chiaro a tutti che molti degli attuali elementi della rosa hanno fatto il loro tempo a Catania. Molti di questi non sentono la maglia, hanno voglia di cambiare aria, così come noi tifosi siamo stanchi di vederli in campo a difendere i nostri colori.
Necessariamente si dovrà fare chiarezza anche a livello societario, perché è chiaro a tutti che il bel giocattolo costruito negli anni da Pulvirenti (e da Lo monaco) sia da “resettare”.
Questo, si sta dimostrando un anno veramente disgraziato nel quale raramente abbiamo potuto vedere in campo la squadra nella pienezza delle sue potenzialità. Una serie di errori in fase di campagna acquisti, gli infortuni a catena e la mancanza dell’umiltà che aveva contraddistinto il Catania sia a livello societario sia di squadra, ci ha portato nella situazione che stiamo vivendo. Mancanze strutturali evidenti che non sono state corrette quando si poteva. Non accolte da chi di dovere forse per troppa supponenza o per non aver capito che il campionato passato doveva essere messo in archivio. Per non aver capito che alcuni dei protagonisti degli anni passati non erano più in grado di dare rispetto al recente passato o per mancanza di stimoli o perché ormai inevitabilmente sull’orlo del declino. Mancanze strutturali di una campagna acquisti estiva sbagliata puntata su giocatori sbagliati che dovevano sostituire chi, alla resa dei conti, si è dimostrato insostituibile.
Quest’anno il Catania ha giocato raramente da Catania (forse mai) per tutte le ragioni sopra elencate.
SPERANDO NEI MIRACOLI
A questo punto della storia salvarsi dalla retrocessione sarebbe un vero miracolo. La strada che porta alla salvezza è lastricata di ostacoli. I primi due si chiamano Juve e Napoli e per una squadra che non riesce a vincere contro il Sassuolo (dopo essere passata in vantaggio) sperare di fare punti contro quelle due appare quantomeno improbabile. A chi ci crede ancora. A chi non è disposto a mollare di un centimetro perché abituato a lottare sempre e comunque (come me) dico di sostenere la squadra. Di non abbandonarla a se stessa perché è nei momenti come questo che ci si deve stringere intorno. Quando una persona molto cara è malata, ci si stringe intorno facendogli vedere che non è solo. Ci si avvicina di più dandogli tutto l’affetto e l’amore di cui ognuno di noi è capace. Questo è il momento di stare vicini alla squadra per difendere una cosa che ci appartiene e che amiamo dal profondo del cuore. Per dare una mano, per non lasciarsi andare allo scoramento che (vista la situazione) è legittimo ma che non serve a nulla. E’ facile lasciarsi andare alla contestazione, com’è facile tirarsi fuori da difficoltà che appaiono insormontabili. Più difficile è tendere la mano: questo è quello che con molta umiltà mi sento di dire a chi ama veramente questa maglia e questa città. Sarà pia illusione la mia, ma non mi stancherò mai di ripeterlo: finché la matematica non ci condanna il Catania, è ancora in gioco perché nel calcio tutto è possibile. Se veramente il Catania quest’anno è destinato alla retrocessione, non si dovrà mai dire che sarà accaduto senza combattere, arrendendosi al fatal destino, senza essersi concessi l’onore delle armi. Non è da Catanesi. Non fa parte del nostro dna abbassare la guardia: ” perché il vulcano è la terra che amiamo!”
A SOSTEGNO DI UNA FEDE: “FORZA CATANIA!”
71 Commenti per “FRA DISPERAZIONE E RABBIA”
Spiacenti, i commenti sono chiusi.
Che sia un’annata disgraziata nessuno lo nasconde e anche vero che certe cose c’è lì cerchiamo noi.credo che sia arrivato il momento in cui si deve rifondare tutto e ripartire da capo con nuova gente motivata e che tiene alla maglia ,argentini?il loro corso è finito da un bel po.
il catania nel passato e anche attualmente e la squadra che per antonomasia a fatto resuscitare le squadre in dificolta ma nessuno delle altre fara resuscitare il catania ce la deve fare da solo se a ancora una scintilla per salvarsi ciao mario ottima disamina ma i primi a crederci devono essere i giocatori
Bell’articolo Mario.
buon pomeriggio ragazzi 🙁
CATANIA, Criscitiello: “Pulvirenti non sa fare calcio e a gennaio se n’è fregato del mercato”
17.03.2014 10:40 di Redazione ITA Sport Press Twitter: @ItaSportPress
Riportiamo parte dell’editoriale del direttore di Tuttomercatoweb, Michele Criscitiello, in cui prende una posizione netta sulla situazione del Catania, assai complicata, con la squadra all’ultimo posto in classifica.
Il Catania è ultimo in classifica e, anche qui, dispiace per i catanesi il “ve lo avevamo detto” ci suona malissimo. Catania è una città che apprezziamo, i catanesi sono persone fantastiche e se ad inizio anno abbiamo detto che rischiava di andare tutto a carte quarantotto non era per antipatia ma per il frutto di semplici valutazioni calcistiche. Pulvirenti è un ottimo Presidente ma non sa fare calcio. Non è un’offesa ma un dato di fatto. Il Presidente non deve essere esperto di calcio, deve solo saper scegliere gli uomini giusti. Con Lo Monaco aveva costruito un impero e la coppia era perfetta. Lo scorso anno scelse Gasparin, l’ideale per proseguire un progetto vincente (record di punti in serie A e con le giovanili). Quest’anno, per chissà quale motivo, ha dato la carica di vicepresidente ad un procuratore, gli ha fatto fare il mercato e il banco è saltato. Oggi piange, Antonino. Ma c’è poco da recriminare. A gennaio era ancora in tempo per intervenire eppure se n’è fregato. Ognuno è padrone del proprio destino, figuriamoci della propria tasca. Peccato ci sia una città che si rispecchia nella squadra di calcio e il giocattolino non è privato. Il Catania va in B e il Palermo ritorna in A? Speriamo di no. Rivogliamo il derby della Sicilia in serie A.
Vorrei aggiungere un consiglio: se esiste, da qualche parte, andiamoci a rivedere la prima stagione del nostro Catania in A.
Il 7 a 1 con la Roma. Poi una serie di vittore. Poi il maledetto 2 febbraio e a quel punto una squadra data da tutti per spacciata. Se ci abbiamo creduto allora possiamo crederci oggi.
Però il problema non è di noi tifosi. Una scossa la devono dare questi giocatori.
Come si fa a incitare una squadra che gioca come ieri pomeriggio?
Mario, credo che questo sia uno degli articoli più belli che tu abbia mai scritto…
io alla salvezza non ci credo più…. matematica, algebra …….
CATANIA, dall’illusione all’incubo
17.03.2014 17:37 di Redazione ITA Sport Press Twitter: @ItaSportPress
La sconfitta del Catania contro il Sassuolo ha scatenato una serie di reazioni a catena con giornalisti e addetti ai lavori che hanno espresso il proprio giudizio sul momento sportivamente drammatico degli etnei cercando di individuarne le cause. Dopo l’editoriale del direttore di Tuttomercatoweb.com Criscitiello e quello di Sudpress, riprendiamo a fini di cronca e per completezza d’informazione anche quello del quotidiano La Sicilia, declinando ogni responsabilità sui contenuti dello stesso.
Ultimo in classifica, “lo” spareggio della vita sfugge di mano a un Catania che dopo un buon primo tempo crolla letteralmente nella ripresa. E con il Catania affonda a un metro dalla Serie B tutta la città. E’ la domenica più triste della stagione, quella che matura a Reggio Emilia. E se è vero che la quota salvezza resta lì, a porta di mano, cosa volete che si speri o che si scriva per dare speranza alla piazza? Si può battere, dopo aver ceduto le armi alla concorrente più vicina, la Juve e poi il Napoli?
ARRENDEVOLI. La squadra rossazzurra si scioglie troppo presto, quando in avvio di secondo tempo Di Francesco vince la partita con una mossa sola dalla panchina: l’inserimento della quarta punta. Il 3-1 finale di Sansone suggella la caparbietà dei neroverdi, pazienti nell’aspettare il momento giusto per rimettersi in piedi. Il Catania non ha mordente, ha paura e si nota dopo l’uno a uno, visto che arretra il baricentro e non reagisce, ma subisce. Il doppio turno interno allungherà l’agonia di un campionato al limite del credibile oppure arriverà la svolta? Aspettiamo il verdetto, ma – per carità – non più inermi e timorosi come ieri. Non più arrendevoli.
OCCASIONI E CAMBI. La prima occasione di Keko (palo al 2′) su una girata dai tempi perfetti fa il paio con il diagonale di Sansone, cinque minuti dopo: Andujar c’è e devia in angolo. Ma è sempre il Catania ad accelerare creando le occasioni migliori, come l’azione di prima che porta Bergessio a colpire di testa sotto porta su assist di Biraghi, invitato da Keko. Palla alta, ma Catania vivo e pericoloso. Poi si fanno male Peruzzi e Mendes, entrano il combattente Alvarez e l’ex rossazzurro Gazzola per mantenere il 4-3-3 dei due schieramenti.
“SIGNORINA” BERGESSIO. Altro che signorina. Segna ancora lui, Gonzalo Bergessio. Lo avevamo dipinto come un eroe con le stampelle, non certo come una signorinella fragile. E il diagonale scoccato al minuto 30 del primo tempo, sul tocco precedente di Barrientos, dà la misura della voglia matta di gol del Toro argentino che aveva fatto centro, di testa, contro il Cagliari confermando tutto l’impegno di questo mondo.
GESTIONE DEL VANTAGGIO. Sul piano del palleggio, acquisito il vantaggio, il Catania gestiva con calma la gara. Palla che circola, qualche preziosismo del Pitu, le accelerazioni di Bergessio, le aperture di Lodi, l’attenzione in difesa che porta Legrottaglie a chiudere in scivolata una situazione ingarbugliata, prima del riposo. A quel punto cambia il mondo, forse cambia definitivamente la stagione dei rossazzurri.
RISCHIO EUSEBIO. Comincia la ripresa e Di Francesco decide per una vita spericolata che sembra avere il marchio del suo maestro Zeman: spazio al 4-2-4 con l’inserimento di una punta in più, Zaza, subito efficace, al posto del mediano Brighi. Il Sassuolo deve esporsi in maniera anche scriteriata, se vogliamo, visto che è sotto di un gol. Il possesso palla resta, ma soltanto per qualche minuto, dei rossazzurri: Rinaudo continua a tamponare con efficacia evitando che i rilanci lunghi del portiere avversario possano mettere in movimento il poker d’assi avversario. Dura dieci minuti, poi la partita assume una piega ben diversa.
DOVE STA ZAZA? Uno spiovente preda di Floro Flores, che evita il tamponamento di Alvarez sulla destra, propizia cross e inserimento di Zaza che firma l’1-1. Il Sassuolo è un’altra squadra. Prende coraggio e guadagna terreno fertile. Su uno spiovente di Floro Flores s’inserisce Missiroli e di testa mette la palla sotto la traversa. Sorpasso e Catania in difficoltà evidente. Il colpo accusato è terribile. Floccari in contropiede si beve mezza difesa, ma non salta Andujar che compie mezzo miracolo: evitato – ma solo temporaneamente – il 3-1, il Catania si impone di reagire. Ma non vi riesce
PUNTE FRESCHE? Sotto di un gol, con venti minuti di speranza all’orizzonte, il Catania cambia Pitu e Keko con Leto e Fedato, alla ricerca di uno spunto diverso, di un gesto dettato dalla maggior freschezza di chi è rimasto in panca a guardare e a ribollire. L’ingresso dell’esperto Biondini rimodella il Sassuolo in versione 4-3-3, ma il Catania ha le idee annebbiate. La palla scotta, varchi non se ne creano. Sansone fallisce il 3-1 (nel finale non si farà pregare e rimedierà), grazie anche alla mano provvidenziale di Andujar che evita il tracollo. L’arbitro sorvola su un fallo in area di Rinaudo su Missiroli, ma la grazia ricevuta non serve a rimettere in piedi il match.
DIECI PARTITE. Agonia rossazzurra, dicevamo: dieci partite per sperare, ma soprattutto serve un cambio di mentalità che potrebbe non arrivare se le prestazioni continueranno a restare belle per metà. Non si possono concedere intere frazioni di gioco agli. La Serie B, anche se non vogliamo crederci, anche se non è ancora una realtà, da oggi è vicinissima a una città che per sette stagioni ha vissuto con l’orgoglio del leone momenti bellissimi, scrivendo imprese che adesso non riescono più. Se fosse un incubo vorremo svegliarci. Purtroppo è una realtà tristissima che non avremmo mai voluto raccontarvi.
Ma questi sono pazzi portano la squadra in villeggiatura a ragusa
come premio per le straordinarie prestazioni questa e tutta da ridere
Che abbiamo un presidente che di calcio non ne capisce lo accetto
ma fare queste scelte per proteggere i giocatori da eventuali proteste dei tifosi a torre del grifo
e come tentare di fare la respirazione bocca a bocca
a uno che e gia morto da almeno 3 ore
ridicolo semplicemente ridicolo
sta diventando una situazione incredibile,troppo caos…… 😕
CATANIA, Sudpress: “Pulvirenti smantella e club come Windjet”
17.03.2014 15:55 di Redazione ITA Sport Press Twitter: @ItaSportPress
La sconfitta del Catania contro il Sassuolo ha scatenato una serie di reazioni a catena con giornalisti e addetti ai lavori che hanno espresso il proprio giudizio sul momento sportivamente drammatico degli etnei cercando di individuarne le cause. Dopo l’editoriale del direttore di Tuttomercatoweb.com Criscitiello, riprendiamo a fini di cronca e per completezza d’informazione, anche quello di Sudpress.it, declinando ogni responsabilità sui contenuti dello stesso, che fa un esame diverso dagli altri.
Il Catania è di fatto in serie B e l’incredibile serie di risultati negativi impone una riflessione sulla inadeguatezza della società che pure fino all’anno scorso aveva raggiunto il miglior risultato della storia del calcio etneo.Un dato salta evidente agli occhi di chi osserva: con Lo Monaco direttore generale il Catania è salito in serie A ed è riuscito nella prima serie a giocare un buon calcio.
Non solo, ma con Lo Monaco la società è riuscita a chiudere il bilancio con 8 milioni circa di euro in attivo, fatto più unico che raro nel sistema delle società calcistiche.
Resta da sottolineare che Lo Monaco non intese firmare l’ultimo bilancio.Perché? C’erano dei falsi?
L’anno dopo quel saldo attivo si riduceva ad appena 1 milione ed 800 mila euro, ma anche quel bilancio non è stato firmato dal nuovo direttore Gasparini.Perché? C’erano dei falsi riportati?
E così nell’ultimo bilancio è praticamente scomparso l’utile.
Perché? Come mai?
Eppure il Catania di Pulvirenti ha concluso delle cessioni importantissime, soprattutto all’estero!
Certo, leggendo il bilancio della società colpisce il lautissimo compenso, oltre un milione di euro, liquidato proprio al Presidente Pulvirenti, quando generalmente un Presidente di una scocietà di cui è anche l’azionista di riferimento prova a guadagnare con il ricavo degli utili e non con le indennità mentre il bilancio va a picco.
La sensazione è insomma che qualcosa non sia trasparente e quindi difficile da leggere.
Certo, qualche dubbio il buon Pulvirenti lo induce spontaneamente, solo che si rammenti cosa è successo con la Windjet, con un epilogo vergognoso ed ancora tutto da chiarire, con migliaia di utenti lasciati a terra, centinaia di dipendenti disoccupati, centinaia di creditori che si dovrebbero accontentare del 5% del loro credito.
La sensazione, e forse la paura, è che il Catania Calcio replichi la disavventura della Windjet.
Siamo peraltro sicuri che Pulvirenti in serie B perderebbe denaro?
Vero è che si ridurranno i diritti televisivi, peraltro con il cosiddetto effetto paracadute nei primi esercizi che ne conpenserebbe la perdita, ma in più il Presidente avrebbe un guadagno certo dalla cessione sicura di buona parte dei calciatori che, di certo, non resteranno a giocare nella serie cadetta.
Molte cose insomma non tornano e la sensazione è che il Catania paghi la spregiudicatezza di un imprenditore in crisi con tutte le sue aziende, comprese quelle che si occupano di turismo, come gli alberghi, o di distribuzione, come i supermercati, con una promiscuità o confusione tra società che rischia di determinare un effetto domino.
Per non parlare del mega investimento per la realizzazione del Centro di Torre del Grifo che forse meriterebbe un’attenzione finora non avuta.
Certo, chi frequenta la società riferisce di un clima pesantissimo, con strani licenziamenti che somigliano molto ad uno smantellamento.Tutto ciò ci preoccupa, e non solo perché la sconfitta della società di calcio è una sconfitta di tutta la città, ma anche perché certe ascese dalle nostre parti portano sempre il dubbio che si siano consumate a discapito delle regole.Speriamo di sbagliarci ma certo il silenzio di Pulvirenti sta diventando un atto di arroganza che non sia addice ad un uomo che ha scelto un profilo pubblico così esposto.
La città infatti ha diritto di sapere, e la stampa libera ha il dovere di ricercare la verità.
che ne pensate? 😐
@elefante
avevo visto anche io questo articolo. Non sono un esperto ma qualcosa di bilanci ne mastico. Sto guardando quello del 2012 (l’ultimo disponibile) e vorrei scrivere un articolo in proposito. Diciamo che a prima vista questo articolo di Sudpress non mi pare molto obiettivo. In particolare, l’unico fatto riportato, il compenso che Pulvirenti intascherebbe, deriva da un articolo della Gazzetta dello Sport che sto cercando, che peraltro parlava di “dividendo” quando dividendi non ne sono stati distribuiti.
adesso i giornalai ci mettono lo zampino
la societá sarà sua
ma il calcio Catania siamo noi
ci pensi bene
il belpasoto
Buonasera raga’!!
Raga’ non ho voglia di commentare!!! 😐
Sogni rosso e azzurro a tutti!!! 😥
Gran bello scritto Mario! 😉
Un’unica cosa! La società, Pulvirenti, Cosentino e i calciatori hanno sbagliato, ma noi tifosi non dobbiamo fare il loro gioco! Noi no! Noi dobbiamo continuare a sostenere la squadra ed i colori della maglia fino all’ultimo secondo giocato! Facciamogli vedere a questi signori che siamo tifosi veri e degni di rispetto! Solo la maglia!
Rosso come il fuoco, azzurro come il mare, l’amore per il Catania non si può spiegare!
Non sono economista, non ho accesso ai libri contabili della squadra ne di fatto mi interessa più di tanto.
Fatto sta che se prendiamo le cronache di due anni orsono e in parte anche dello scorso anno si parla di un Catania in attivo e portato come esempio di capacità gestionale etc etc. Le famose plusvalenze…..
Oggi si parla di una società in crisi nera e con buchi di bilancio e in passivo etc etc
Siccome esiste chi guida una società , o un singolo o un gruppo di individui che formano coloro che la amministrano, è chiaro anche a chi come è non ne capisce nulla, che è stato fatto qualcosa di rovinoso che ci ha portato nel baratro sia come società sia come risultati calcistici.
E coloro che hanno fatto tutto questo sfacelo, non hanno nemmeno la modestia di dire che hanno agito male, che hanno distrutto tutto e che hanno portato alla deriva una splendida realtà.
Non credo in malafede ma solo per incapacità manifesta e per aver voluto fare da se o affidarsi a gente incompetente, nei fatti è così.
Questo, Signori miei è un dato di fatto, al di la delle prestazioni sportive.
Poi, le difese pubbliche, sono ancora più penose perché un offesa all’intelligenza di chi ascolta e di chi già occhi per vedere e per leggere.
Se qualcuno due anni fa avesse predetto tutto ciò sarebbe stato orso per pazzo…….
Sentito il commento di zio Nicola dopo la partita, spero spinto solo dalla rabbia per la sconfitta, mi viene naturale da sorridere! Vuoi vedere che la colpa e’ nostra e non loro? Mi parla tanto d i impegno che se c’è’ stato, si è’ visto poco. Più ‘ che altro ho visto rabbia e nervosismo non naturali per giocatori di provata esperienza con anni di campionati sulle spalle. Confusione tattica, gambe che non rispondono agli impulsi del cervello…questo si. Ricordo che proprio le grotta glie che per due stagioni ho apprezzato, ha le colpe per il pareggio del Genoa al massimino e il gol del vantaggio a Torino, con due “infortuni” colossali. Purtroppo g li anni passano per tutti, anche per i campioni e quindi anche per lui come per Almiron, Spolli, Alvarez , Izco. Il fatto poi di non avere altre punte di ruolo, come giustamente commentato da Spinesi, ha peggiorato una stagione deludente. Bisogna crederci, sino al l l’ultimo, la fede per la rimonta non si spegne, anche se la fiammella partita dopo partita si fa più’ fioca.
gran bell’articolo mario!! E’ chiaro che c’è poco da essere ottimisti sopratutto per il comportamento della squadra, ma la matematica ancora non ci condanna e io ancora non voglio mollare le speranze, ovviamente ammesso è concesso che i giocatori si decidano di scrollarsi di dosso tutte le paranoie mentali;
Guardando il calendario del catania e delle altre contendenti il ct sulla carta lo ha meno difficile, considerando sempre una ripresa a livello mentale, ed oggi mi sono passato pure il tempo ad immaginare pure gli esiti e cercare di fare una previsione:
punti punti punti punti
catania-juve 0 chievo-roma 0 torino-livorno 0 udinese-sass 0
catania-napoli 0 chievo-bologna 3 atalanta-liv 0 sass-samp 0
udinese-catania 1 milan-chievo 0 liv- inter 1 sass-roma 0
catania-toro 3 chievo-verona 1 juve-livorno 0 atalanta-sass 1
milan-catania 0 liv – chievo 0 liv-chievo 3 sass-cagliari 3
catania-samp 3 chievo-sassuolo 3 milan-liv 0 chievo-sass 0
verona- catania 1 samp-chievo 0 liv- lazio 1 sass-juve 0
catania- roma 3 chievo-toro 1 udinese-liv 1 fiorentina-sass 0
bologna-catania 3 cagliari-chievo o liv- fiorentina 1 sass-genova 3
catania-atalanta 3 chievo-inter 1 parma-liv 0 milan-sass 0
punti classifica finale
bologna-cagli 3 catania 37
chievo-bologna 0 bologna 33
bologna- ata 3 chievo 31
inter-bologna 0 livorno 31
bologna-parma 3 sassuolo 28
juve-bologna 0
bologna-fiore 1
genoa-bologna 0
bologna-catania 0
lazio-bologna 0
anche non vincendo contro la roma che ci può stare!!arriveremmo a quota 34 e salvarci cmq, io ancora ci credo, forse sono un tifoso pazzo.
Ribadendo sempre in una ripresa mentale dei giocatori che purtroppo fa ben altro che sperare; Crediamoci cmq!! un saluto a tutti i tifosi.
la tabella l’avevo scritta in ordine ma l’ha passata cosi 👿 pardon sarà un pò più difficile da comprendere!!
forse impossibile si è creato un pasticcio!!
Come ogni anno, nella fase finale del campionato, i risultati sono imprevedibili, squadre che lottano per la salvezza ottengono risultati insperati contro squadre che sono già salve o che non hanno niente da perdere, scatenando anche legittimi dubbi.
Noi un tempo eravamo tra queste squadre, raggiunta quota quaranta si assisteva a un rilassamento totale, con regalie verso squadre che annaspavano ma che avevo il coltello tra i denti…..cosa che non abbiamo oggettivamente noi.
Quindi ritengo che fare previsioni sia azzardato, anche perché la nostra squadra ha dato prova parecchie volte di non essere in grado di sopportare la pressione.
Poi, visti i numeri impietosi fino ad ora, cosa potrebbe far resuscitare coloro che fino ad ora hanno palesato limiti tecnici e caratteriali da paura?
Buongiono.
Ci aspettano due partite difficili con Juve e Napoli . Sulla carta nessuno crede che si possano, raccogliere punti eppure schierando una formazione come quella fatta domenica dal Genova qualcosa potrebbe arrivare. Tre difensori – cinque centrocampisti – un ala che faccia avanti e indietro e una sola punta. Il Mister ci pensi.
buongiorno a tutti i fratelli rossazzurri che tengono una speranza infondo al cuore Mentalità perdente
Tre punti sfiorati e scappati via, non per caso, non per mancanza di mezzi (a confronto con l’avversario) ma per difetto di mentalità. Non è la prima volta che accade. Soffrire è ormai un’abitudine ma al sapore della sconfitta, almeno i tifosi, non si abitueranno mai.
Rossazzurri irriconoscibili per tutta la seconda parte della gara. Di chi la colpa? Di Maran? Di come il mister ha impostato la partita? Forse se fosse rimasto in campo Peruzzi al posto di un disattento Alvarez, la difesa avrebbe retto meglio? Chi può dirlo. Sta di fatto che se la tecnica c’è, anche se non si vede con costanza-è la mentalità ad essere assente. Dov’è finita la grinta,il coraggio,la voglia di rialzare la testa di quei ragazzi,gli stessi,che l’anno scorso lottavano a denti stretti e con lucidità gara dopo gara? La paura di cadere irrimediabilmente si fa sempre più concreta. Eppure noi tifosi dovremmo essere abituati a soffrire. Ne abbiamo viste tante, soprattutto i primi 2 anni in Serie A dalla promozione del 2006. Non ci si abituerà mai però al dispiacere che segue le sconfitte.
Capitolo “salvezza” ancora aperto matematicamente. Sfogliare queste pagine sarà complicato. Con la speranza di arrivare a fine libro e leggere un bel finale. 😉 😉
Un buongiorno a tutti quanti
Ho letto alcuni commenti che la matematica non ci condanna e che il calendario di alcuni avversari può giocare a nostro favore, ma noi dobbiamo fare i conti con una squadra svogliata e allo sbando senza identità che non ci mette niente del suo per vincere
Buongiorno raga’!!!
Ciao angelo,Perplesso e alberto!!! 😉
Copia e incolla da La Sicilia di Lunedi 17 Marzo 2014.
Il
Supertifoso
GINO ASTORINA
’A RIANIMAZIONE
HAMA FATTU
RESUSCITARI
MACARI I MOTTI
Beh, se non altro n’attruvamu cu na
squatra di rianimatori. Hama fattu
resuscitari macari i motti. Certo,
non conta niente sotto il profilo calcistico,
questi meriti magari non ci salveranno
dal baratro della retrocessione, ma volete
mettere la soddisfazione di vedere
qualche nostro eroe rossazzurro
chiamato dalle produzioni di serie
televisive tipo: “E. R” o” Dottor House? ”.
Dottor Alvarez, dottor Alvarez, il nostro
centravanti non centra la porta da due
mesi, cosa dobbiamo fare? Non disperi,
me lo marco io; vedrà, qualcosa
sicuramente riuscirà a fare! Professor
Barrientos il nostro centrocampo soffre le
pressioni alte, si sente troppo la presenza
dei globuli rossazzurri. E che problema
c’è? Mi impossesso della sfera e cercherò
di sedare rallentando la circolazione di
palla. U sacciu, mi stati pigghiannu ppi
scemu, ma cosa facciamo, ni
n’tussicamu? Ni pigghiamu di colira?
N’acchiappamu ca famigghia?
Quest’anno sta girando così, si può mai
pensare di andare a soffrire, di perdere
dopo che si è andati in vantaggio? Una
volta chiuso il primo tempo sull’uno a
zero, i sassolesi erano sovrastati dagli
etnei sia in campo che sugli spalti,
sembrava cosa fatta. Che si fa? Bisogna
spiegare negli spogliatoi che non bisogna
mollare… che un solo gol di vantaggio
non basta… di scendere in campo cu
l’occhi nisciuti di fora? Chi ssu addevi?
Sono dei ragazzini ai quali devi spiegare
come gira il mondo del calcio o sono
uomini sulu quannu si parla di “ingaggi e
adeguamenti? ”. Amo così tanto la mia
squadra che mi viene troppo difficile
credere che ci possa essere qualcuno,
nell’organigramma etneo, che non sia
incazzato nero. Mi piacerebbe che da
questo momento in poi, non si facciano
dichiarazioni di guerra, che non si parli
più di partita della svolta, dell’incontro
della vita o della madre di tutte le
battaglie. Ognuno faccia il proprio
dovere, con onestà, con serietà e con
l’impegno che i nostri colori chiedono e
meritano. Anche noi tifosi, mettiamo da
parte ogni forma di polemica o di
protesta, che si possa essere d’esempio a
chi magari si ricorda a fasi alterne di
essere catanese. È difficile lo so, ma mi è
venuto il magone sul tre a uno vedere il
signor “Mapei” felice e gongolante tra gli
spalti, gioire per come i suoi avevano in
campo “sistiato”, fracasso in mano, i più
titolati colleghi etnei. Concludiamo
questa scellerata stagione calcistica nel
migliore dei modi, na sciddicata ci può
macari stàri, non ci sta la resa, al primo
ostacolo, alla prima difficoltà. Mi ricordo
da piccolo, macari ca mi vunchiavunu di
coppa, ero io il primo a dire al mio
avversario: “T’arrenni? ” doveva stancarsi
lui a darmele e non io a prenderle. Le
prossime due partite si giocheranno in
casa, noi tifosi ci saremo, speriamo ca c’è
macari qualcherunu autru, non c’ha
putemu fari facili-facili. E poi, comu
finisci si cunta.
Buongiorno a tutti pari!!!!!
Mario, e un signor Articolo questo, Complimenti!!!!!
Io penso che, il frutto di questa stagione sia una pianificazione di uomini sbagliati all’interno della società, con conseguente risultato, della raccolta dei suoi frutti a fine stagione!!!!!!
Di chi parlo??? Indovinate………
Vi dico pure che i giocatori c’entrano e come, perché non si spiega che la stagione precedente, la maggior parte di loro, fanno un campionato stratosferico e questa stagione fanno ridere i polli!!!!!!
La combriccola Argentina c’entra e come….
Dimenticavo, ottimo articolo da approvare in pieno.
Complimenti per come sono stati trattati gli argomenti
Juventus, Napoli, Udinese, Torino, Milan, Sampdoria, Verona, Roma, Bologna e Atalanta. Dieci partite da disputare, Catania ultimo a -4 dalla zona salvezza. Situazione sensibilmente peggiorata con la sconfitta di Sassuolo, trasferta in cui i rossoazzurri non avrebbero assolutamente dovuto fallire l’appuntamento con i tre punti. Invece non solo il Catania non è riuscito nell’intento di vincere ma, addirittura, ha consentito ai neroverdi di respirare e ritrovare un successo che mancava dal lontano 12 gennaio, quando misero ko il Milan per 4-3. In panchina sedeva proprio Di Francesco, subentrato a Malesani due settimane addietro. C’è rabbia, rassegnazione, amarezza nella tifoseria etnea e, oggi, appare realisticamente difficile, molto difficile pensare di raggiungere la salvezza. Ma il calendario a disposizione del Catania dice che non è ancora finita, la Serie A può essere difesa conquistando il maggior numero di punti possibile nelle prossime partite. D’accordo che Juventus e Napoli sono avversarie sulla carta proibitive, ma il miglior Catania, sottolineiamo il miglior Catania, ha saputo mettere in difficoltà compagini comunque importanti come Inter, Lazio e Parma. Sudando la maglia fino in fondo, ogni traguardo non è da considerarsi precluso. Peraltro, dopo Juve e Napoli, tante sfide sulla carta abbordabili attendono i rossoazzurri. Fare corsa unicamente su se stessi può essere la ricetta migliore per continuare ad alimentare speranze, non guardando la classifica perché, in fondo, nello spazio di pochi punti ci sono ancora le solite cinque squadre da tempo menzionate. Se il Sassuolo manifesta segnali di giubilo con appena un punto in più, anche il Catania può legittimamente continuare a sperare. Purché si scenda in campo con spirito di appartenenza e umiltà, non mollando la presa e raddoppiando i propri sforzi.
Sono d’accordo con quanto detto da Angelo, il miglior Catania può mettere in difficoltà Juve e Napoli come del resto ha fatto il Genoa con la Juve .
Inoltre Udinese-Torino-Atalata e Samp sono ormai salve – il Milan è attualmente allo sbando e può venire anche qualche punto da Verona e Roma.
Comunque poi alla penultima giornata tutto dipenderà dai punti presi e dalla partità col Bologna.
buon giorno ragazzi…
Il Calcio Catania querela
Con riferimento all’articolo pubblicato sul sito Sudpress.it e rilanciato dalle testate Itasportpress.it e Tuttomercatoweb.com, il Presidente del Calcio Catania Antonino Pulvirenti, a titolo personale e per conto della società Calcio Catania S.p.A. e di tutte le altre società coinvolte, annuncia di aver dato mandato al proprio legale Professore Giovanni Grasso di sporgere querela per diffamazione nei confronti degli autori delle pubblicazioni, ritenendo falso e gravemente lesivo il contenuto dell’articolo in questione.
Abbiamo perso contro il Genoa, Chievo, Sassuolo, acciuffato per i capelli in casa il Livorno e il Cagliari per non parlare delle altre partite; ma dobbiamo sperare di fare punti contro la Juve e il Napoli?
Siamo ultimi in classifica e probabilmente quella con il calendario peggiore.
Una squadra con il peggior attacco della serie A ( nonostante ci venga detto che la squadra è troppo bene attrezzata in avanti, come se non avessimo occhi ne orecchie ), una difesa che prende gol pazzeschi e ancora siamo li a voler guerreggiare contro la Juve?
La dignità è importante , sempre, bisogna sempre uscire a testa alta, ma credere ai miracoli mi sa tanto di autolesionismo allo stato puro.
Ho letto della querela.
I giornalisti quando scrivono certe cose avranno le loro fonti, più o meno attendibili, se sono testate serie non dovrebbero buttare fango a palate senza avere informatori.
A noi tifosi non interessa più di tanto, si sa solo che anche i quotidiani sportivi nazionali mesi fa hanno scritto delle difficoltà economiche della società. Sarà vero? E chi lo sa….
Ma questo non è dato saperlo da noi a Catania, lo é invece presso il Milan, L’Inter, la Roma che molto diligentemente e onestamente hanno spiegato operazioni in uscita del mercato con esigenza di portare i bilanci in pari, vedi cessioni di LaMela, Osvaldo, Marrquinos, piccole squadre come l’Udinese e il Verona che cede Joeginho e smette di fare miracoli, ma porta aria al bilancio; le grandi milanesi spiegano mancati acquisti di giocatori importanti per le loro squadre per non soffrire ingaggi che peggiorerebbero il loro debito economico, oppure spiegano la vendita di società a stranieri con fumanti dollari americani o tailandesi per ripianare i bilanci. Che male c’è ?
Noi invece ( ma questo e tipico di noi siciliani e catanesi ) siamo sempre li, ammucciamu tutto, amiamo apparire davanti alla società, ci continuiamo vestire bene nonostante le cose non vadano più bene come un tempo, e ci offendiamo se qualcuno osa pensare che siamo in ristrettezze, diciamo sempre e comunque che tutto va bene e che non ci sono “pobblemi” .
Ma la cosa che salta all’occhio è che nei fatti non ci siamo potuti permettere una punta a gennaio perché nessuno ci veniva dato in prestito secco, ma di soldi, di difficoltà economiche non si deve parlare mai, anzi siamo pronti per fare un nuovo stadio, tutto nostro! Se avessimo pagato un centravanti l’avremmo preso, anche un argentino, sarebbe venuto qui. Invece abbiamo spacciato Fedato come botto della chiusura, povero ragazzo, che responsabilità !
Oggi Maldini ha criticato la dirigenza del Milan che ha distrutto una squadra, ecco vorrei che qualcuno di “importante” abbia il coraggio di dire apertamente cosa pensa riguardo a ciò che è accaduto alla squadra dei record, qualcuno come Spinesi ( l’unico che da buon toscano parla senza peli sulla lingua) che batte il dente dove duole.
È stato criticato un certo Galliani, mica uno qualunque….da noi questo è proibito.
Ma come tutti gli esseri umani, anche un dirigente di grande esperienza come Galliani, ha miseramente fallito; cosa che è accaduta anche da noi dove un Presidente che ha fatto le fortune della Catania, ha fallito quando ha deciso di rivoluzionare la gestione della società calcistica Catania calcio.
Leggo anche che si sono fatti errori di valutazione riguardo a giocatori a fine carriera, può darsi, ma chi avrebbe dovuto giudicare che il loro tempo era ormai finito ? Noi tifosi? Il presidente ? Ancora una volta la carenza di una guida tecnica e di un progetto sportivo sono stati determinanti.
Alcuni giocatori non andavano riconfermati, altri NON andavano ceduti, molti altri non dovevano arrivare ne vetusti ne giovanotti di belle speranze come il milanista Boateng che nessuno sa cosa sia venuto a fare qui.
Si è perso il senso della misura, e la cosa salta all’occhio nonostante le difese pubbliche e accorate che sanno tanto più di beffa, è la strenua difesa che si è lavorato alla grande, e noi tifosi a digerire anche questo…il classico “cunnutu e vastunatu”…..
Mi infastidisce dare la colpa alla sfortuna, non è affatto vero che sia tutta farina del sacco della Dea bendata.
Questo deve essere un segnale forte perché se malauguratamente non dovesse realizzarsi il miracolo della permanenza in A, e si dovesse scendere nel l’inferno dantesco della B, cosa dovremmo aspettarci noi tifosi?
Perdonate le mie considerazioni, ma mi fa troppo male vedere quella classifica e ogni partita di B che vedo non ce lo vedo il Mio Catania in quegli stadietti vuoti di provincia.
Troppo forte é la collera…..
Quando tutto va bene a catAnia nessuno si lamenta quando va male qualcosa a catania escono gli scheletri dagli armadi signori nello sport esiste la sconfitta io nn vedo nessun disegno funesto vedo solo una società che ha mantenuto 80 % di giocatori della vecchia stagione è comprato dei nuovi probabilmente sbagliando ma ha investito forse troppo a giugno ritrovandosi senza liquidità a gennaio poi se iniziate con la solita lagna che distingue i siciliani che dove vedono qualcosa di buono c’è sotto il marcio fatelo io tifo catania e mi fido del presidente ke da otto anni ci fa vivere un sogno spero ci possiamo riprendere insieme quest anno o il prossimo per ripartire a settembre da qualsiasi categoria ma i grado di lottare per i nostri colori forza catania
sempre
Dopo lottavo posto dello scorso anno non si doveva finire così, dopo sette anni di A, non si doveva finire nel fondo della classifica nel giro di un anno.
Esiste la sconfitta vero, ma nessuno se l’aspettava così marcata, così deludente, così dolorosa, come il secondo tempo di domenica.
Non mi piace l’usanza di negare con forza tutto pubblicamente e poi agire facendo esattamente il contrario.
Onore all’uomo e alla persona, ci mancherebbe, ma dopo la vicenda Maran e Lodi, mi spiace, ma io non credo più tanto nei pubblichi proclami.
I fatti hanno dimostrato che le intenzioni sono state nelle difficoltà soppiantate dai fatti.
Ripeto che manifestare pubblicamente una difficoltà peraltro giustificabilissima se compiuta con coscienza e a fin di bene ( e di questo mai nessuno lo potrà negare che tutto è stato fatto a fin di bene ma con scarsa professionalità ) non é un disonore, tutt’altro, è un gesto di grande civiltà e onestà verso chi ti ascolta e verso chi sostiene con grandi sacrifici una passione come il tifo per una squadra adorata.
Ma se ce chi la pensa in maniera diversa giusto portare a costoro il massimo rispetto 😉
Credo che sia giusto sapere se ci sono problemi di bilancio. In fondo siamo noi tifosi che ogni domenica sosteniamo la Squadra e andiamo allo stadio. Poi indipendentemente dal fatto di restare in A (speriamo) o scendere in B (speriamo di no) l’anno prossimo ci sarà di rivoluzionare la squadra:
Già si sa che andrà via Andujar (Napoli) – poi Capuano- Legrottaglie-Alvarez-Boateng- forse Keko- Plasil- e se poi si andrà in B la lista si allungherà in quanto molti credo vorranno essere ceduti.
PROSSIMO TURNO:
Nell’anticipo di sabato delle ore 18, il Livorno reduce dall’importantissima vittoria per 2 a 1 nell’altro scontro salvezza contro il Bologna, va a far visita al Torino di Giampiero Ventura. Il Chievo Verona invece, sconfitto all’Artemio Franchi dalla Fiorentina di Montella in una partita senza storie, affronta la Roma al Bentegodi. Impegno apparentemente dal pronostico chiuso per gli undici di Corini. L’appuntamento meno impegnativo, sulla carta spetta proprio al Bologna, che avrà la possibilità di riscattarsi dalla batosta del Picchi, nel proprio stadio contro il Cagliari di Diego Lopez. Il Sassuolo, giustiziere degli etnei, se la vedrà al Friuli contro l’Udinese di Totò Di Natale. Se gli emiliani sono quelli visti nella prima frazione di gara del Mapei Stadium, francamente sono poche le possibilità che tornino a casa con qualche punto in cascina. Il Catania, come ben noto, affronterà la regina del campionato, la Juventus dei record. I bookmakers quotano la vittoria Catania a 9. Mai una quota così alta, per la vittoria al Massimino. Poche probabilità, parecchie perplessità, per una partita che ha tanto il sapore del miracolo sportivo. Quello che forse, ad oggi serve a questa squadra per scalare la rimonta salvezza. 😉 😉
“Keko non ci sta’!”, potrebbe essere il titolo di un’importante produzione cinematografica. Ma, purtroppo, è solo quello che lo spagnolo scrive sul noto social Twitter. Il tweet in questione è “comprando ieri (del pesce) nel mercato, il pescivendolo mi ha detto «il leone è ferito ma non è morto!»”. Un monito, un segnale, nulla di più. Ma che potrebbe dare una indicazione precisa su cosa si sono detti gli etnei nel ritrovo di Ragusa. Aspettando che dalle parole si passi ai fatti…
vorei vedere piú fatti e sentire o leggere meno chiacchere
dai calciatori del Catania
Il Catania ha svolto il primo allenamento a Ragusa in vista dell’importante match di domencia prossima alle 20.45 contro la Juventus. Come informa la società, in una nota, Maran può disporre di 22 calciatori: ai 21 rossazzurri già convocati in occasione di Sassuolo-Catania si è aggiunto Rolin. Domani doppia seduta. Terapie e riabilitazione per cinque indisponibili: Almiron, Cabalceta, Castro, Frison e Spolli.
ritiro a ragusa??? ma si nn’avaunu aggh’iri a cariari petri tutti pari ma finemula e in più ampoliano anche il settore ospiti per la rubentus propongo settore ospiti e curve per i non abbonati a 100 euro ammeno ciazziccamu i soddi e cucchi
il catanese o. tifoso catanese e fatto cosi ,gioisce,critica ,e sopratutto soffre!
ogni pattita peddi 10kila ,genti ca abbia i televisori do baccuni cu lassa curriri a radio da finestra e per ultima chi piange sugli sfalti dello stadio sfogando tutta la sofferenza patita fino a qui, grazie ad una programmazzione scadente che ha illuso abbonati e gente che macina chilometri per amore di una squadra che non sta ripagando la fiducia finora data da chi la ama veramente ,il tifoso ,sia quello abbonato o iltrasfertista o quello da poltrona ,non ce distinzione la amano tutti allo stesso modo!!!!tutti ci sentiamo traditi da quei beniamini che l’anno scorso ci hanno fatto arricriare!!!
ma sopratutto non capiamo perche pulvirenti questa stagione a detto tante bugie in quelle poche apparizioni che a fatto alla stampa !!!!! adesso non sa piu cosa inventare perche non lo crede piu nessuno ………….
grazie presidente per tutto quello che ha fatto in questi anni di serie A e spero che la prossima stagione non faccia gli stessi errori di quest’anno, sempre se resta in mano sua la societa…………
Buonasera raga’!!!
Sto soffrendo molto!!! 😐 😥
Sogni rosso e azzurro a tutti!!! 🙁
Buonanotte a tutti pari
Buongiorno raga’!!!
Ciao angelo e Mexxican!!! 😉
Qui Napoli e dintorni, cielo leggermente nuvoloso con foschia, il sole e’ pallido come me tifoso rosso e azzurro e la temperatura e’ buona.
Buona giornata a tutti!!! 😥
buongiorno a tutti fratelli con la speranza in fondo al cuore rossazzurro ciao giorgio
CATANIA – Al quotidiano ‘La Sicilia’ parla così il presidente del club etneo Antonino Pulvirenti:
“E’ la solita storia che si ripete, alla prima difficoltà, quando affrontiamo un campionato andando incontro a qualche disagio, si scatena un attacco contro di me che diventa, e questo è l’aspetto grave, un attacco destabilizzante al calcio Catania […] Contro di noi, alla prima difficoltà dopo anni di risultati obiettivamente straordinari, una caccia alle streghe. Dobbiamo provare a salvarci anche per questo –
Ora il Catania provi a battere Juve e Napoli (La Sicilia)
“Senza paura. Quel che non abbiamo ottenuto negli scontri diretti va recuperato adesso al Massimino
“Se volesse cavalcare l’onda depressiva che avvolge la città, il presidente potrebbe semplicemente restare in silenzio e fare passare il tempo, i giorni, le domeniche, le partite. E gli eventi. Invece Pulvirenti non solo non si nasconde, ma continua a parlare e a parlarne di quel che sta accadendo, del Catania, delle sconfitte, dell’ultimo posto, dell’incubo retrocessione. E’ un conforto? E’ una consolazione? No, ma la presenza attiva e costante è un’assunzione di responsabilità e di condivisione di quel che sta vivendo la città, di quel che stanno soffrendo i tifosi. Insomma, il presidente c’è, non è in fuga, non studia exit strategy. E la società c’è, non nasconde bilanci, non altera numeri, anche perché, come vedremo, non si potrebbe davvero […] Crederci, sino alla fine. Pulvirenti non molla di un centimetro. Contiene, però, la rabbia e l’indignazione per l’atmosfera pesante che è stata creata intorno alla società. I dubbi, i sospetti, le illazioni, quelle curiose strategie finalizzate a perdere… «Siamo una città che vive di retropensieri. Qui tutto deve essere poco pulito, caricato di sospetti, anche infamanti. Ho già detto che non ho nessuna intenzione di lasciare questa società, che ha tutti i bilanci a posto. Tra l’altro vorrei spiegare che le società di calcio sono controllatissime da ben tre organi: la Covisoc, il collegio sindacale e una società esterna di revisori che trimestralmente verifica la correttezza dei conti. E i nostri sono correttissimi. Quanto alla leggenda metropolitana che circola della convenienza che avremmo a retrocedere, dirò solamente che oggi per una società come la nostra ci sarebbe una perdita non inferiore ai 15 milioni solo per i diritti televisivi. E a questa cifra dovremmo aggiungere tutto il resto che ha un valore in serie A e ne ha un altro o non ne ha proprio in serie B. Non è possibile, però, stare dietro a questi ragionamenti, è inconcepibile. E’ la solita storia che si ripete, alla prima difficoltà, quando affrontiamo un campionato andando incontro a qualche disagio, si scatena un attacco contro di me che diventa, e questo è l’aspetto grave, un attacco destabilizzante al calcio Catania. Ci abbiamo messo anni a costruire questo miracolo, a farlo ben figurare e stabilizzare in serie A, a dotarlo di un centro sportivo all’avanguardia in Europa, di un settore giovanile che raccoglie soddisfazioni e a pensare anche a realizzare il nuovo stadio. Anni, fatica, sacrifici. E ora c’è chi, per invidia, per cattiveria, forse perché gli sto antipatico o perché non ama il Catania, sta provando a distruggere tutto». Pulvirenti vuol lottare sino alla fine, responsabilizza ancora una volta i giocatori che ha sempre difeso, poi dice: «Questo accanimento contro di noi è assurdo. In questi anni sono retrocesse Parma, Atalanta, Verona, Palermo, Genoa, Sampdoria e nessuno ha fatto dietrologia.
Catania, in bilico le posizioni del ds Bonanno e del team manager Russo (TMW)
“Acque agitate in casa Catania, dove – secondo quanto rivelato da Sky Sport – a breve potrebbe salutare il team manager Orazio Russo che non ha preso parte al ritiro di Ragusa in vista del match contro la Juve. In bilico – rivela l’emittente satellitare – c’è anche la posizione del direttore sportivo Giuseppe Bonanno, al fianco del presidente Pulvirenti sin dai tempi dell’Acireale. Il club etneo al momento non conferma queste decisioni, ma le posizioni di Russo e Bonanno sono a forte rischio. Chi assumerà maggiori poteri è Diego Caniggia, uomo vicino a Cosentino e già capo scout del club, che dovrebbe stare sempre più vicino alla squadra siciliana.
GRANDE PRESIDENTE IO TI SONO VICINO ANCHE NEI MOMENTI BUI?
E facile essere tifosi solo quando le cose vanno bene!!!!
Scuasatemi ma in vece del punto interrogativo volevo mette l’eclamativo!!!!!!!!!!!!!
Buon giorno a tutti pari!!!!
Auguri, cosentino sta facennu tutti fora!!!!! Non so se mi spiego, diventerà rotta argentina la società, vedrete!!!!! E l’ultimo sarà pulvirenti……….
Buongiorno a tutti , per Matteocifalotu questa cosa di cosentino mi comincia a puzzare un po’ di troppo vuoi vedere che alla fine arriva anche il signor Galliani visto che nel Milan le acque sono agitate? I conti tornano bho staremo a vedere dove va a finire sta telenovela .
Foto: Luca Lo Schiavo
CATANIA – Con un comunicato stampa, il Catania ha tenuto a sottolineare, informando dell’ingresso nell’area scouting di due nuovi collaboratori, il ruolo di Giuseppe Bonanno quale direttore dell’Area Tecnica. Nelle ultime ore, Bonanno, come Orazio Ruso (Team Manager) erano stati al centro di un giallo sulla loro possibile estromissione dall’area tecnica.
Ribadito anche il ruolo di Diego Caniggia quale capo degli osservatori. Tuttavia, né Russo né Bonanno risultato nel ritiro in cui il Catania si è chiuso a Ragusa, come anticipato ieri da fonti Sky.
Bene, se ho capito bene non dobbiamo preoccuparci ne dobbiamo essere scontenti dopo le partite come quelle di domenica.
Perché mai dovremmo?
I volti delusi e straziati dei tifosi al seguito……di chi fa sacrifici e spende soldini…..non bisogna guardarli, magari erano arrabbiati per problemi loro, ma si, certamente.
Ok, mi adeguo, anzi, adeguiamoci tutti, perché scrivere di una squadra che va male?
Tutto va bene e la classifica ride, non si deve fare dietrologia ma adeguarci come i Parmensi, bergamaschi, genovesi etc etc. scesi in B col sorriso stampato in volto.
Insomma, cosa volere di più? Nulla, basta pensare al passato e rimuovere il presente.
Non dobbiamo accanirci contro una squadra che ogni domenica calcistica ci da immense godurie, in effetti siamo impietosi, io per primo.
D’accordo, sarà fatto.
Ma riesce, pulvirenti, a spiegare chi è questo qualcuno che sta rovinando tutto???
Ma lui la partita la segue o sogna ad occhi aperti quando la guarda??????
Così facendo sta offendendo tutti e dico tutti i tifosi che sicuramente soffrono più di lui la domenica!!!!!!
Mi sta simbrannu l’allenatore nel pallone……… Ve lo ricordate sto film?????????
Oronzo Canà e lo straniero Aristoteles, brasiliano mi pare.
Pigghiamula a ridere perché c’è da piangere leggendo certe cose.
“Meritiamo l’ultimo posto in classifica. Abbiamo giocato male, fino ad ora siamo stati noi solo a tratti. E ci si è messa anche un po’ di cattiva sorte”. Le parole di Mariano Izco, uno che non si tira mai indietro quando c’è da metterci la faccia, riassumono alla perfezione la stagione del Catania.
Già, perché se è vero che la cattiva sorte non va dimenticata, è altrettanto vero che non può essere utilizzata come alibi unico per spiegare le difficoltà palesate nel corso della stagione. Quella contro il Sassuolo sarebbe potuta essere la partita della svolta: vincere avrebbe permesso ai rossazzurri di portarsi ad un solo punto dalla zona salvezza e contestualmente di far fuori dai giochi i neroverdi, perdere – invece – è costato il declassamento all’ultimo posto, la ‘rinascita’ di una rivale come il Sassuolo e, soprattutto, l’allontanamento dalla zona franca.
La situazione è chiara: la classifica ed il calendario offrono ancora al Catania la possibilità di centrare la salvezza, ma è quanto visto in campo a destare preoccupazione, ancor più della graduatoria. Rimontare 4 punti a rivali non certo brillanti, infatti, è tutt’altro che impossibile. Lo diventerà, però, se la squadra etnea continuerà ad offrire spezzoni di gara simili a quelli, solo per citarne gli ultimi esempi, offerti nel primo tempo al ‘Massimino’ contro il Cagliari o nella disastrosa ripresa del ‘Mapei Stadium’ contro il Sassuolo.
Di questo passo, ogni sogno si infrangerà duramente contro la realtà. Essere ancora aggrappati al treno salvezza nonostante la stagione più che deludente del Catania è un regalo che la categoria intera sta facendo al club rossazzurro. In altre stagioni, infatti, con 20 punti in cascina dopo 28 giornate, ambire alla salvezza sarebbe stato impossibile. Quest’anno, invece, la salvezza – per lo meno analizzando unicamente la classifica – è un obiettivo più che raggiungibile.
Come detto, però, più che la classifica che – purtroppo o per fortuna – lascia ancora aperti i giochi, è il Catania stesso a generare un giustificato pessimismo in un ambiente sempre più spaccato. In pochi hanno raccolto l’appello – portato avanti dalla società ma anche da svariati tifosi – di attendere la fine della stagione per individuare colpe e colpevoli ed eventualmente contestarli. Farlo adesso, serve a poco.
Maran e i suoi ragazzi, però, dovranno fare i conti anche con questo. Con un clima di tensione che serpeggia sugli spalti e sui social network e che – indirettamente – ricade anche sullo spogliatoio.
Nascondere gli errori commessi – sul mercato e non solo – è ormai impossibile perché a mostrarli alla luce del sole sono i fatti, ancor prima delle parole. Resta il fatto che, nonostante tali errori, la salvezza sia ancora un obiettivo possibile. Nonostante la sciagurata sessione di mercato invernale e la ‘riparazione a metà’ di gennaio. Nonostante il doppio e mai compreso cambio alla guida tecnica. Nonostante i tanti infortuni, nonostante la sfortuna.
“Meritiamo l’ultimo posto”, ha detto Izco, senza nascondersi. Un’ammissione encomiabile, quella del Capitano e dalla quale è doveroso ripartire.
I processi, però, è meglio sospenderli e rimandarli al termine della stagione quando, a prescindere dall’esito del campionato, sarà giusto e doveroso tirare le somme e capire cosa non ha funzionato. Perché gli errori commessi non si possono cancellare, ma centrare la salvezza significherebbe riuscire nell’impresa di renderli insufficienti per rompere un giocattolo che da anni diverte un’intera città. E che può ancora continuare a farlo.
CATANIA – Christian Argurio torna al Catania come osservatore. Portato in rossazzurro dall’ex d.g. Sergio Gasparin, poi accolto in casa Juventus dopo il suo addio, l’esperto di calcio estero (in particolare dell’est Europa) che ha portato a Catania Petkovic, Barisic, Doukara e Gyomber tornerà a lavorare per il club rossazzurro. Insieme a lui, anche Sebastian Echave, che fino ha operato nel panorama giovanile sudamericano. Questo il comunicato del club etneo:
“Il Responsabile Area Tecnica del Calcio Catania Giuseppe Bonanno dà il benvenuto a due professionisti che garantiranno ulteriore sviluppo all’Area Scouting, diretta da Diego Caniggia: il nostro club potrà contare sull’apporto degli osservatori Christian Argurio e Sebastian Echave”.
L’ex centrocampista e capitano del Catania, Davide Baiocco, in esclusiva ai microfoni di “CalcioCatania.Com” ha commentato l’attuale momento della formazione rossazzurra e ha detto la sua in merito al prossimo impegno di campionato contro la Juventus, altra sua ex squadra. Baiocco in rossazzurro ha giocato 122 partite realizzando 2 gol mentre in maglia bianconera ha collezionato 7 presenze nella stagione 2002-03.
“Premetto che non mi sembra corretto dare giudizi su qualcosa che non conosco e che non ho vissuto – ha affermato Baiocco – Seguo il Catania dall’esterno ma non mi sento di giudicare né su quello che è successo domenica a Reggio Emilia né su ciò che è avvenuto durante questa stagione. Ho sofferto come tutti i tifosi perché porto il Catania nel cuore e mi dispiace per la classifica attuale anche perché ho sempre sostenuto che questa squadra aveva le potenzialità per salvarsi. Purtroppo più passa il tempo e più le chance diminuiscono. La partita di domenica contro il Sassuolo era fondamentale ed era importante quantomeno non perderla. Il risultato finale è stato disastroso, non solo perché era uno scontro diretto ma perché incede sul morale. Spero solo che la sconfitta con i nero-verdi non lasci strascichi. A volte i punti persi negli scontri diretti li recuperi quanto meno te lo aspetti magari già domenica prossima contro la Juventus.
Quella con i bianconeri è una partita proibitiva ma non dal risultato scontato. La Juventus ha dimostrato di essere fortissima ma quando non hai niente da perdere capita che tiri fuori una grande prestazione. Loro avranno una gara importante giovedì che potrebbe fargli perdere energie. I ragazzi dovranno rimanere positivi anche se la preoccupazione adesso è triplicata. Bisogna trovare gli stimoli giusti, solo questo, perché adesso non c’è più tempo per pensare a moduli e uomini.
Se manca una figura come quella di Lo Monaco? Anche in questo caso non posso giudicare dall’esterno perchè non ho vissuto la squadra e non sono stato dentro lo spogliatoio. Non posso sapere se c’è stata una figura che ha sostituito quella dell’ex direttore. Sicuramente quando le cose vanno male non c’è mai una sola causa. Credo che anche in società erano consapevoli che la fine del matrimonio con il direttore avrebbe portato ad alcuni cambiamenti. Non ci sono dubbi e ce lo ricordiamo tutti, che in passato in momenti difficili il direttore Lo Monaco è stato bravo a tenere il gruppo compatto, a dare fiducia e a richiamare tutti all’attenzione. In partite decisive come lo spareggio di Bologna contro il Chievo, non posso negare che è stato di grande aiuto il sostegno e la fiducia che ci ha trasmesso.
Un messaggio ai tifosi? Non è semplice dire cosa fare in momenti come questi perché ogni tifoso reagisce in maniera diversa. I tifosi etnei hanno dimostrato di esserci anche nei momenti più difficili. Anche loro devono fare un ulteriore sforzo e non mollare. Se si deve dire o fare qualcosa meglio a giochi conclusi. Finché non arriva un verdetto deve essere un dovere stare vicino alla squadra. Oggi più che mai è importantissimo avere la spinta del pubblico”.
Salve raga’!!!
Ciao chiarezza (non mi arrendo neanche davanti l’evidenza), matteocifalotu e Perplesso!!! 😉
chiarezza penso che sei l’unico oppure mi sfugge qualcuno a crederci come te!!! 😀
Sto sempre al fianco del Nostro Presidente e al Catania come squadra, ci mancherebbe, mentre io ho “quasi esaurito” il sogno di rimanere in Serie A!!! 😥
Credere in un “miracolo” ci puo’ stare ma rimane solo un sogno.
Buon pomeriggio a tutti!!!
ORE 21.11 – Autore: Livio Giannotta
Il piccolo Davide ed il gigante Golia. Confronto sulla carta tutto a favore del secondo, rappresentato dalla Juventus nel prossimo turno di campionato al Massimino. Davide, invece, è il Catania ultimo in classifica distante qualcosa come 55 lunghezze dalla Vecchia Signora, un’enormità di punti! Con astuzia, fortuna, capacità di lottare su ogni pallone, tenacia, grinta, tanto cuore e attenzione maniacale al particolare, il Catania però può sovvertire i pronostici e vincere perché il calcio non è una scienza esatta. Certo, le probabilità di un’impresa di tale porta sono estremamente basse, una sorta di miracolo sportivo si dovrebbe concretizzare. Ma l’istinto di “sopravvivenza” potrebbe portare a qualcosa di straordinario. Pochi giorni fa in Spagna l’incredibile è diventato realtà. Il Real Valladolid in piena zona retrocessione ha ospitato la corazzata Barcellona. Risultato finale? Vittoria dei padroni di casa per 1-0 al cospetto di Messi e compagni. Autore del gol proprio un giocatore di proprietà della Juventus, il centrocampista classe 1990 Fausto Rossi. Eccezionale lo sforzo e l’impegno del Valladolid, prestazione clamorosamente sottotono del Barça. Il prolungato possesso palla blaugrana non è stato sufficiente per impensierire gli avversari, schierati secondo un 4-2-3-1 ed entrati nella storia grazie ad uno juventino. Proprio i colori bianconeri sono quelli che vedremo sul rettangolo di gioco domenica sera opposti ai rossoazzurri, che sognano un’impresa titanica.
Salve ragazzi io ci crederò fino all ultima giornata noi tifosi nn dobbiamo mollare dobbiamo essere sempre uniti anke se quest anno ci gira tutto storto ma sono convinto in un miracoloFORZA CATANIA SEMPRE
E ora ke sto tre giorni in quella citta di merda cioè VERONA glie ne combinero tante a queste MERDEEEEEE Fino alla fine FORZA CATANIAAAAAA
Salve raga’!!!
Ciao ruggero!!! 😉
Catania, scouting allargato!!!
Christian Argurio, già nel club etneo durante la gestione Gasparin con la carica di responsabile organizzativo degli osservatori, e lo spagnolo Sebastian Echave, ex capo dello scouting del Malaga.
Putemu sautari da seggia
ciao mexxican dal tuo post deduco che non sei tanto contento 😆 😆
ciao ruggero in pratica ti trovi a una oretta di strada da dove abito io 😀 😀
Io venerdi parto angelo senno c incontavamo anke xbere una cosa insieme
Ragazzi…il mio cuore rossoazzurro mi spinge a credere nella salvezza…ma sportivamente dico che lo sport e fatto di qieste cose si sale si scende si risale e cosi via…. ..anche la juve e stata in b…
Samp doria…palermo….? Ci sono annate cosi…..come finirà lo sapremo piu avanti per ora bisogna riempire lo stadio e tifare per i nostrii colori….per fagli capire hai giocatori presidente e tutto lo staff…che noi ci siamo e ci saremo sempre….sono loro quelli di passaggio…quest anno io ho pagato il mio abbonamento come tanti altri….ma il catania non lo mai visto giocare….????
auguri a pippo mongibello peppe58 e a tutti i papa 😆 😆