Anche questo pomeriggio, al Massimino, la sfida giocata contro la Ternana è terminata come il ritorno di coppa. Uno 0-0 che ha regalato poche emozioni ma che poteva diventare un’altra partita se Mazzarani avesse indovinato il giusto angolo o se il portiere si fosse gettato dalla parte sbagliata.
Forse questa l’unica occasione fornita ai rossazzurri su di un piatto d’argento dall’arbitro se si esclude il tiro di Di Molfetta parato in angolo da Iannarilli.
Di contro, una Ternana che nell’arco della partita ha schierato i sei attaccanti in rosa ma che poco sono riusciti a produrre, merito di una difesa etnea concentrata, con Silvestri sempre attento e tra i migliori in campo e Mbende a giganteggiare dentro l’area con il suo fisico imperioso.
Malgrado il minor livello tecnico dei rossazzurri rispetto agli umbri, abbiamo finalmente visto alcune azioni ben condotte che si sono concluse senza successo sia per la bravura dei difensori avversari che per la debolezza del reparto offensivo nel quale il pur motivato Beleck non riesce a trovare la zampata vincente.
Cosa sarebbe questo Catania con una punta vera degna di questo nome?
Peccato non essere stati in grado di far arrivare una vero attaccante centrale di categoria che avrebbe potuto sfruttare qualcuna delle sporadiche occasioni che la squadra riesce a creare nei novanta minuti.
Non lo sappiamo e non lo sapremo mai, ma di certo notiamo che adesso questa squadra si impegna e diverte il pubblico presente sugli spalti.
Meno tecnica ma più grinta, corsa e sudore, proprio le qualità che vogliamo vedere sempre in campo.
Nulla da dire sull’atteggiamento tattico scelto da Lucarelli basato sull’oramai collaudatissimo 4/2/3/1 fedele al suo motto primo non prenderle, anche perché preferire la spinta offensiva quando in avanti hai poco da offrire, sarebbe un suicidio al quale, giustamente, il tecnico labronico non intende esporsi.
Certamente questa è una stagione che difficilmente regalerà palcoscenici importanti per il futuro, ma si spera che venga conclusa tranquillamente con un occhio alle novità societarie che potrebbero prospettarsi tra qualche mese o, almeno, questa la speranza di noi tutti.
Ai microfoni a fine partita, mister Lucarelli si è dimostrato soddisfatto del risultato, sottolineando che “il minestrone si gira e rigira, ma gli ingredienti sono sempre quelli”.
Una frase che fa riflettere e che porta sul banco degli imputati chi ha costruito questa rosa che non pare strutturata per affrontare un campionato di vertice di serie C, con evidenti criticità in determinati ruoli chiave.
Adesso ci aspetta mercoledì il Picerno che dovrà essere affrontato con la attuale mentalità: quella di una squadra di categoria di metà classifica.
5 Commenti per “A testa alta e piedi per terra”
Spiacenti, i commenti sono chiusi.
Buongiorno a tutti ❤️???? ottima analisi scritto da raggio libero, un’altro pareggio a reti inviolate considerato l’avversario può andare anche bene
E domani si riparte in campionato. Dall’altra finestra nulla trapela per cambi societari . Speriamo bene
Si infatti, anche se questo silenzio mi fa ben sperare
Avanti a piccoli passi verso una conclusione dignitosa del campionato, altro non si può pretendere da questa squadra, non mi illudo!
manca un attaccante che sfondi la rete..ormai da tempo..e stato il punto debole del catania formato lomo pulvirenti…adesso che ce’ il nuovo amministratore si continua ancora con questa scena..cioe’ fuori casa o si perde o si pareggia per fortuna..adesso in casa si bada a non prenderle….troppo poco per una squadra che gia’ di per se’ con i proclami del dimissionario lomo sbandierava…adesso si vive su promesse su promesse..di ripanare i debiti..e di acquisto societa’ in alto mare…ma basterebbe visionare certi giovanotti promettenti di categorie inferiori che sanno fare gol e lanciarli nella mischia…….invece nulla si va avanti con l’infermeria sempre piena..di incerottati…gravi o meno a cui la malattia e la guarigione si protrae nel tempo…e con un mazzarani che nei tempi memori faceva gol pesanti…