Il derby è sempre il derby. Quello vero, quello sentito da entrambe le tifoserie, che si giochi in serie A o in terza serie e’ sempre una sfida particolare che una volta riempiva gli spalti dei due stadi e talvolta privava le tifoserie ospiti della loro presenza su disposizioni dell’autorità di sicurezza.
Stavolta è ancora il covid ad obbligare i tifosi a non vivere la partita dalle tribune, riservata solo a pochi intimi ma e’ palpabile la sensazione che e’ stata comunque seguita in diretta video da migliaia di appassionati.
L’ultima sfida, intercorsa lunedì 9 novembre, termino’ 1-1 dopo che alla rete di Kanoute’ rispose all’ottantunesimo Pecorino.
Due squadre in difficoltà allora, con un Palermo decimato dal covid ed un Catania con alcune assenze importanti e con altri scesi in campo non ancora al top della forma che accolsero con salomonica soddisfazione un pareggio.
Anche stavolta, purtroppo, le due formazioni si sono ripresentate in campo non al meglio: il Catania con assenze importanti tra cui Zanchi, Piccolo e Tonucci e con tanti interpreti a corto di ossigeno a causa delle troppe partite ravvicinate sostenute ed il Palermo alla prima senza l’allenatore Boscaglia esonerato dalla società dopo la sconfitta di Viterbo e con alcuni uomini fuori tra cui Odjer, Saraniti, Aimici e Kanoute ma con la necessità di dimostrare la validità dell’undici mandato in campo da Filippi oggi a sorpresa con un 3/4/3 a specchio.
Da parte rossazzurra, mister Raffaele si è affidato a Confente, difensori Sales, Giosa e Silvestri, esterni Calapai e Pinto con un centrocampo di gamba formato da Dall’Oglio e Welbek ed in avanti Russotto, Golfo e Sarao, capocannoniere rossazzurro con sette centri all’attivo.
Il fischio d’inizio da parte del signor Marcenaro ha aperto la sfida di questo derby che ha visto nel prepartita una calorosa accoglienza dei tifosi al pullman dei giocatori rossazzurri fuori dello stadio e il messaggio e’ arrivato forte e chiaro, in quanto già dalle prime battute, la pressione sui portatori di palla rosanero e’ stata puntuale e costante ed essi rispondevano di contropiede trovando con Marconi il tiro che centrava la traversa di Confente al ventunesimo e con dei falli che alzavano la tensione con lo stesso Marconi che ne subiva le conseguenze al trentaquattresimo, incassando il secondo giallo e lasciando i suoi in inferiorità numerica.
Sembrava una partita in discesa per i rossazzurri ma il primo tempo si chiudeva senza che il Catania riuscisse ad effettuare un tiro in porta, se si esclude un colpo di testa di Giosa di poco fuori.
La ripresa iniziava con Russotto che si incuneava tra due difensori ma, solo davanti a Pelagotti, riusciva solo a centrare il palo. Cinque minuti dopo ancora Russotto scatenato in area ma ancora nulla di fatto e poi ci provava Sarao di testa ad impensierire il portiere che parava facile.
Il Catania premeva con il Palermo alle corde ma mancava quel guizzo finale, il tiro che si insaccava, la palla sporca raccolta e spedita in rete, il guizzo dell’attaccante, invece soltanto dei bau, bau, bau ma non si mordeva ed e’ questa la vera difficoltà del Catania, riscontrata anche nelle precedenti partite.
Ma non solo: ci si metteva anche la difesa e non era la prima volta dopo gli errori di Terni e di Vibo ad apparecchiare la frittata per il trentanovenne Santana che ringraziava e sparava in porta un diagonale imparabile che si insaccava all’incrocio di destra.
Il Catania non ci stava ed era commovente la reazione dei calciatori etnei che si lanciavano in avanti malgrado le energie cominciavano a vacillare ed uomini come Pinto e Welbek erano in riserva mentre adesso, per i rosanero, tutto diventava più facile ed il vantaggio moltiplicava le forze e dove queste venivano meno, iniziavano le perdite di tempo.
Ai punti doveva essere vantaggio etneo ma le azioni rossazzurre continuavano ad essere continue ma prevedibili, un vano abbaiare senza che si azzannava la porta avversaria.
Primo cambio disposto da Raffaele al sessantunesimo minuto, dopo aver subito il gol, con Di Piazza a rilevare uno stanchissimo Welbek (che forse avrebbe fatto bene a far riposare contro la Vibonese) e Rosaia per un nervosissimo ed ammonito Sales ma i cambi non producevano effetti sul canovaccio della partita e gli sforzi, ancora encomiabili dei ragazzi di Raffaele, si esaurivano al limite dell’area perché nessuno di loro riusciva a vedere la porta e solo Russotto, ultimo a mollare, provava dalla distanza ad impegnare Pelagotti che deviava in angolo e quando tentava con una girata di testa, il pallone baciava la traversa a portiere battuto e terminava fuori.
Dalla panchina, a venti minuti dalla fine, era il turno di Manneh per Pinto stanco, ammonito e squalificato per la prossima gara e poi al settantasettesimo ecco il turno di Albertini per Calapai e Reginaldo per Golfo.
Proprio il brasiliano, nei minuti di recupero, aveva sui piedi la palla del pareggio ma non trovava di meglio che calciarla alle stelle da buona posizione.
Si concludeva così derby di ritorno con i calciatori palermitani a festeggiare ed i nostri che uscivano mesti e sconfitti dal rettangolo verde.
Una sconfitta che manifesta evidenti le difficoltà della squadra a trovare la via del gol e non rende giustizia alla mole di lavoro in fase di costruzione della manovra alla quale, lo ripetiamo ancora una volta, si avverte palpabile la mancanza di un centrocampista che ricami le trame che appaiono improvvisate ed affidate esclusivamente agli esterni che però, a differenza delle formazioni di Lucarelli, crossano poco dalle fasce.
Altresì si nota la palese volontà dell’allenatore di non ricorrere al turnover obbligando giocatori in affanno a scendere in campo dal primo minuto.
Silvestri, Welbek, Pinto, avrebbero potuto rifiatare e magari essere alternati nelle due precedenti sfide da Claiton, Maldonado, e Manneh e non possiamo che domandarci come mai giochino così poco.
Capitolo a parte per Giosa strenuamente voluto dall’allenatore, che partita dopo partita sta commettendo errori gravi e determinanti ma che resta saldamente al suo posto.
I crediti stanno terminando per il mister e questa sconfitta, la più dolorosa per noi tifosi, rappresenta una ferita difficile da rimarginare ed e’ ancora più grave perché la squadra ha lottato sino all’ultimo, in undici contro dieci, abbaiato ma non morso.
Era una partita da vincere, in casa contro i rivali di sempre, quanto meno da non perdere, ma questa squadra non sa mordere ed e’ compito di mister Raffaele capire il perché e trovare le soluzioni. Poche le reti fatte e tante quelle subite per certificare che siamo una squadra da primi posti. Solo se si segna si va avanti e se si abbaia e non si morde non si va da nessuna parte.
24 Commenti per “Can che abbaia non morde”
Spiacenti, i commenti sono chiusi.
questa squadra non riesce a mordere perchè non ha i denti…….pensiamo a programmare il futuro con o senza Tacopina,
Squadra stracotta, allenatore confuso, società assente non vedo grandi novità rispetto a quello che abbiamo già visto negli ultimi anni.
La squadra è completamente scoppiata ed è sulle gambe, ieri tolto russotto e silvestri il resto poteva anche prendere il giorno libero. Raffaele non ha capito più nulla anche perché onestamente la qualità che ha intorno è sconfortante, uno per tutti maldonado che doveva essere il punto di riferimento del gioco sta in panchina anche quando servirebbe un cambio per far rifiatare un centrocampista. Ed in fine la società che al netto delle genuflessioni della piazza per la salvezza della matricola, è senza struttura tecnica e capacità finanziaria, non ha idea su come funzioni un club di calcio ed ha fatto in tutta questa storia una mera operazione di intermediazione finanziaria fra la vecchia gestione e speriamo tacopina,pensando di essere grandi broker di wall street, però se mai dovesse saltare il passaggio alla cordata americana, ci finirà per rimpiangere i tempi di pulvirenti, lomonaco i treni del gol e compagnia bella.
Antonio non credo che rimpiangiamo mai pulvirentit and company……………………
Male che vada si fa una nuova matricola……………… o anche niente.
Senza soldi si sa non si canta messa. Ma perdere in 11 contro 10 e contro il Palermo che era fallito 2 anni fa ……………….. a me fa pensare.
Siamo da 8 anni in C e sempre sulla graticola di fallire. Una lenta lenta morte………………
Concordo con voi. Ogni domenica ci scorticano un po’ di pelle. È una tortura e ieri ancora più dolorosa perché con il Palermo non si poreva perdere, non con questo Palermo. Riusciamo pure a fare segnare i pensionati ed i cadaveri .
Finite pure le conferenze stampa tanto meglio che non parla il grande stratega
Ho sempre difeso la squadra ma stavolta ni sento di dire una sola parola vergogna.Perdere il derby con un Palermo in 10 e decimato da tante assenze è un’offesa per tutti i tifosi.Mi dispiace dirlo ma Raffaele non ci ha capito nulla e ormai il campionato sta per finire,speriamo nel closing
IL PALERMO A VINTO E A HANNO FESTEGGIATO COME SE AVESSERO VINTO UN CAMPIONATO..INSOMMA E SEMPRE LA SOLITA STORIA DI UN CATANIA FORMATO SCONTI DI FINE STAGIONE CON GIOCATORI SUL VIALE DEL TRAMONTO,O CHI E’ GIA’ BOLLITO A CAUSA DEI IMPEGNI RISTRETTI..VERO CHE ANC HE ALTRI HANNO GLI STESSI IMPEGNI..MA QUI LA COSA SEMBRA AGGRAARSI SEMPRE PIU’..CON PASSAGGI E CROSS MALA ASSORTITI E MAI CHE INCROCIANO UNA ZUCCATA VINCENTE,E MAI UNA AZIONE DA URLO..SEMMAI RIMANE STROZZATA IN GOLA…DIFFICILMENTE SI ARRIVA IN PORTA CON AZIONI PREVEDIBILI CON PASSAGGI CHE ORMAI LA SANNO A MEMORIA ANCHE GLI SCOLARI DELL’ORATORIO..LE DIFESE ASPETTANO CHE LA CORAZZATA SI INFRANGE SULLE MURATE..PERCHE’ I TIRI CHE VENGONO EFFETTUATI SONO ALLA VIVA IL PARROCO..INSOMMA E UN CONTINUO SPOMPARSI I POLMONI SU E GIU’ PER IL CAMPO, A CUI SAREBBE MEGLIO ANDARE A FARE LE CORSE ALLE OLIMPIADI DIE CENTO METRI E NULLA DI PIU’.MISTERIOSA E LA COMPONENTE DIRIGENZIALE CHE E NATA PER SALVARE IL CATANIA E VA AVANTI ANCORA SU QUESTA STRADA..MA DI VOCE IN CAPITOLO DI UN PRESIDENTE CHE PRENDE LE REDINI DELLA MATASSA E SI RIMBOCCA LE MANICHE ANCHE LUI..A PARTIRE DA RAFFAELE E STRIGLIARE A SUON DI RITIRI E QUANT’ALTRO I SIGNORI GIOCATORI..PUTROPPO LAìOCCHIO DEL PADRONE NON CE’ E IL CAVALLO NON SI INGRASSA…QUESTO E’ GRAVE…ADESSO NON DITEMI CHE A BISCEGLIE SI VA PER VINCERE..SEMMAI SE CI VA BNE SARA’ UN FORUNOSO PAREGGIO O L’ENNESIMA SCONFITTA CHE SANCISCE LA FINE STAGIONE A CUI QUESTO CATANIA ANCHE SE E NEI PLAYOFF..SARA’ FATTO FUORI FULMINEAMENTE.. A QUESTO PUNTO LUCARELLI CI A VISTO BENE E A OPTATO VERSO CHI UNA SQUADRA LA FATTA PER ANDARE IN B..BUON PER LUI…..NON RESTA ALTRO CHE ASPETTARE IL VULCANICO TACOPINA CHE PER FORZA DI COSE DEVE FARE TABULA RASA..E PRENDERE GENTE CHE LA PALLA LA METTE DENTRO….I TIFOSI SONO STANCHI DI VEDERE UN COPIONE CHE DURA DA 8 ANNI DI C ..E A CUI PESA IMPLACABILE LA PUNIZIONE DEI TRENI DEL GOL…
Anche se fosse terminata con il meritato pareggio quello visto in campo dice che la squadra non è stata all’altezza ma quello che preoccupa di più sono le pessime condizioni fisiche dei giocatori che lasciano tanti dubbi per le altre partite ed eventuali play off e tutto questo fa diventare questa sconfitta più dolorosa ed indigesta .
Inutile appigliarsi ai turni infrasettimanali od infortuni, tutti hanno i problemi del Catania così come risulta inutile prendersela con Raffaele che ha voluto un Catania simile al Potenza che per lui rappresentava il massimo traguardo ed in tutta onestà quello fatto fino ad ora coincide con quello chiesto dalla società e relativo budget di zero euro.
Risulta una scorciatoia confrontare il risultato ad oggi rispetto al secondo posto di Lucarelli o con Sottil oppure quello dell’anno scorso e tanti dimenticano che l’attuale rosa del Catania è formata da Giocatori che nelle migliori delle ipotesi guadagnano qualcosa in più del minimo sindacale mentre allora si spendevano le stesse cifre che oggi spendono la Ternana, Bari; Avellino; Catanzaro e Teramo ed i risultati li abbiamo visti quali sono stati.
Buonasera a tutti , aldilà della deludente e vergognosa prestazione di ieri sera, noi come al solito quando c’è un appuntamento importante , chissà perché lo teppismo sempre, la verità è che da più di sette anni non facciamo altro che masticare amaro . ed ancora non c’è una vera via d’uscita
Vincenzo è vero che Raffaele ha voluto qualche calciatore che aveva a Potenza, però ti ricordo che a Potenza avava una batteria di esterni è attaccanti di gran lunga superiore a quella attuale al Catania, i Vari Lescano Genchi Murano Franca non si possono eguagliare a Reginaldo Di Piazza e lo stesso Sarao anche se forse è l’unico che si sta dannando l’anima in campo, secondo me Raffaele è un ottimo allenatore certo deve crescere e fare esperienza e sbaglia ma è normale fa parte del processo di crescita, ma onestamente non ha il materiale umano adatto per reggere il gioco di Raffaele troppo dispendioso il suo 343 ha bisogno di terzini e centrali di centrocampo che devono correre come pazzi x 95 minuti e i vari Albertini Pinto Maldonado non sono adatti
Marcello proprio per le carenze che hai citato ho scritto che è inutile prendersela con Raffaele che con il Catania sta ottenendo risultati identici al Potenza dell’anno scorso che forse era più equilibrata.
Gli errori li fanno tutti ma andare a Terni con lo spavaldo 3 4 3 e continuare a farlo senza avere gli uomini adatti è un peccato di presunzione e spero che si renda conto prima possibile.che senza Piccolo e Zanchi l’unico modulo possibile è 3 5 2 o 4 4 2 come faceva prima della sosta. Deve capire che attualmente non siamo una squadra che può imporre il proprio gioco e se ci tenti devi pagare lo scotto cioè prendere gol con la prima ripartenza degli avversari.
Come tutti voi, sono molto amareggiato per la sconfitta subita (sinceramente temevo questa partita). Ritengo che ogni giusto e naturale commento sulla partita, sui giocatori e sulla società oggi sia secondario rispetto all’obiettivo principale cioè il Closing con tutto quello lo stesso comporta per il futuro del nostro Catania. Un abbraccio a tutti
Sono del parere che Raffaele non è diventato scarso di colpo il problema è che no ha uomini adeguati al suo 343 suo marchio di fabbrica al potenza disponeva di esterni come Ricci Strambelli Attaccanti come Genchi Franca Lescano Murano terzini che correvano come forsennato x 100 minuti perché giovani, il povero Raffaele si ritrova a brancolare nel nulla perché Parliamoci chiaro Pinto dello scorso anno sembra il parente lontano Calapai fa 3 4 partite e poi si ecclissa sugli esterni chi abbiamo il solo Golfo che smuove qualcosa il povero Manneh che sicuramente non gode di molta fiducia da parte di Raffaele, Piccolo infortunato Russotto rientrato da 2 partite e con la Vibonese e nel Derby ha fatto 2 grandi partite, x non parlare della difesa Giosa e Sales possono benissimo accomodarsi in panchina in attesa di tempi migliori, il solo Silvestri che poverino cerca di tenere a galla la barca, se poi ci mettiamo Di Piazza e Reginaldo che sono come 2 belle statuine sul Como’ la frittata è bella è servita, ma cosa può fare Raffaele se Reginaldo al centro del dischetto di rigore invece di bucare la rete spara alle stelle? Lo stesso Russotto invece di insaccare c’entra il palo pieno a 1 metro dalla porta? Cosa può fare Raffaele se i Vari Giiosa Sales Pinto non sanno fare il loro mestiere cioe marcare l’avversario? Ogni domenica andiamo sempre sotto per colpa di errori individuali dei difensori una domenica Giosa un’altra Tonucci un’altra ancora Sales a sto punto facciamoli riposare leggo molti commenti ok ma chi gioca visto che Noce lo hanno dato via Claiton sembra non sia al 100×100, morale della favola Raffaele faceva volare il Potenza perché aveva Signor Calciatori che gli permettevano di esprimere tutto il credo calcistico di Raffaele, oggi al Catania questo non gli è possibile perché non ha i calciatori che gli permettono ciò, per scarso rendimento per la non forma al 100×100 per reduci da infortunio perché magari sono avanti con l’età perché magari non hanno nelle gambe la corsa che richiede il gioco di Raffaele vuoi x caratteristiche insomma Raffaele non è diventato scarso dall’oggi al domani, meditiamo capisco che la rabbia la delusione x il derby perso ma Raffaele avrà una percentuale di colpe ma il resto della percentuale è anche dei calciatori messagli a disposizione da Sigi e da Pellegrino
Marcello approvo la tua disamina riguardo i calciatori che hai citato e concordo anche che nonostante la carenza di buoni calciatori Raffaele a Catania sta facendo più di quello che ha fatto a Potenza. Rimane il fatto che modulo e calciatori sono farina del suo sacco e non della Sigi o Pellegrino che fra l’altro si sono mosse su precise indicazioni dell’allenatore. In ogni caso anche secondo me Raffaele rimane un buon allenatore ma dopo la sosta ha perso la bussola per aver creduto di avere una squadra da poter imporre il suo gioco mentre è sotto gli occhi di tutti che esistono delle gravi carenze e che come tali dovevano essere gestite in modo diverso. In queste ultime 5 partite con tutti i problemi che hai citato avrebbe dovuto far giocare la squadra operaia vista nel girone d’andata e non con quella presunzione d’imporre il suo gioco. E’ follia giocare a Terni con un 3 4 3 mentre Lucarelli con quello squadrone che si ritrova ha iniziato la partita con un 4 4 1 1, voleva forse spaventarli ?
Continuo a sperare che da domenica in poi abbandona questo suo sogno e fino a quando non rientrano Piccolo e Zanchi ritornare al 3 5 2 o 4 4 2 che si concilia meglio con le caratteristiche dei giocatori che allena e li vede ogni giorno.
Condivido le vostre considerazioni. La sconfitta inopinata contro il Palermo arrivata pure in superiorità numerica ridimensiona obiettivi e speranze e ci proietta come squadra di media classifica o che può aspirare al quinto posto. E poi? Due partite di play off nel girone per passare a quelle nazionali tutte ravvicinate sempre ammesso che ci andiamo.
Apprendo che il Tribunale ha dato torto alla Sigi riguardo alla causa mossa contro il vecchio A.D. In quanto le “pretese risarcitorie avanzate da Calcio Catania s.p.a. nei confronti di Pietro Lo Monaco appaiono, per la quasi totalità, non assistite da fumus boni iuris” e condannando il club al pagamento di 17.000 di spese di giudizio.
Ad avvenuta sentenza, l’ex a.d. Ha dichiarato che peomuovera’ una azione legale contro la sigi per danni alla sua immagine e professionali.
Ci avrei scommesso che sarebbe finita così.
Vi invito a leggere il mio post numero 25 del 9 febbraio sulla pagina del titolo “galeotti furono i ricchi e chi li fece” .
Furono i tocchi pardon.
Riguardo Lo Monaco è bene precisare che il Giudice non ha concesso il sequestro dei beni senza però entrare nel merito della questione. Pertanto la storia potrebbe andare avanti con i tempi della giustizia ordinaria ed a oggi Lo Monaco ha vinto solo la battaglia per aver evitato il sequestro dei beni ma non è detto che vincerà la guerra quando più avanti si entrerà nel merito. Valuterà la Sigi se ha elementi robusti per andare avanti e presto sicuramente sapremo cosa intende fare.
Buongiorno a tutti Corriere – Lo Monaco preannuncia di portare in tribunale Sigi e Catania
Antonio Costa ANTONIO COSTA 6 MARZO 2021 – 10: 01
Sul “Corriere dello Sport” di oggi si torna sulla notizia trapelata nella serata di ieri in merito al provvedimento del tribunale di Catania, che ha condannato la società rossazzurra a pagare le spese processuali nella causa contro l’ex amministratore delegato etneo, Pietro Lo Monaco.
Il quotidiano romano precisa però che la querelle giudiziaria non sembra essersi affatto conclusa, perchè lo stesso Lo Monaco ha preannunciato che porterà in tribunale la Sigi e il Calcio Catania, per chiedere un maxi risarcimento per danni d’immagine e professionali, dopo essere stato citato in giudizio per mala gestio dall’attuale dirigenza rossazzurra. CHE VIOL DIRE ?
Mexxican vuol dire “Aria fritta” solo fumo e niente arrosto.
Capito Vincenzo ????
Vincenzo adesso a lo monaco hanno dato l’occasione per richiedere anche i pagamenti arretrati . Non credo sia tutta aria fritta. Per me un errore che la sigi pagherà e non solo di 17.000 euro
Finalmente Vittoria, contro i penultimi della classifica, dopo un primo tempo da dimenticare
Catanese la richiesta del sequestro conservativo dei beni si riferiva ai presunti danni causati dalla mala gestione e non ha niente in comune con gli arretrati che richiede, se gli spettano si dovranno pagare in quanto trattasi di cause lavoro. Il Giudice doveva solo decidere se accogliere o meno il sequestro riferito ai danni della mala gestione ed ha ritenuto dalla sommaria lettura delle carte presentate da ambo le parti di non accogliere ma senza entrare nel merito. Ciò non significa che ha vinto ma che in questa fase ha evitato il sequestro che potrebbe essere riproposto più avanti con un altro procedimento civile più approfondito e dettagliato. L’aria fritta riguarda la ingente somma che vorrebbe chiedere al calcio Catania per danni d’immagine causati dalla richiesta del sequestro e mala gestione promossa dalla Sigi ed in questo senso trattasi di aria fritta condita con salmoriglio di limone, olio, origano aglio, prezzemolo e sale. Il fatto che il calcio Catania è stato condannato al pagamento delle spese è normale in quanto la richiesta del sequestro fatta al Giudice non è stata accolta e non ha altri significati..
Ma Raffaele non si è stancato di regalare il primo tempo agli avversari?Allenatore sopravvalutato e inadatto ad allenare grandi piazze,ancora non ho digerito la sconfitta nel derby