Certo che la dea bendata stavolta non e’ stata così generosa con il Catania regalandoci l’Avellino, squadra del girone ben conosciuta e che in campionato ci ha battuti due volte. Accettiamo il verdetto dell’urna come squadra che a questo punto non ha nulla da perdere sperando che i nostri si sveglino principalmente sottoporta perché le occasioni che avremo non potranno essere tante e quelle non vanno assolutamente sprecate come avvenuto già tante volte in questa stagione, dove anche i legni centrati, arrivati a 21 con quello di Castellini all’Atalanta, hanno fatto la differenza, considerati quelli colpiti dagli avversari pari a 12 coppa compresa.
Un Massimino straripante di tifo e colori ha avvolto le due squadre con gli ospiti a specchio nel 3/5/2 che vedeva Ghidotti in porta, Cancellotti, Frascatore e Cionek in difesa, Ricciardi e Liotti sulle fasce con a centrocampo De Cristofaro, Armellino e D’Ausilio e Patierno e Sgarbi in attacco.
Mister Zeoli rispondeva con la formazione scesa in campo dal primo minuto contro l’Atalanta a parte Tello e Di Carmine per Celli e Chirico’ e dopo il fischio iniziale del Signor Crezzini di Siena era il Catania a guadagnare la metà campo avversaria spinto dai suoi meravigliosi tifosi e già al primo minuto Cancellotti atterrava Di Carmine da ultimo uomo guadagnando il rosso ma l’arbitro, richiamato dal var, modificava il colore del cartellino confermando il fallo ma interpretando (erroneamente ) la possibilità che il centravanti etneo potesse essere recuperato nella corsa graziando il giocatore e l’Avellino.
Al nono minuto Sgarbi calciava verso la porta difesa da Furlan ma il tiro finiva a lato.
Passavano i minuti ma il Catania non perdeva il ritmo mentre l’Avellino provava a ragionare ma troppo lento per impensierire la retroguardia etnea che al ventinovesimo aveva una ghiotta occasione con Tello ma il suo tiro, diretto in porta, veniva deviato a fil di palo da un difensore in angolo e un minuto dopo era Patierno a salvare sulla linea a Ghidotti battuto.
Sul finire del primo tempo i ritmi si abbassavano ma nell’ultimo dei due minuti di recupero eda Sgarbi a provare i riflessi di Furlan che, con un pregevole intervento, rispondeva presente e su questa parata si chiudeva il primo tempo.
La ripresa vedeva Rigioni prendere il posto dell’ammonito o meglio del graziato Cancellotti ma l’atteggiamento delle due squadre rimaneva quello del primo tempo con gli irpini lenti a cercare la costruzione del gioco e gli etnei bravi a chiudersi e a ripartire.
Il primo cambio rossazzurro arrivava al cinquantaduesimo a seguito di un colpo subito da Cicerelli sostituito da Marsura che da subito si metteva in luce nella fascia di competenza. Al sessantaduesimo Zeoli richiamava Tello e Zammarini per Ndoj e Kontek e un minuto dopo, su errore di Armellino, Di Carmine in area si girava e calciava un diagonale che si perdeva di poco sul fondo.
Davvero in palla il Catania di stasera che giocando una gara accorta rendeva inoffensive le due temibili punte campane.
Al fine di dare più peso alla sua fascia sinistra, mister Pazienza sostituiva i due esterni Liotti e D’Ausilio con Tito e l’ex Rocca ma la mossa non sortiva alcun effetto anzi dopo appena due minuti era il Catania ad andare in gol per merito di Cianci che ingannando in marcatura Frascatore calciava un preciso tiro a fil di palo sul quale Ghidotti non arrivava.
Gioia in campo ed entusiasmo sugli spalti con il Catania che per poco non raddoppiava con Castellini che tirava da fuori area una punizione rasoterra che impegnava severamente Ghidotti in angolo.
All’ottantesimo girandola di cambi per entrambe le squadre con Chiarella e Celli per gli etnei al posto dell’autore del gol acclamato dai quasi ventimila del Massimino e di Castellini per un problemino fisico mentre per l’Avellino il duo d’attacco Patierno e Sgarbi lasciava il posto a Gori e Russo.
Il Catania nei minuti finali resisteva chiudendo tutti i varchi ma non disdegnando ancora di ripartire proprio con il fresco Chiarella fermato da Cionek fallosamente e giustamente sanzionato con il cartellino giallo dall’arbitro che si ripeteva stavolta su Quaini anche se il giocatore etneo aveva deviato prima il pallone con il piede.
Dopo cinque minuti di recupero l’arbitro fischiava la fine del primo atto di questo doppio match che decreterà la squadra che andrà alle semifinali dei play off di serie C.
Un Catania concentrato che ha saputo colpire al momento giusto bloccando una squadra non entrata mai in partita probabilmente per il lasso temporale trascorso dall’ultima sfida di campionato.
Difficile assegnare questa sera la palma del migliore in campo perché tutti hanno dato il massimo davanti alla seconda del girone scesa a Catania magari convinta di trovare una squadra nettamente inferiore.
Non c’è tuttavia neppure il tempo di festeggiare perché nulla è stato fatto in quanto sabato prossimo le due squadre torneranno ancora ad affrontarsi, stavolta a Partenio per i definitivi novanta minuti dai quali si dovrà uscire almeno con un pareggio per passare il turno.
Sicuramente questi ragazzi ci proveranno e poi , come si dice, “comu finisci si cunta”.
5 Commenti per “Il barrito dell’elefante”
Spiacenti, i commenti sono chiusi.
Bisogna apprezzare e dare atto a Zeoli che con una rosa all’osso è riuscito a trovare una pseudo identità di gioco speculare che produce almeno due o tre azioni da gol e subirne pochi (forse unica possibile). Giusto ricordare l’indisponibilità dei difensori Silvestri, Curado e spesso anche di Rapisarda; dei mediani Sturaro, Peralta e fino ad ieri Tello e Ndoj. Inoltre,usando tale metodo ha dovuto sacrificare e snaturare le caratteristiche di Chiricò e Chiarella e dello stesso Di Carmine sacrificandolo a farlo giocare stile Sarao per non parlare di Cicerelli e Marsura costretti a difendere e ripartire dalle retrovie. I risultati ottenuti sono stati oltre le aspettative e grazie ad elementi spesso ingiustamente criticati tipo Furlan, Quaini, Celli e Cianci ed i soliti Welbeck, Castellini, Monaco, Zammarini e Bouah che hanno tirato sempre la carretta.
Mancava nella lista delle vittorie solo l’Avellino, ora possiamo dire che tutte le squadre del girone C che hanno giocato gli ottavi dei play off e la seconda classificata del girone A, il Catania è riuscito a batterle e questo in parte ci ripaga di tutte le amarezze dell’annata storta.
Arbitro di ieri sera e Var al solito molto discutibili ed applicano i regolamenti a secondo le squadre interessate. Nei play off fino in questo momento i migliori sono stati Quaini, Cianci, Furlan, Welbeck e subito dopo Castellini, Monaco, Bouah e Celli. Con l’Avellino manca il segno del pareggio e speriamo che con la stessa umiltà e sacrificio di tutti fino ad ieri sera arriva Sabato.Forza ragazzi !!!
Una vittoria meritata che ci fa ben sperare per la partita di ritorno ad Avellino infatti giochiamo con due risultati su tre ovviamente troveremo un ambiente ostico dove i nostri avversari devono riscattarsi della brutta prestazione fatta al massimino . Quindi forza e coraggio. Una buona giornata a tutti ❤️🩵💪
Vittoria importante e meritata.
Ad Avellino sarà dura, non può essere diversamente……
Sicuramente c’è la metteranno tutta come hanno fatto finora.
E’ importante velocizzare le ripartenze e non commettere falli inutili.
Peccato non poter utilizzare Peralta, Quaini si continua a dimostrare un ottimo giocatore soprattutto nel ruolo di centrale difensivo.
Un abbraccio a tutti
Buona la prima! Un golletto in più sarebbe stato meglio, ma va bene così, ad Avellino sarà dura e Zeoli dovrà organizzare bene la squadra. Diciamo anche che l’Avellino ha fatto vedere ben poco a Catania, speriamo rimanga così anche sabato. Nel frattempo le immense ragazze dell’Ekipe Orizzonte hanno portato il 24esimo(!!!) scudetto a Catania, vincendo la bella nella piscina di Nesima. La squadra più titolata d’Europa ha aggiunto un altro tassello di prestigio alla nostra città. Grazie ragazze, e speriamo sia di buon auspicio per la partita di sabato.
È da giorni che gira questa notizia
Ore decisive per il futuro di Francesco Baldini sulla panchina del Trento. Come riporta TMW, tecnico e società si incontreranno oggi per cercare di raggiungere un accordo economico, vista la distanza che c’è ancora tra le due parti. Il Catania resta alla finestra come spettatore interessato, per provare a riportare l’allenatore in rossazzurro qualora dovesse saltare la trattativa con i trentini.