La misura della delusione e dello scoramento la vedo tutta negli occhi di mio figlio e nella sua frase: “papà semu pessi!”
A pochi minuti dalla fine, con il Cagliari in dieci, e con il Catania che attaccava a testa bassa, non si riusciva a mettere una palla dentro. Pali, traverse, mezze occasioni e imprecazioni a più non posso. Arrivava così il fischio finale e con esso la fine alle speranze di vittoria: piovevano fischi dalle tribune.
Un’altra occasione persa. L’ennesima, forse l’ultima. Una situazione che è figlia degli errori commessi dalla società: di valutazione, di presunzione, forse di risorse limitate.
Oltre a questo (e non è una giustificazione) ci si è messa di mezzo una malasorte senza uguali (che quest’anno pare abbia preso di mira il Catania e non lo voglia più abbandonare) sotto forma di infortuni, pali traverse e arbitraggi da dimenticare.
La partita di oggi è stata simile a quella giocata qualche settimana addietro contro il Livorno.
Approcciata nella maniera sbagliata (con nervosismo e poche idee) portata avanti dopo il vantaggio del Cagliari con la forza e la veemenza che francamente dovevano essere messe in campo fin dall’inizio.
Sì, dall’inizio! Per fare capire al Cagliari che oggi avrebbe dovuto lasciare i tre punti al Catania. Doveva dare spazio alla squadra che (a cominciare da questa partita) avrebbe dovuto trovare la forza per scalare la classifica e salvarsi, per rialzare la testa con coraggio. Purtroppo (come già detto) non è stato così e la scossa si è vista solo dopo il gol della squadra avversaria. Prima del gol subito non c’era in campo la giusta dose di cattiveria e determinazione che potessero mettere in difficoltà un Cagliari abbastanza modesto ma ben organizzato.
Qual’era l’atteggiamento che i tifosi avrebbero dovuto avere? Quello che hanno avuto. Qual’era dunque il giusto atteggiamento da mostrare in campo? Quello di chi non ha nulla da perdere. E allora perché tutto quel nervosismo? Perchè questa squadra non riesce a scrollarsi di dosso le paure, perché non riesce più a vincere? Perché quegli errori in difesa. Perché calciatori che prima erano delle certezze adesso commettono errori da oratorio? Alla prima vera occasione gli avversari di turno segnano mentre noi facciamo una fatica enorme per farlo. Lo si sapeva. Era una storia nota a tutti. Eppure, non si è provveduto a dare alla squadra un attaccante in più, uno che sapesse metterla dentro. Questa grave lacuna sta portando il Catania a un passo dall’inferno perché non si può dire che la squadra non costruisca gioco, azioni su azioni. Ma le partite si vincono quando si segna un gol in più dell’avversario e il Catania da questo punto di vista ha grosse lacune nel reparto avanzato. Non è solo questo, a me pare che ormai sia finito un ciclo e tanti calciatori abbiano fatto il loro tempo a Catania.
LA MATEMATICA NON CI CONDANNA
Non è finito oggi il campionato.
Bologna, Chievo, Livorno e Sassuolo sono ancora a portata di mano e non è detto che oggi facciano punti perché anche loro stentano come noi. Aspettiamo i loro risultati e vediamo cosa saranno capaci di fare. Finché la matematica lo permette, il Catania se la può ancora giocare, niente è definitivamente compromesso. La prossima partita si giocherà a Reggio Emilia contro il Sassuolo, quella potrà essere decisiva. Quella partita potrà dare al Catania l’occasione per affossare in maniera definitiva una diretta avversaria e dare una scossa alla classifica. Sarà (quella sì) una partita da dentro o fuori. L’ennesima (forse l’ultima). E’ vero, durante le ultime sei o sette partite abbiamo dovuto fare questo discorso, appigliarci alla speranza che la prossima sia quella giusta per azzerare tutto e ripartire.
Chi ha il Catania nel cuore ha il dovere di crederci. Di non dimenticare le stagioni passate, le soddisfazioni avute e gli anni trascorsi nella massima serie. Calarsi nella odierna realtà è difficile, non lasciarsi trascinare in prematuri funerali è necessario finché la matematica sarà dalla nostra parte. Bisognerà crederci fino alla fine, perché crederci è un dovere che sentiamo dentro. Perché crederci non costa nulla e non crederci annulla di certo l’amore che proviamo per questa maglia.
A SOSTEGNO DI UNA FEDE: “FORZA CATANIA!”
60 Commenti per “BISOGNA CREDERCI”
Spiacenti, i commenti sono chiusi.
Buongiorno raga’!!!
Ciao angelo!!! 😉
Che dire raga’, sono rimasto un po’ male del pareggio, perche’ per l’ennesima volta non si e’ vinto.
Vero anche che non abbiamo c**o e la fortuna non ci aiuta.
Buona domenica a tutti!!!
ciao mario e giorgio condivido la tua disamina solo catania tutto il resto e noia fino alla fine 😉 😉
ciao mexxican le chiacchere stanno a 0 crederci non costa nulla forza catania solo la maglia 😉 😉
prossime tre partite sassuolo,juventus,napoli,cioe il livorno fa punti con il napoli noi perdiamo punti con il cagliari,siamo con un piede e mezzo in serie b,sassuolo e catania ormai sono spacciate
la cosa che m spaventa di piu,ok scendiamo in serie b ,la cosa che mi fa paura e che non risaliamo
anche la sfortuna tiro di asamoha uguale a quello di biraghi e entrato come palo interno
Mario,abbiamo intenti comuni,ottima disamina.
Buongiorno a tutti,Vittorio,condivido in pieno i tuoi post,sono rimasto esterrefatto dalla sostituzione di Keko e poi,anche Peruzzi ha “sbagliato” un gol,anche se,è stato preso un pò in controtempo.
Comunque,prima avevo rabbia condita di speranza,poi sono passato alla speranza,adesso,la speranza si va affievolendo e si è aggiunta un pò di delusione per quello che si poteva fare e non si è fatto,ma inutile a questo punto piangere sul latte versato e poi in fin dei conti,come si dice,cù ‘mangia ‘fa ‘muddichi ( Pulvirenti,ti serva da lezione).
Speriamo che dagli errori fatti si possa trarre esperienza per un pronto rilancio e non parlo di una retrocessione già scontata,perchè fino a quanto l’aritmetica non ci condanna,io ci spero.
Parlo di un rilancio societario,perchè negli anni passati,anche quando abbiamo vissuto momenti critici come questo se non peggio,la società era combatta e coesa e i giocatori traevano stimoli da questo.
Parlando della partita di ieri,io ho visto una squadra che ci mette cuore ma che non ci crede più,nel senso che,non hanno più fiducia nei propri mezzi.
Ho visto una squadra scollata,a sprazzi anche timorosa (lo capisco),ma soprattutto,non c’è più quella coesione tra di loro negli intendi.
Certo,la vedo difficile,però,come dicevo prima,fino a quando l’aritmetica non ci condanna,crediamoci.
Ottimo articolo mario, come sempre!! Peccato veramente per la partita di ieri, se avessimo fatto il due a uno avremmo parlato oggi di una ripresa del catania, sia nel piano del gioco, sia dal punto di vista della classifica.
Come dici tu, ancora nulla è perso, la classifica non ci condanna e le altre squadre viaggiano ancora al passo.
Sarò pazzo ad essere cosi ottimista ma mi auguro di portare a casa almeno sei punti nelle prossime tre partite con Sassuolo, Juve e Napoli, magari perdere solo con la juve;
Un saluto a tutti i tifosi che seguono il sito e Forza Catania.
Ma la situazione non è per niente bella e altrettanto favorevole, non si vince in superiorità a Catania e si pensa di vincere altrove e pure contro juve e Napoli???
Avaia siamo realisti, non prenderemo nessun punto in questo filotto di partite !!!!
Intanto il Chievo in vantaggio
Come al solito calcio di rigore
Livorno in vantaggio,ragazzi e finita
livorno in vantaggio sulla samp
Intanto il Genoa pareggia ma guardacaso viene annullato il goal era regolate
Raddoppio del livorno
concordo Matteo con le tue vedute
per cambiare radicalmente l#andazzo
dovrebbe esserci la ferrea volonta dei giocatori di cambiare davvero le cose invece
io li vedo poco convinti cmq
l#anno scorso almeno una delle punizioni a ridosso dell’area lodi l’avrebbe trasformata in gol invece quest#anno deve tutto andare male
però e chiaro che se si fosse analizato il rendimento della squadra l#anno scorso e si voleva rafforzare la squadra si sarebbe agito diversamente da come e stato condotto il maercato
si e voluto fare cassa a tutti i costi
e in più l#agravante di cosentino che a pensato a piazzare i suoi giocatori a catania con il colpevole assenso di pulvirenti adesso lo vediamo triste a bordo campo
quasi disperato ormai la frittata e fatta si pensasse a porre adesso le basi per una pronta risalita dalla b altre che chiacchere
ps questi sono miei liberi pensieri a chi il mio pensiero dovesse dare fastidio e lo stesso pregato di tenersi le sue opinioni per se senza rompermi i maroni
un grazie in anticipo
il livorno e sotto la samp in vantaggio 3-a-2
La Samp in vantaggio
samp in rimonta pauroso 4-a -2
tutto e ancora in gioco
Pareggio genoa
Scandaloso rigore al Chievo.
Peccato per il solo Chievo che farsa
arbitro di merda,rigore inesistente,che rabbia sto merda di chievo pubblico che fa ridere squadra altrettanto e resta sempre in serie a
15 giorni fa è stata la stessa farsa ricordatevi con il veneto arbrito
gervasoni aiuta sempre il chievo
dai raga non molliamo mai,non è ancora finita….
Ragazzi non molliamo ce la faremo io ci credo sono molto amareggiato xil pareggio di ieri xke doveva esserci solo il CATANIA in campo ma quest anno la sfortuna e piu forte di tutto restiamo uniti aiutuamoli e ce la possiamo fare poi aiutano sempre quei polentoni del chievo ke nn spuntano scritti neanke nella cartina geografica ho capito ke quest anno un po tutti ce l hanno cn noi ma noi dobbiano essere piu forti di arbitri rigori regalati e partite falsate come chievo genoa era da due giorni ke si sapeva ke doveva finire cosi io sono di serradifalco provincia di caltanissetta e viaggio sempre e mi sn abbonato xseguire la squadra del mio cuore FORZA CATANIA NN MOLLARE A SOSTEGNO DI UNA FEDE il 18 maggio voglio festeggiare la permanenza in serie A alla faccia di tutti quelli contro di noi
Bravo ruggero
Grazie mexxican ma e la verità quest anno sono tutti contro di noi e noi alla faccia loro ci SALVEREMO
Buonasera raga’!!!
Ciao angelo, non ci credo piu (ho la fiammella ancora accesa), Peppe58 (sono amareggiato per ieri), antonello46, matteocifalotu (non e’ bella la nostra situazione e sono d’accordo con te ma fino all’ultimo respiro bisogna ancora crederci), Mexxican,
Perplesso, Gon, elefante rossoazzurro, ruggero (vero crediamoci, ci rimane solo questo pensiero da tifoso)!!! 😉
Sogni rosso e azzurro a tutti!!! 😀 😐
anche se tutto rema contro di noi col disfattismo non si va da nessuna parte forzacatania sempre
Proporrei che l’approccio alla prossima partita non sia da ultima spiaggia, ogniqualvolta si propone questa tiritera si va diritti verso sonore delusioni dettate dalla pochezza di idee e dalla voglia di strafare che é figlia della sconfitta.
L’atteggiamento giusto deve essere della serie: “non abbiamo più cosa perdere, peggio di così, forse, non c’è possibilità realistica di giocare e di buscarle”.
Magari così esce qualcosa di buono.
,a i nostri non abituato a soffrire nel fondo della classifica non possono giocare col fucile spianato alle spalle, non lo sanno fare, dimostrato nelle precedenti partite.
Non c’è più nulla da perdere, ogni qualcosa di buono si conquista è tutto di guadagnato.
bravo perplesso cosi si discute
Il Catania perde l’ennesima occasione per tirarsi fuori dai bassifondi della classifica, ma la 27^giornata di serie A ribadisce la lezione che ancora si stenta a comprendere: le difficoltà del Catania sono proprie anche delle altre contendenti alla salvezza. Il Bologna non riesce ad aver la meglio sul Sassuolo, in casa. Il Livorno, in vantaggio per due reti a Genova, si fa rimontate chiudendo sconfitto per 4-2. Solo il Chievo tenta la fuga, grazie a due rigori concessi in apertura e chiusura. La salvezza dista tre punti.
Secondo le regole con cui va letta la classifica, il Catania resta in svantaggio negli scontri diretti col Livorno, in svantaggio nella differenza reti fatte/subite col Chievo, si giocherà a Sassuolo (0-0 all’andata) ed a Bologna (2-0 all’andata) gli equilibri con le altre contendenti alla salvezza. Nessuno squalificato tra le fila del Sassuolo per la sfida col Catania.
Certo però quello che si è visto oggi a Verona sponda Chievo ti rendi conto lo schifo che c’è sotto una vera e propia vergogna ogni anno e la stessa musica
Mario sono d’accordo…..bisogna crederci …
Ma sono demoralizzato….. se non si vince neanche in superiorità numerica quando lo facciamo?
Chiarezza concordo con te….Keko l’unico che correva e teneva impegnata la difesa del Cagliari lo mette via. Biraghi, onestamente, non mi piace. Monzon è un cantro. Izco ha giocato malissimo. Leto l’ho visto molto meglio rispetto all’ultima apparizione. Fedato ?
Rosso come il fuoco, azzurro come il mare, l’amore per il Catania non si può spiegare!
E pulvirenti a detto che ci salviamo e che ha già comprato il terreno per lo stadio nuovo????? Ma comu si non Signa nuddu??? Cu quali soddi u accattau u terrenu si non ci nerunu pi accattari n’ attaccanti???????
All’orecchio mi sono arrivate delle notizie brutte brutte e spero non siano vere se no semu pessi…
Io mi dispiace non ci credo più, amerò sempre e comunque il mio Catania ma non vedo più vie di sbocco ammeno che non succeda un vero e proprio miracolo…….
Buongiorno a tutti. Ragazzi bisogna crederci fino alla fine. Livorno- Sassuolo- Bologna e Chievo non sono più forti di noi.
Per quanto riguarda gli arbitraggi è inutile mettere quattro o cinque aiutanti quando popi ogni arbitro interpreta il regolamento a suo piacimento. Del resto ogni anno il
campionato viene deciso almeno al 35 per cento dagli errori e cervellotiche interpretazioni arbitrali.
Buongiorno raga’!!!
Ciao angelo e alberto!!! 😉
Qui Napoli e dintorni, cielo grigio con un pallido sole e temperatura da brrrrrr!!!
Buona giornata a tutti!!! 😛
buongiorno a tutti fratelli dal cuore rossazzurro ciao giorgio e alberto CATANIA: ripresa prevista per martedì pomeriggio
09.03.2014 16:16 di Andrea Carlino Twitter: @acarlino85
Dopo il pari in casa contro il Cagliari (1-1), il tecnico del Catania, Rolando Maran, ha concesso ai suoi giocatori due giorni e mezzo di riposo. I giocatori rossazzurri si ritroveranno per un allenamento pomeridiano martedì pomeriggio in vista dell’importante sfida salvezza di domenica prossima contro il Sassuolo di Di Francesco. Una sfida già da dentro o fuori per i rossazzurri che dovranno cercare di portare a casa un risultato positivo per alimentare le speranze di permanenza in Serie A.
L’ex calciatore del Catania, Gionatha Spinesi, prosegue la sua collaborazione con Itasportpress.it curando la rubrica “L’occhio del Gabbiano”.
Dopo 27 giornate di campionato non è complicato fare un’analisi di come si sviluppa la fase offensiva del Catania. Ieri contro il Cagliari si è rivisto lo stesso film delle partite precedenti ovvero una squadra che fatica a trovare la via del gol e negli ultimi 30 metri fa confusione. Non è un caso poi che la rete arriva solo sugli sviluppi di un calcio piazzato ben calciato dal fuoriclasse Ciccio Lodi che mette palloni dentro l’area tagliati e forti che per la difesa e il portiere avversario sono difficile da leggere. Contro il Cagliari si è commesso il solito errore: primo tempo con tanti spazi concessi agli avversari che potevano ripartire in contropiede ed essere pericolosi e pungenti. Un botta su botta con centrocampisti etnei che portavano palla per 30 metri e sardi che ben organizzati riuscivano a ripartire per via centrale e anche laterale. Il Catania si è costruito due occasioni in area avversaria nel primo tempo ma ci è arrivato sfruttando una mischia e qualche pallone ribattuto. Maran deve rendersi conto che questa squadra non ha alternative in avanti con o senza Bergessio. Bisogna continuare a sfruttare le palle inattive evitando però di esporsi alle ripartenze avversarie come succede spesso al Massimino (vedi Livorno). Il Cagliari a differenza del Catania si vedeva che aveva una identità di gioco e quando si affacciava dalle parti di Andujar lo faceva in modo ragionato e manovrato. I rossazzurri invece ci hanno messo voglia e carattere ma purtroppo non riuscivano a cavare un ragno dal buco appena mettevano il pallone alle spalle di Conti. Sul fondo si è arrivati poche volte e mai un cross pericoloso dentro l’area dove per Bergessio latitano i rifornimenti. Sono limiti cronici di questa squadra che comunque a mio parere ha ancora tante chance di salvezza. La partita di domenica col Sassuolo potrebbe essere quella della vita, da dentro o fuori, ma bisogna giocarla facendo tesoro degli errori commessi.
Un abbraccio
Gionatha
Buongiorno a tutti
Salve raga’!!!
ciao Mexxican!!! 😉
IMPORTANTE!!! IMPORTANTE!!!
lunedì 10 marzo 2014
Oggi alle 15.00, a Torre del Grifo, conferenza stampa del Presidente
Primo appuntamento settimanale con i giornalisti e gli operatori dell’informazione, a Torre del Grifo Village: oggi, alle 15.00, il Presidente terrà una conferenza stampa.
Garufi firma una doppietta Ma Petkovic si fa espellere (La Gazzetta dello Sport)
“Facile il successo sulla Juve Stabia anche per un Catania che ha giocato un tempo in dieci per l’espulsione del centravanti croato Petkovic. La punta della prima squadra, il cui comportamento è sicuramente da biasimare, ha lasciato il campo con i compagni avanti 2 a 0 per i gol di Gallo e Garufi. Quest’ultimo autore di una doppietta ha chiuso i conti nella ripresa firmando il tris rossazzurro su rigore (concesso per atterramento del centrocampista Compagno). Il Catania aveva reclamato un altro rigore al 14’ st per fallo sul difensore centrale Lovric. Con questo successo la squadra di Pulvirenti ha cancellato il k.o. subito nel derby contro il Palermo rilanciandosi in chiave playoff scudetto
Solo la scarsezza congenita delle altre ci da ancora speranza, noi ormai abbiamo una identità chiara e costante, allergia al gol, fasi di attacco carenti, non siamo capaci di imbastire una sola azione di attacco che sia manovrata e lineare, insomma, leggasi analisi di Spinesi.
Ma visto che siamo in tanti nel fondale della classifica, dobbiamo solo cercare di arrivare quart’ultimi, sperando che non accadano più episodi di regalie al Chievo….
Il presidente dirà cose ovvie, come è giusto che sia, come la scorsa settimana.
Deve suonare la carica lui per primo, come un condottiero.
Bisogna che lo dia lui l’esempio, faccia vede come si si deve portare in porto la barca sgangherata e che annaspa e che fa acqua da tutte le parti.
Mi piacerebbe anche una analisi tecnica del Cosentino, come vede lui da profondo conoscitore del calcio internazionale, questo momento di negatività della nostra squadra, che ormai dura da circa sei mesi; mi piacerebbe tanto sentirlo parlare su come vede lui la gestione tecnica della squadra e quali siano le componenti in atto che abbiano fallito o tradito le sue attese ( i suoi gioiellino in primis, Freire e Leto).
Ma sarà vana attesa credo, non sentiremo proferire parola dal procuratore argentino.
Il presidente è bravissimo, anche nella promessa del nuovo stadio, che ha suscitato speranze e illusioni in città, il suo positivismo fa bene alla squadra e all’ambiente.
Poi, cosa pensi veramente, non è dato saperlo, ma ci ha abituato ad azioni che sono tutto l’opposto di quanto affamato pubblicamente, staremo a vedere.
Io onestamente preferirei che il Catania restasse in serie A e al Massimino, piuttosto che in B e con uno stadio nuovo in costruzione, ma sono pareri personali.
Speriamo nelle disgrazie altrui, devono fare peggio di noi Livorno, Sassuolo, Chievo e Bologna. Sono sulla buona strada per imitarci…..
Spesso criticato, a volte esageratamente, Sebastian Leto ha dato un contributo molto utile alla causa rossoazzurra sabato sera. Nel corso della ripresa mister Maran ha fatto affidamento anche su di lui per cercare di cambiare l’inerzia della partita disputata con il Cagliari. Il risultato finale non ha dato ragione al Catania ma la prestazione dell’attaccante argentino, subentrato allo spagnolo Keko, alimenta qualche speranza per il futuro. Leto ha infatti garantito centimetri ed imprevedibilità alla manovra, riuscendo a trovare qualche buona giocata che impensierisse la rocciosa difesa cagliaritana sulla corsia di destra. Nel lato opposto, invece, Francesco Fedato ha sostituito un impalpabile Barrientos (il Pitu ha pagato le non eccelse condizioni fisiche), anch’egli facendo il suo ingresso in campo nel secondo tempo. Accelerazione, scatto, grinta, dinamismo e capacità di saltare l’uomo individuano un giocatore che sembra avvicinarsi per caratteristiche a quel ‘Papu’ Gomez di cui si è sentita molto la mancanza in questa stagione. Sei anni più giovane di Leto, fino a non molto tempo fa militava nel campionato d’Eccellenza ma possiede già doti interessantissime che lo porteranno, sicuramente, ben presto ad esplodere nel palcoscenico della Serie A.
Il Catania lo ha prelevato a gennaio in prestito dalla Sampdoria che, a sua volta, ha acquisito il 50% del cartellino di proprietà del Bari (l’altra metà appartiene proprio ai rossoazzurri). Prima di sabato ha giocato pochi spezzoni di partita ai piedi dell’Etna ma è in crescita e, contro il Cagliari, ha sfoderato una mezz’ora da incorniciare. Segnali confortanti, di speranza, provenienti da un ragazzo di talento che vuole integrarsi perfettamente nel gruppo puntando a risollevare il Catania da una situazione difficile. Più volte mister Maran sottolinea l’importanza di ogni singolo componente del Catania di mettere la propria disponibilità al servizio della squadra. Dal canto suo Fedato ha qualcosa in più che può dare rispetto ai compagni: entusiasmo, freschezza e voglia di dimostrare di essere già pronto per la Serie A. Il ragazzo merita di giocare più di frequente, come lui Leto che ha tanta rabbia da riversare in campo nelle prossime finali che attendono i rossoazzurri. A cominciare dalla trasferta di Reggio Emilia, entrambi potrebbero rappresentare l’ancora di salvezza di un Catania in difficoltà ma ancora vivo. (TuttoCalcioCatania)
Ecco alcune espressioni pittoresche (talvolta inclementi e ingiuriose) raccolte dalle tribune del Massimino in occasione di Catania – Cagliari 1-1:
Pre-partita. Due tifosi “altolocati”, in fila nei tornelli, discutono sull’importanza della gara contro i sardi. Uno dei due dice all’altro: «Il Cagliari ha vinto alla grande l’ultima con l’Udinese. Credo che oggi strappare un pareggio sarà un’impresa impervia».
Un tifoso “comune” , impegnato in una conversazione telefonica, con il “terzo” orecchio sente la discussione e interrompe la chiamata per rispondere ai due: «Melu scusa n’attimu. ‘Mpaaare, ma quali pareggio? Oggi ama vvinciri»!
I due lo guardano un po’ perplessi ed annuiscono senza dir nulla…
Una grave disattenzione della difesa rossazzurra, permette al Cagliari di andare clamorosamente in vantaggio. Un tifoso rossazzurro perde la pazienza e, sfoderando termini catanesi puro sangue, impreca contro il marcatore sardo Vecino: «Cunnutu e malanzitatu!»
La notizia dell’acquisto del terreno per il nuovo stadio non è passata inosservata. Qualche tifoso, irretito dalla poca verve degli atleti rossazzurri, suggerisce al presidente di utilizzare in maniera proficua le poche energie dei giocatori rossazzurri:
«Puvvirenti, pottatilli a zzappari po’ stadiu novu!»
Nel primo tempo Ciccio Lodi si divora la rete con un colpo di testa assai impreciso. Un tifoso, deluso dall’occasione sprecata, sentenzia:
«Ci vuleva cchiú mira p’abbialla auta ca no intra a potta!»
A pochi secondi dal fischio finale, entra nel Cagliari il gioiello Cossu. Una voce, stimolata dalla bassa statura del trequartista sardo e dalle irregolarità del suo volto, suggerisce a Rolin:
«Rolino, femma a stu stuppagghiu tuttu sgummatu»
Il Catania ha una grande reazione di orgoglio con il gol di Bergessio. E un tifoso trova il modo giusto per incoraggiare i suoi beniamini:
«Fozza ca stanu fitennu come l’alivo nt’acitu»
A fine gara è tanta la delusione. Qualche tifoso lancia dagli spalti i giornali ormai accartocciati. Un anziano si gira e suggerisce:
«Ammeno lanciati soddi, ca mi sevvunu»
Ma chi sunu pazzi qualcuno parla bene di Leto? 😯 😯 😯
Quasi tutti qui come sempre a dire tutto ed il contrario di tutto, Bergessio fondamentale , ed insostituibile e beniamino dei tifosi, ma nello stesso tempo non si fanno gol perchè manca una punta 😯 😯 😯 ( ed io ripeto che c’è l’avevamo Lopez è c’è l’abbiamo Leto, solo che devono giocare sereni , e mettiamo che questa famosa ed imprescindibile punta che dovevano comprare a Gennaio, l’avessero presa, chi doveva essere? e o avrebbe preso il posto di Bergessio o avrebbe fatto la sua riserva? ora solo Matteo che saluto mi ha risposto Bogdani………quasi .tutto il resto solo a lamentarsi, e dall’inizio che dico che il vero problema di quest’anno non è la mancanza di una punta o di Gomez, i veri problemi sono Barrientos ( da elogiare domenica scorsa, anche se non al 100% è entrato è non ha demeritato come le altre partite) e Bergessio, che per il quale dico non è che sia da buttare ma mai è stato nella sua carriera un centravanti da doppiua cifra e se l’anno scorso lo ha fatto bravo!!ma non sempre uno si puo’ ripetere è cambiare, lui dovrebbe giocare come spalla ed allora diventa insostituibile!!
O allora se è cosi, è perfettamente inutile ripetere all’infinito CI MANCA CHI FA GOL
Bergessio di per se non è un grande realizzatore, detto questo, si sfianca ogni partita perché fa da solo un reparto; gioca di sponda, è il terminale offensivo ( se così si può chiamare) della squadra; è normale che si offuschi in fase di tiro, non bisogna dimenticare che combatte da solo contro due o tre avversari.
Cosa si può pretendere di più da questo ragazzo?
Lo ha detto lui stesso che quest’anno gli arrivano meno palloni giocabili….. cosa vuol dire ciò?
Detto tra le righe , a mio parere, vuole dire che gli manca il principale fornitore di assist che fecero le sue fortune fino allo scorso anno, ovvero quel Gomez che sin dai tempi del San Lorenzo lo conosceva come le sue tasche, sapeva anticipatamente dove trovarlo; adesso deve conquistarsi le occasioni da solo, non ha più la sua spalla ideale.
Può darsi che non sia prima punta, ma è l’unico attaccante che abbiamo, spacciare Keko per attaccante o peggio ancora Berrientos per punta è pura convenienza.
Nomi di prime punte che avrebbero fatto al caso nostro nel mercato di gennaio non sta a noi farne, tralascerei Bogdani e altri in Italia.
Non siamo noi a dover fare nomi, ma il nostro Direttore Sportivo doveva sapere chi andare a reclutare; il nostro DS dove ricalcare le orme di colui che una volta, qualche anno fa, era stipendiato come DS per il Catania, di costui non faccio nome; questo Signore si accorse ( come tutti del resto ) che la squadra giocava bene ma aveva un suo finalizzatore fiacco e evanescente con cognome giapponese…..nonostante giocasse bene, la squadra non segnava, non faceva il golletto in più dell’avversaria.
Egli a gennaio uscì dal cilindro un nome che nessun tifoso catanese aveva mai sentito dire, nessuno si sarebbe aspettato un nome così sconosciuto: un certo Maximilian Gaston Lopez…..tutti a dire …. Ccu glie chistu? Unni u Pigghiau? … Poi Lopez fece quel fece, aveva anche lui due servitori prediletti, un certo Mascara e un certo Ricchiuti oltre ad altri che giocavano per lui.
Quindi non siamo noi a proporre un nome, ma salta all’occhio di tutti, tifosi e addetti ai lavori, che il Catania non vince perché non segna, abbiamo il peggior attacco della A, e in rosa, piaccia o non piaccia, bomber non ne abbiamo, solo fantasisti e l’unico, Bergessio, che sputa l’anima ma è troppo solo.
Siamo l’unica squadra di A ( o una delle poche, ma credo l’unica) che gioca con una punta sola anche quando come sabato dobbiamo per forza vincere….in casa….contro il Cagliari.
Mi pare tanto evidente che facciamo fatica a fare un gol in più della squadra che abbiamo di fronte, che poi tradotto in termini pratici, sarebbe questo, l’unico modo per vincere le partite e infatti, ne vinciamo pochine.
Ciao perplesso – ottimo commento il tuo, c’è da dire che quest’anno il problema non è solo legato alla mancanza di attaccanti , o di chi fa goal , ma la difesa che un vero e propio colabrodo ogni domenica facciamo errori da lega Pro eppure sulla carta era stata migliorata , mi viene da dire che quando le cose devono andar male come ti giri e rigiri vanno sempre male io ho questa impressione nulla da togliere ad una gestione societaria del tutto sbagliata fatta da qualche anno prima di noi dal Torino di Cairo che sappiamo come poi andò a finire
contro il sassuolo,troveremo e affronteremo una partita difficilissima
Pulvirenti: “Restiamo compatti, vittoria-svolta nelle prossime tre gare”
Pulvirenti parla a Torre del grifo: “Questa squadra deve guardare solo a sé stessa. E’ un campionato a cinque, nelle prossime tre partite mi aspetto una vittoria importante che valga la svolta. L’annata è disgraziata ma restando compatti possiamo uscir fuori da tutti i problemi. A Sassuolo non sbaglieremo”:
MASCALUCIA (CT) – Appuntamento inconsueto per il lunedì. Il sala stampa, a Torre del Grifo, parla il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti. A due giorni dal pareggio interno col Cagliari, ed alla luce dei risultati delle altre dirette concorrenti, Pulvirenti afferma:
“Come capita spesso, visto che le cose non vanno bene, nella sconfitta oltre che sulla prestazione si fanno discorsi strani. Onde evitare di dire che la società non parla, non risponde. Le voci che si sentono in giro nemmeno le ripeto. Evitiamo le banalità, sono qui per questa ragione, per parlare di argomenti concreti. Basta parlare di fesserie.
Centravanti
“Avevamo Lopez, ma per motivi del giocatore, personali più che tattici e di coabitazione con Bergessio, è voluto andar via e non poteva più restare. Il feeling non c’era più. Tra l’altro per tutto il girone d’andata c’era stato ma non aveva dato un grande apporto. La scelta di cederlo è stata giusta. E’ arrivato in ritiro con dieci chili in più. Inoltre è successo tutto quel che è stato ampiamente scritto sui giornali. Che abbia detto di non rientrare più nei piani della nazionale, credo sia semplicistica. Ha perso un’occasione per star zitto.
Gennaio
“Abbiamo preso un esterno sinistro promettente come Fedato, perché Leto da punta centrale aveva fatto benissimo al Panathinaikos. L’anno scorso avevamo Cani come alternativa a Bergessio. Poi avevamo Petkovic, il giovane più richiesto dalla serie B. Per noi il ruolo di centravanti era coperto. Bergessio soffre di pubalgia da Gennaio, Castro si infortuna dopo Gennaio. Degli imprevisti. Bergessio ha mostrato di avere gli attributi: ha giocato 10′ a Torino col perone rotto, l’anno scorso ha giocato 4 gare con un dito rotto. E’ un giocatore di carattere, non gioca perché è costretto, gioca perché vuole giocare. Sui giornali lo si vuol far passare per una signorinella che si lamenta perché lo si fa giocare contro la sua volontà. Invece è l’anima della squadra, incarna i valori che dobbiamo mostrare sempre in campo.
Il clima
“Si cerca di trovar un capro espiatorio che non c’è. Siamo limpidi nel nostro operare, alla luce del sole. Abbiamo sempre rispettato i programmi presi. Ad Agosto tutti i giornali parlavano del nostro calciomercato come il più importante e soddisfacente di sempre. Poi è iniziata una stagione allucinante. Bergessio ha giocato 20 gare, Almiron 13, Barrientos 18, Bellusci 14, Spolli 17, Izco 20, Peruzzi 13. Siamo stati massacrati dagli infortuni e tutti nello stesso periodo. Faticavamo a far gli allenamenti, numericamente non riuscivamo a raccogliere il minimo. Conseguenza è stato perdere le caratteristiche che ci hanno contraddistinto.
Le ragioni della crisi
“La nostra idea era quella di un centrocampo Izco, Almiron, Tachtsidis. La cessione di Lodi è stata una scelta inevitabile in quel momento. Doveva essere Almiron il centrocampista centrale, come era stato provato in estate. Abbiamo preso Guarente per Salifu, Plasil per Biagianti. Ma tutti i piani sono saltati proprio per via degli infortuni. Abbiamo dovuto giocare con Plasil, Tachtsidis, Guarente. Abbiamo giocato con le alternative. Poi la classifica diventa pesante, le partite si complicano, al primo tiro in porta i giocatori fanno gol, si perdono le sicurezze maturate l’anno passato ed arrivano le difficoltà.
Infortuni
Parecchi infortuni sono stati di natura traumatica. Si chiama sfortuna. Questa è un’annata sciagurata. Se ci troviamo ancora a tre punti dalla salvezza ad undici giornate dalla fine è solo per il grandissimo spirito di sacrificio dei giocatori. E’ purtroppo la verità. Non dico che non abbiamo sbagliato, abbiamo cercato di far ogni mossa con logica: abbiamo preso Biraghi, Monzon ed Alvarez al posto di Marchese, c’era anche Capuano. Abbiamo sostituito Gomez con Castro, richiesta da Genoa, CSKA e Fenerbache. Era il giocatore rivelazione dell’anno scorso. Credo che questa società abbia fatto tutto e bene, come testimoniato anche dalle recensioni dei giornali. Il campionato è andato in maniera anomala, imprevista. Ci sono state anche complicazioni altre al calcio.
Speranza
“Sono convinto che questa squadra con l’organico al completo possa vincere contro chiunque. Ci prepariamo a due mesi in cui ci giocheremo la serie A con l’organico, spero, al completo. E’ un momento difficile. Sassuolo diventa una tappa fondamentale. Ci siamo passati già in passato, vedrete che non sbaglieremo neanche a Sassuolo. Quindi avremo due partite proibitive ma dico che al completo, questo Catania, può battere anche la Juventus.
Spogliatoio
“Le dichiarazioni di chi è andato via non hanno inciso sull’equilibrio dello spogliatoio. Su Lopez lascio che parlino i fatti. Tachtsidis ha fatto dichiarazioni da ragazzo, perché è un ragazzo, ma resta anche un ragazzo di prospettiva.
Tifosi
“I tifosi hanno fatto sempre la loro parte, sono deluso dai giornalisti. C’è troppa superficialità, voglia di seguire l’onda che vuole che si parli male di questa società. A questa società non c’è alternativa. Si sentono cose di bassissimo livello come scrivere che questa società abbiamo costretto Bergessio a giocare. Solo stando tutti uniti salveremo la serie A. Siamo tifosi, presidente, giornalisti di serie A perché il Catania è in serie A. Il plotone di esecuzione rimandiamolo.
Messaggio
“Abbiamo perso a Verona ma dovevamo vincere. Nessuna delle nostre contendenti crea e spreca come il Catania. E’ l’ansia che ci fa sbagliare, che ci fa commettere errori banali. Siamo una squadra forte, che sta ritrovando gli effettivi e che farà bene nelle ultime partite.
Alvarez
“Ha fatto bene, ha 28 anni, gli è stato proposto un rinnovo e non abbiamo trovato l’accordo. Se ridimensionasse le sue pretese resterà, altrimenti ce ne faremo una ragione. Alvarez è fuori per scelta tecnica. Neanche Keko e Legrottagie, Capuano hanno il contratto. Monzon si sta riprendendo.
Cosentino
“Cosentino si occupa del mercato ed ha fatto un ottimo lavoro. Non deve andare in giro per Catania. Lavora e non parla. Ha fatto quello che doveva fare.
Classifica
“I punti li dobbiamo far noi. Non ci sentiamo deboli, non guardiamo gli altri. Dobbiamo fare i 36, 37 punti. Dobbiamo allentare la tensione attorno a questa squadra, i giocatori la soffrono e si vede anche in campo. Prepareremo questa sfida normalmente.
Petkovic
“Ci aspettavamo qualcosa di più dal ragazzo. Ma come i tutti i giovani è andato incontro ad una stagione particolare. Almiron ha iniziato la preparazione come fosse un ragazzino, invece si è infortunato ed è in mezzo ad un calvario da cui speriamo di tirarlo fuori presto. Non potevamo pensare che si fermasse così a lungo. Si era pensato ad un ruolo meno dispendioso proprio per gestire le sue forze.
Salvezza
Il Chievo non si è tirato fuori dai guai, siamo in cinque a competere. Non guardiamo a nessuno, siamo consapevoli delle nostre forze e puntiamo su noi stessi.
Futuro
“Noi abbiamo i numeri per poter far bene. Lo dice il nostro bilancio societario, ci siamo consolidati patrimonialmente, abbiamo un centro sportivo, abbiamo opzionato il terreno per il nuovo stadio. Continuiamo a progettare il futuro a prescindere dalle vicende sportive. Ciclicamente il Catania fa parte di quelle società che possono incappare in un’annata storta. Quel che conta è avere le strutture ed i numeri a posto. Lo stadio si farà a Catania, non a Librino però. Abbiamo opzionato il terreno quando eravamo ultimi, la struttura societaria non dipende dall’esito dei campionati. Il nostro modo di operare è sempre stato questo. Il presidente certo non cambierà. Le altre figure bisognerà conoscerle col tempo. I risultati sono l’unico dato che importa alla gente ma il parco giocatori è il più forte mai avuto.
Passato
La stagione passata ha inciso sulla mentalità non solo dei giocatori ma anche dei dirigenti, dell’allenatore. Abbiamo approcciato il campionato in maniera sbagliata. Hanno inciso maggiormente gli infortuni ma questa può essere anche una concausa.
Nervosismo
Il nervosismo è figlio dei risultati, si entra in una spirale pericolosa. Sono i giocatori che devono salvarci. Cerchiamo di evitare le polemiche, è importante che i giocatori non vengano toccati da certi discorsi.
“L’atteggiamento iniziale dipende anche dall’avversario. Magari si prepara una partita in una maniera.
Svolta
“Sono convinto che arriverà una vittoria importante, sarà quella che ci caverà fuori dalla situazione in cui siamo invischiati. E’ quella che ci manca e che arriverà nelle prossime tre giornate.
“Si soffre di più in tribuna. In campo in qualche maniera ci si può sfogare o con un avversario.. oppure con l’arbitro.
Castro
“Castro ha sofferto due infortuni, probabilmente non si riprenderà in tempo da questo infortunio. Può accadere che non abbia reso come ci si attendeva, ma è giovane, può anche esser legato anche ad una questione di gioco, di assetto, di fisionomia alla quale il giocatore era abituato, vedi il terzino sinistro che è cambiato ed i tanti giocatori messi fuori dagli infortuni.
Massimino e contestazioni
“Le contestazioni non fanno piacere ma fanno parte del gioco. Anche io da tifoso contestavo Massimino, gliene dicevo di tutti i colori. Tutti, da tifosi, pensiamo di poter far meglio del presidente. E’ anche questo il bello del calcio. A Roma, con Lotito, si è andato un po’ oltre. La situazione è sfuggita di mano. Lotito cammina ormai sempre con la scorta. Ed esser scortati per essere il presidente di una squadra di calcio, noi che viviamo in Sicilia e sappiamo a cosa servono le scorte, fa sensazione. In questa maniera non si fa il bene della Lazio. Lotito andrà avanti, non farà il minimo passo indietro.
Keko
“Stiamo parlando col procuratore per parlare di rinnovo. E’ qui.
Leto
“Leto veniva da un infortunio importante. Ha avuto un grosso infortunio alla caviglia. Il ragazzo è stato bloccato nel suo pieno recupero. Lo valuteremo per la prossima stagione. Abbiamo un’opzione per l’anno prossimo.
Arbitri
“Non credo che le proteste dei presidenti influenzino gli arbitri. I due rigori per il Chievo, ieri, c’erano. Non credo alla malafede arbitrale. L’arbitro sbaglia, mai in malafede. Sono dei professionisti, non hanno interesse a favorire una squadra, rischiano loro stessi la carriera.
Pulvirenti ancora non riconosce i suoi “errori”. Presidente, ma mi faccia il piacere…….
“I risultati sono l’unico dato che importa alla gente ma il parco giocatori è il più forte mai avuto”. Frase del presidente alla conferenza stampa. Offende la mia inteligrenza, il parco giocatori non è stato al completo per un periodo di tempo, ma quando è stato al completo, perchè si è segnato poco, perchè si son subiti tanti goal durante la fase difensiva, visto che in squadra vi albergano tutti questi fenomeni. Presidente non le credo. Lei aveva promesso L’Europa e siamo ad un passo dalla B, come impreditore, dopo la messa a terra della Windjet aveva promesso che la compagnia avrebbe nuovamente volato, opzionare un terreno non significa averlo acquistato. Dica che ha problemi economici come hanno fatto i presidenti di Bari e Siena, ce ne faremo una ragione se non ha acquistato una punta. Sicuramente avrebbe avuto lo stadio pieno di veri tifosi e nessuno si sarebbe azzardato a contestarlo.
La corsa dello zoppo
Brutale, ma non prematuro constatare che tra le venti squadre di serie A, le ultime cinque appartengono già ad un altro campionato, inferiore, nettamente inferiore: eppure solo tre di queste retrocederanno.
Due, invece, si salveranno. Inaspettatamente per certi modi di vedere, immeritatamente secondo altri. Quali tra le cinque? E come faranno? Nessuna scatterà, è più probabile che tutte rallentino: tanto da riuscire a credere che lo zoppo sia divenuto un velocista. Illusione, che potrebbe ingannare lo zoppo: ma non è la strada a scorrere, è il traguardo che si avvicina col tempo. Il Catania, penultimo, non può continuare ad illudersi di questo: come la fortuna nemmeno il tempo gioca a suo favore.
Sperare nelle disgrazie altrui è da falliti, lo è anche affliggersi per le proprie, convincersi di esser troppo lenti o non abbastanza veloci. Il tempo, se non aiuta, ricorda: nessuno di questi comportamenti è mai stato proprio del Catania, nessuno di questi comportamenti è mai valso la salvezza. Ci sono undici giornate da giocare, trentatré punti in ballo e cinque squadre con le medesime difficoltà: tre avranno quel che meritano, a salvarsi saranno le prime due classificate della sfida tra zoppi, quelle che correranno sopra il dolore, le paure, ed ogni difficoltà (propria ed altrui).
Pensare a Fedato come prima punta o ancora a Leto attuale al centro dell’area avversaria, oppure a keko o Castro o Barrientos sempre come prime punte, caro Presidente, mi sembra altamente azzardato. Peccato, con una vera prima punta di peso e come sua spalla Bergesio,ritengo non saremmo stati in fondo alla classifica. Così non è’ stato, a gennaio regalato un evanescente lopez alla Samp nessuno al suo posto. Mi auguro che ci sia già da domenica la svolta, magari uscirne con i 3 punti, magari con autogol visto che è’ difficile segnare.