Gennaio, uno dei mesi più freddi dell’anno, quello delle gite in montagna, delle settimane bianche, mese che tanti tifosi passano incollati sui social specialistici, in attesa dei colpi di mercato.
Invece, quest’anno, la riapertura del mercato non trova a Catania la stessa frenesia degli scorsi inverni perché sono altre le notizie che interessano prevalentemente la stragrande maggioranza dei tifosi rossazzurri: quelle della cessione o meno del Calciocatania ad altro proprietario o gruppo.
In questi giorni le notizie riportate dai giornali e da testate social si susseguono, accompagnate da smentite, precisazioni e chiarimenti che si accavallano confondendo e rendendo il momento davvero astruso ai più, a coloro che vorrebbero certezze nel breve periodo, cosa che appare non semplice considerata l’importanza del club rossazzurro, il suo fiore all’occhiello immobiliare peraltro gravato da un mutuo ancora non estinto, le problematiche che attanagliano le società che fanno capo all’attuale proprietario.
Già da fine dicembre ha tenuto banco il messaggio inoltrato dalla Società a vari calciatori etnei invitati a trovarsi un’altra sistemazione altrove, facendo presupporre quelle problematiche economiche immaginate ma per tanto tempo nascoste anzi quasi smentite nelle roboanti conferenze stampa al grido de “il Catania è tornato”.
Ci si accorge così, in questo freddo gennaio, di essere calcisticamente nudi e sembrano pellicce quelle che indossano i tifosi anche di squadre non di prima fascia del nostro girone.
Si parlava due anni fa di mordere il deretano del Lecce, della Juve Stabia la scorsa stagione ed adesso, da feroci giaguari, noi sembriamo agnelli in attesa della Pasqua.
Stiamo assistendo alla avvenuta cessione di Rossetti, Bucolo, Catania e Lodi giocatori, in particolare il numero 10, che grandi emozioni ci ha regalato con i suoi tanti gol belli ed importanti.
Li lasciamo andare via abbracciandoli, convinti però che non servono per quelle battaglie che il Catania sarà chiamato ad affrontare a breve ed in altri luoghi, sperando che i nuovi arrivati e quelli che si accaseranno sino a fine mercato, comprendano dove si trovano e della necessità di far bene sul rettangolo verde, per regalare qualche soddisfazione ad una piazza stanca e sfiduciata che aspetta segnali più dalle aule dei tribunali e dagli studi notarili che dal campo.
Riteniamo prematuro parlare di cordate, gruppi e fare nomi in tanti casi già smentiti, e preferiamo aspettare notizie certe per non alimentare tensioni in un momento nel quale c’è bisogno di calma e di unità, stringendoci il più possibile alla nostra maglia come soldati attorno alla bandiera, per difendere, fino all’ultimo, quella matricola che ci tramandiamo “ da padre in figlio” con orgoglio.
Non dipenderà da noi il suo futuro ma finché essa luccicherà al sole, troverà i figli del liotro compatti a difenderla e coccolarla.
23 Commenti per “Gennaio: tra cordate e vette da scalare”
Spiacenti, i commenti sono chiusi.
Raggio è l’analisi perfetta del momento che stiamo attraversando! Chissà se magari (con la vendita del Catania) rinasceremo dalle ceneri come l’araba fenice! Speriamo in un futuro migliore, tanto peggio di così non si può fare! FOZZA CATANIA SEMPRE E IN QUALUNQUE CATEGORIA!
Bene ottima disamina raggiolibero ai descritto perfettamente il momento un saluto alla redazione
Per i disfattisti, per adesso niente fallimento per Meridi sottolineo (Meridi) . Amministrazione straordinaria per cercare di vendere punti vendita e salvare circa 500 posti di lavoro. Perché il punto è questo si crea, penso volutamente confusione e tensione su qualcosa che anche se fa capo a una stessa governace sono 2 società distinte , con una minima partecipazione tra di esse.Si vogliono coinvolgere le vicende del Calcio Catania che attualmente non sono delle migliori con i problemi di una società di un settore diverso con problematiche diverse,dove tantissimi gruppi industriali con fatturati decisamente più alti hanno chiuso battenti per motivi gestionali non molto dissimili da Meridi/Fortè.
Anch’io concordo e faccio i Complimenti a raggio libero per l’articolo , come sempre preciso, leggo da più parti che il presidente vuole vendere, ma non se ne occupa lui “ chi voli diri? “ qualcuno del cerchio magico mi può spiegare? Grazie ????????
Raggio libero, non commento neanche, hai detto perfettamente tutto.
Come dice Bruno, speriamo di rinascere dalle ceneri e ritornare più forti di prima.
Buonanotte a tutti.
Mexxican, io penso che da un punto di vista tecnico lui vuol dire che lo studio sta seguendo queste fasi iniziali ma che poi non chiedano a lui cosa vuol fare mi pare difficile che avvenga.
A meno che voglia poi attribuire la responsabilità di vendita o non vendita ad altri ma sarebbe un po’ stupido perché non è lo studio legale il proprietario del Calciocatania .
La responsabilità e la sottoscrizione nell’atto di vendita sono a carico di chi detiene il controllo ed in questo caso è la Finaria ovvero il dott. Franco. Pertanto sotto il profilo giuridico qualora l’operazione andasse male chi dovrà rispondere di fronte alla legge è lui insieme a tutto il consiglio e collegio sindacale e non Pulvirenti. Per fortuna trattasi di professionisti esterni ed affermati che non vivono solo con introiti delle società di Pulvirenti ed avallerebbero l’operazione di vendita solo se considerata tecnicamente inattaccabile dal Tribunale per salvaguardare la loro immagine ed interessi personali. Pertanto Pulvirenti se da un lato ha la proprietà e quindi l’ultima parola dall’altro lato dovrà sottostare all’impostazione dell’operazione voluta dagli organi di controllo ed una sua forzatura verso una operazione rischiosa o maldestra non verrebbe mai accettata da parte di quest’ultimi.
Un gran bel articolo! Complimenti
Ancora esistono persone che parlano di disfattisti………………………. mah contenti loro………………..
Vincenzo come sempre ci spiega le cose in mode che possiamo capire anche noi cosidetti disfattisti.
Grazie Vincenzo!
Jamajama la legge non ammette ignoranza e trattasi di disfattismo attribuire a Pulvirenti che non ha voluto trattare con Follieri o con chiunque si presentasse che non hanno quelle credenziali necessarie per chiudere l’operazione in modo rassicurante per tutti.
Buongiorno a tutti ❤️????grazie cataneseanaopoli sei stato molto chiaro ciao jamajama come stai?
Scusate se mi sono perso qualcosa: ma allora è il dott. Franco che si è’ comprato la Finaria? Ah ecco adesso tutto mi è’ più chiaro! Allora è lui che deve parlare e cacciare i soldi . U nuzzinteddu di Pulvirenti non c’entra niente . Ma allora perché tanti lo accusano? E tutte le sue foto sulla Sicilia a sto punto perché? E nessuno che intervista al dott. Franco. Speriamo non si arrabbi !!!
Ma scusate chi è Franco?
Catanese il Dott. Franco è il Presidente del Consiglio di amministrazione della Finaria che a sua volta controlla il calcio Catania quindi la responsabilità legale ricade tutta sulla sua persona ed intero consiglio.
Pertanto chi dovrà comprare dovrà soddisfare le sue richieste, ancora non si è capito che la sua figura non deve essere considerata come un ostacolo alla vendita ma come una garanzia che tutto si faccia bene. Se Pulvirenti trattasse in modo maldestro ed alla garibaldina con qualcuno ed a lui non sta bene si dimetterebbe senza pensarci due volte
Vincenzo!!! Quindi chi è che comanda? Chi è il vero padrone? Non riesco a capire ????
Mexxican per una operazione fatta in modo inattaccabile non esistono alternative e si fa come dice Franco tramite i legali della Finaria cioè con le garanzie che escludono sorprese future per tutti i componenti del consiglio di amministrazione e per la stessa proprietà. Fino a quando questo Consiglio sarà in carica sono loro a dirigere l’operazione di vendita e Pulvirenti fa bene a restare fuori perchè alla fine una operazione ben fatta ed inattaccabile solleva di responsabilità anche lui. In questo momento così delicato COMANDA la legge ed il buon senso e non il l’istinto del proprietario o un consiglio di amministrazione sottomesso e superficiale. Per concludere in modo più semplice è sempre Pulvirenti a dire l’ultima parola ma stai certo che non farebbe mai niente di diverso di tutto quello che faranno gli altri per il suo bene.
Quindi se è’ il Presidente e comanda lui vuol dire che si è comprato finaria da pulvirenti dopo i treni del gol? E nessuno ha saputo nulla? E quanto ha guadagnato il patron del Catania? O pulvirenti gli ha affidato la carica perché non poteva dopo i noti fatti ricoprire la carica di presidente del Calciocatania?
Quindi se non c’è stato movimento di denaro chi è il proprietario?
Delle due l’una . Mi sa che c’è un po’ di confusione e magari ce l’ho pure io
Catanese penso che stai scherzando !!! Franco è Presidente del consiglio di amministrazione della Finaria quindi come responsabilità ed ai fini legali solo lui può sottoscrivere un atto di vendita delle quote del calcio Catania che la Finaria ha in portafoglio naturalmente con l’avallo del proprietario della Finaria. Di fronte ad una operazione fatta male tipo quella fatta a Palermo pagherebbe prsonalmente come immagine ed anche con i beni personali.Se a questo aggiungi che è Presidente anche del calcio Catania le sue responsabilità si raddoppiano e Pulvirenti per il suo bene dovrà accettare i suoi consigli. In un momento particolare come il calcio Catania, Finaria e Meridi non esiste il PADRONE come lo intendete voi perchè comanda la LEGGE ed i codici che ognuno nei suoi ruoli deve rispettare per sgravarsi di responsabilità. . .
Buon pomeriggio a tutti ❤️???? La società attuale sembrerebbe credere ancora alla possibilità di raggiungere la serie B cercando dunque di rendere più appetibile il Catania in caso di tale raggiungimento.
Motivo per cui,la nuova società dovrebbe(condizionale d’obbligo)acquistare il Catania gradualmente arrivando poi nei prossimi mesi(verosimilmente Maggio/Giugno)all’ acquisizione del 100% del pacchetto “Catania”.
L’incontro di ieri,sembrerebbe aver messo delle basi solide e più che positive per il proseguo.
La prossima settimana,la trattativa potrebbe prendere quota fermo restando che i tempi non saranno brevissimi com’era prevedibile vista la complessità della questione in essere.
Seguiranno sviluppi.
Non stanno trattando la vendita di un’automobile, che comunque ha i suoi vincoli e responsabilità . Purtroppo ancora non è chiaro che acquisire oltre che vendere è una questione molto complicata, oltretutto se le società sono sotto la lente delle autorità giudiziarie.
Questi signori credono veramente di andare in B ? Io ho miei dubbi ????????????
I giornalai scrivono che secondo indiscrezioni questa cordata intanto entrerebbe nella società e poi definirebbe tutto a maggio giugno ed i ben pensanti già intuiscono che è l’attuale società a volere tutto questo convinta di poter andare in B e poi chiedere di più.
La fantasia corre alla velocità della luce visto che ancora questa cordata non ha ancora presentato l’evidenza fondi e che gli eventuali acquirenti giustamente hanno dichiarato che non rilasceranno dichiarazioni fino a quando non si formalizzerà un accordo.
Il milan in un anno é stato venduto due o tre volte ed il CT non si riesce a vendere, perché non sanno chi deve firmare!
Alla fine firmerà il magazziniere!
Pulvirenti ha fatto veramente un casino!
Mexxican grazie va meglio. Ancora devo fare un operazione e delle terapie fino a fine marzo. E dopo spero che mi hanno rimesso a nuovo????????????????????
Saluti a te Mexxican
Il processo di cessione di una società è un cammino lungo ed impegnativo, che coinvolge numerose parti.
Rappresenta un costo anche a livello di tempo impiegato dal soggetto venditore per concludere la trattativa.
E ciò senza contare gli aspetti psicologici e motivazionali, particolarmente significativi nel caso di aziende familiari.
Nel momento in cui si decide di vendere una società (o un ramo di essa) è fondamentale definire un’adeguata strategia.
Bisogna stabilire i criteri di selezione dei potenziali acquirenti in base:
al grado di coerenza strategica con la target,
alla compatibilità organizzativa e
alle possibilità finanziarie ipotizzate.
Questo scritto non è farina del mio sacco. Ma un’articolo tratto da un qualsiasi network economico. La firma e il firmatario è l’ultimo atto che sancisce la conclusione di una trattativa. Fatevene una ragione.