Il dubbio amletico rivisitato si adatta magnificamente alla situazione odierna alla luce dei tanti infortunati in rosa e di alcuni, sempre presenti, che non hanno mai tirato il fiato, come ad esempio gli stakanovisti Di Gennaro, Castellini, Anastasio ed Inglese, quest’ultimo assente solo alla prima di campionato, ma anche Carpani assente solo in tre sfide delle sedici giocate o come lo stesso Stoppa non presente in formazione solo a Sorrento e a Giugliano.
Con un centrocampo in emergenza, una difesa i cui centrali avrebbero bisogno almeno di una giornata di stop per respirare, l’occasione potrebbe essere propizia per vedere all’opera qualche giovane della primavera per poterne valutare la prestazione contro una squadra di serie C di prima fascia.
Del resto, in queste condizioni, parrebbe facile per il Trapani passare il turno ed accedere agli ottavi in campo esterno contro la vincente tra Perugia ed Arezzo e in caso di ulteriore successo andare ai quarti, in considerazione anche del dente avvelenato di Aronica per la sconfitta subita due domeniche fa proprio al Massimino in campionato.
Di contro, un’altra frangia importante di tifosi etnei non fa sconti e pretende anche per stasera la migliore formazione e tutto l’impegno possibile per sconfiggere i granata anche stasera.
Testa e cuore, cuore e testa ancora in conflitto, pur consci delle difficoltà odierne della rosa ma in ottica di recuperare gli infortunati, almeno alcuni di essi a dicembre, in attesa della pausa invernale distante solo altre tre sfide di campionato e della riapertura del mercato invernale che altre pedine potrebbe portare alla corte di mister Toscano.
Tra queste prese di posizione della tifoseria ecco che il mister, con la visione pragmatica del momento globale della squadra, ha presentato una formazione che condensa testa e cuore, forse più cuore e polmoni, schierando pochi titolari della prima squadra, quelli con minore minutaggio ed inserendo, accanto a loro, ragazzi della primavera considerati affidabili per questa sfida.
Forse un segnale lanciato anche alla società? Chissà!
Tornato Adamonis in porta, il modulo sempre il classico 3/4/1/2 con in difesa accanto a Quaini, i giovani Allegra e Sechi.
Fasce affidate a Bonaccorso e Ciniero con Luperini e Forti al centro e Privitera trequartista e in avanti Popovic e Montalto.
Mister Aronica con in formazione cinque titolari dell’ultima sfida al Massimino ma con quattro già in campo in tante partite con il solo duemila Martina titolare come il portiere di riserva Ujkai, ha schierato la difesa titolare Celiento, Gelli e Silvestri, a centrocampo Spini, Karic, Carraro, Marino e il già citato Martina e in avanti Fall e Kanoute con Lescano in panchina pronto in caso di bisogno.
Cornice di pubblico da infrasettimanale, per giunta partita a pagamento e con la diretta Rai che permetteva la libera visione senza spostarsi da casa ma che non ha impedito ai ragazzi delle curve di essere presenti quasi in massa per un totale di 6.290 spettatori che sembrano pochi per uno stadio che ne accoglie sempre non meno di sedicimila, e agli ordini del signor Grasso di Ariano Irpino le due squadre, negli identici completi dell’ultimo incontro, scendevano in campo con il Catania che batteva il calcio di inizio.
Per sette minuti rossazzurri aggressivi che marcavano ad uomo i più esperti avversari ma all’ottavo di gioco una punizione da circa venticinque metri veniva teleguidata all’incrocio dei pali da Carraro ed il Trapani si portava sull’1-0.
Il gol di vantaggio tranquillizzava i granata che ci provavano ancora con Karic il cui tiro veniva parato da Adamonis e poi al ventesimo Celiento di testa colpiva il palo con la sfera che rimbalzava sull’altro prima di essere afferrata dal portiere etneo.
I giovanissimi rossazzurri, supportati da un tifo caldo e continuo, ci mettevano anima e cuore e su un lancio dalle retrovie, Montalto sfuggiva a Celiento ma il suo tiro finiva di poco fuori.
Al venticinquesimo Martina calciava verso la porta con Adamonis che deviava in angolo: era il preludio al secondo gol realizzato di testa da Celiento al trentaduesimo.
Due minuti dopo Quaini veniva ammonito e il primo tempo si chiudeva con gli ospiti in doppio vantaggio e con il Catania soverchiato tecnicamente dal Trapani malgrado i giovani puledri etnei abbiano dato il meglio di loro.
La ripresa vedeva ancora i ventidue di inizio partita in campo e al quarantottesimo Kanoute aveva una ghiotta occasione per segnare ma Quaini, con un recupero eccezionale, spediva la palla in angolo dalla linea di porta.
Al cinquantaquattresimo arrivava il terzo gol con un tiro al volo di Karic che indovinava l’angolino ed arrivavano anche i primi cambi per Toscano con Corallo e D’Emilio, due attaccanti, per Privitera e Popovic, stasera molto evanescente benché più esperto dei suoi colleghi in campo e ne approfittava anche Aronica che sostituiva Fall, Silvestri e Martina con Benedetti, Bifulco e Sabatini, ancora tre titolari a sostituirne due ed il giovane Martina.
Un minuto dopo il neo entrato Corallo ci provava di testa ma il pallone finiva fuori.
Al sessantaseiesimo, a partita compromessa, entravano in campo per il Catania Carpani, Jimenez e Raimo per Luperini, Bonaccorso e Ciniero ma quattro minuti dopo il Trapani segnava la quarta rete con Bifulco che sfruttava un rimpallo in area di Allegra, bravo fino a quel momento a tenere a bada un cliente difficile come Kanoute e il passivo diventava davvero pesante.
Al settantaduesimo Aronica sostituiva Karic con Sciortino e all’ottantesimo D’Emilio, involatosi sulla corsia di destra tirava a colpo sicuro trovando la parata in angolo di Ujkai che toglieva la soddisfazione del gol al giovane attaccante etneo e così arrivava un’altra sostituzione in casa granata, con Crimi al posto di Marino.
Ultimo tentativo rossazzurro sulla testa di Montalto ma anche stavolta il portiere ospite riusciva a deviare la palla in angolo.
Al novantesimo, su azione viziata da evidente fuorigioco, Kanoute in area etnea stoppava la palla e tirava un diagonale sul quale Adamonis non riusciva ad opporsi e dopo tre minuti di recupero, per la gioia di un centinaio di tifosi giunti da Trapani e tra i cori di incitamento di quelli catanesi rivolti a quei ragazzi mandati in campo che hanno dato tutto loro stessi onorando la maglia, la partita si chiudeva con il Catania chiamato da adesso in poi a pensare solo al campionato pensando alla prossima sfida contro la Cavese di scena al Massimino senza alibi di fiato corto o stanchezza proprio perché oggi lo zoccolo duro della prima squadra, o meglio quel che ne e’ rimasto illeso dagli infortuni, salvo alcuni nei minuti finali, non è sceso in campo.
Pesante il risultato finale malgrado la volontà dei giovani primavera in campo che hanno evidenziato buone doti tecniche e fisiche, seppur ancora acerbi se confrontati con gli avversari ma che, se messi in condizione di crescere e di essere centellinati in campo accanto ai ragazzi più esperti, potranno diventare delle alternative importanti ai titolari in rosa.
Ci si aspetta dalla società, oltre agli approfondimenti del caso in merito ai crescenti infortuni, gli indispensabili innesti nel mercato di riparazione, ad iniziare dal parco attaccanti davvero oggi così come ieri, in crisi di gol.
Si condivido ogni singola parola scritta da raggio libero . Aldilà della sconfitta che ci può stare avendo schierato dei ragazzi della primavera , però mi sorge una domanda ma l’obiettivo di questa società qual’e? Una buona serata a tutti
A mio avviso scelta ponderata e giusta fare giocare i ragazzini; a differenza dell’anno scorso quest’anno, male che vada,i play off li giocheremo lo stesso insieme a tutte le altre squadre che non riusciranno ad ottenere la promozione diretta.
I Tifosi del Catania hanno sempre snobbato la Coppa Italia e sicuramente non faranno tragedie per questa sconfitta pesante giocata dai ragazzini, visto che hanno digerito altre sconfitte con giocatori titolari vedi: Roma Catania 7 a 0 (serie A) e Monopoli Catania 5 a 0 (serie C) .ricordo queste ma forse ce ne saranno altre.
Mexxican obbiettivo dello società ? a mio avviso Non sforare il budget..
Buonasera, a mente più pacata, ritengo che anche la squadra titolare ieri avrebbe perso magari ai rigori dopo 30 minuti di supplementari e la stanchezza.si sarebbe avvertita contro la cavese e sarebbe stata contestazione generale. Ieri il mister ha schierato un attacco che ci poteva stare con due giocatori, uno scafato che non segna ed un giovane già provato in alcune partite nel passato che non segnava neppure .
A centrocampo Luperini a far da chioccia come Quaini in difesa. . Ci sta ma non ho capito il perché poi ha schierato tre titolari con i quali di gol ne ha presi altri due.
Per me Toscano, anche giustamente, non ha voluto rischiare Castellini, Di Gennaro , Inglese ed Anastasio. Se adesso aggiungiamo gli indisponibili, non c’era più nessuno.
Sono stato ben impressionato da Allegra e il recupero che ha fatto su Kanoute e’ stato miracoloso non facendolo tirare in porta.
Io lo lascerei titolare al posto di Raimo perché mi sembra che come corsa non ha nulla da invidiare ai titolari .
Ovviamente adesso con la Cavese solo per i tre punti.
Comunque bravo anche D’Emilio peccato per il grande intervento del portiere che gli ha negato il gol,
Non condivido la formazione schierata ieri sera.
Nonostante i noti problemi, si potevano fare scelte più razionali.
Non meritiamo queste umiliazioni
Concordo al 100% l’intervista rilasciata dal Presidente del Benevento ad Antenna Sud pubblicata da calciocatania.com
Vigorito (pres. Benevento): “Non compriamo figurine, investire sui giovani è la strada giusta
Benevento attualmente in testa alla classifica grazie al contributo di tanti giovani promettenti cresciuti nel vivaio giallorosso. Oreste Vigorito, presidente del club, ai microfoni di Antenna Sud sottolinea l’importanza di adottare tale politica soprattutto in terza serie:
“E’ stata una scelta voluta, quella di puntare sui giovani. Abbiamo in porta il 2007 Nunziante, Perlingieri è rientrato dalla Nazionale Under 20, giocando. Prisco era in panchina. Cito Viscardi, Sena che l’anno scorso è stato il miglior terzino della quarta serie nel Siracusa e possiede grandi prospettive. Tanti ragazzi del nostro vivaio sono elementi di valore che stanno maturando. Gli auguro di produrre buoni frutti per noi, e a loro di fare delle grandi carriere. Abbiamo deciso di non comprare più le figurine, decidendo di valorizzare i nostri giocatori. Finora i risultati ci stanno dando ragione e continueremo su questa strada, investendo sui giovani”.
“Il calcio sta cambiando ed è sotto gli occhi di tutti. Stanno arrivando fondi esteri, miliardari, multinazionali. Anche chi ha possibilità patrimoniali per investire si trova a dover combattere con degli autentici colossi. Io ritengo che la vera missione della C sia quella di preparare i giovani a farli diventare uomini. E’ l’unico modo per poter contrastare queste nuove proprietà che stanno rendendo internazionale il nostro calcio, facendo perdere le radici del calcio italiano stesso”.
Da notare che questo Presidente è un super tifoso: ha ripianato il bilancio del 2021 in rosso di 30 milioni, la perdita del 2022 di 20 milioni e quella del 2023 di 24 milioni, TOTALE 74 milioni di perdite e non conosco quella subita del 2024 ed i Tifosi del Benevento hanno subito una doppia retrocessione.
Piaccia o No, nel calcio moderno senza lo Sceicco di turno, o si prende la strada della Sostenibilità ed aspettare l’annata giusta come sta facendo anche il Padova oppure si sparisce.
Sono perfettamente d’accordo che i giovani devono essere valorizzati, ma secondo me non è quello il metodo adottato martedì sera.
Ci vuole più gradualità inserendone spesso qualcuno anche durante le partite di campionato è non soltanto in panchina.
E’ naturale che per svezzare i giovani dovrebbero essere utilizzati piano piano con il contagocce; Toscano lo sa benissimo, infatti, l’ha detto chiaramente che in questo momento lunare dava ai ragazzi la possibilità indossare la maglia del cuore in una partita di Coppa Italia che ricorderanno per tutta la vita. In ogni caso è stata una scelta ponderata tra giocare come hanno deciso, oppure perdere a tavolino accollandosi anche possibili conseguenze per lo sgarbo nei confronti della Lega e Rai.
Il regolamento Coppa Italia della Lega riporta chiaramente che sono autorizzati a giocare in questa competizione “tutti i Giocatori tesserati” quindi anche quelli fuori rosa, evidentemente avranno valutato tenerli lontani dal gruppo o per altri motivi che solo Loro sapranno.
Quanto detto da Vigorito che concordo al 100%, riguarda la progettualità su come costruire una squadra per la C ed in particolare quando parla di Figurine e Sostenibilità. Ormai questa è una esigenza per la sopravvivenza che attua anche il DS Mirabelli ex Milan dall’anno scorso a Padova pur avendo alle spalle un Fondo Comune Internazionale. In soldoni o così o si sparisce.