La brutta prova corale di domenica contro il Messina impreziosita dalla ciliegina di Silvestri, ha lasciato la squadra al momento ai margini della zona play off, obiettivo considerato da tutti come indispensabile per giocarci le carte promozione la prossima primavera.
Nel contempo il percorso di coppa, se portato avanti sino alla fine con la vittoria finale o, in caso di primo o secondo posto in campionato della squadra vincente, permetterebbe alla finalista perdente di ottenere comunque il passaggio al girone play off nazionale, evitando uno o due incontri nel girone di appartenenza.
Ecco che la partita contro il Pescara acquisisce da subito un obiettivo strategico per la Società e la rosa, meritevole di essere affrontata nello scontro diretto all’ultimo sangue contro il Pescara, eventualmente passando pure dai supplementari e rigori finali.
Con il pubblico dalle grandi occasioni compreso il presidente Pelligra con il suo Stato Maggiore in tribuna, in questa serata di mezza settimana, la squadra di Lucarelli, resettato l’insuccesso nel derby, e’ scesa in campo con Bethers, Rapisarda, Lorenzini Curado e Castellini, poi Zammarini e Quaini in mediana e Chirico’, Rocca e Chiarella con Bocic prima punta preferito a Dubicskas, rimasti unici attaccanti di ruolo disponibili dopo il forfait di Di Carmine e l’assenza di Sarao per decisione societaria. Assenti per problemi fisici oltre ai lungodegenti Ladinetti e Rizzo anche Silvestri, De Luca e Bouah.
Anche la formazione allenata dal boemo Zeman, assente per un malore che lo costringerà a stare lontano dai campi sportivi sino ad inizio nuovo anno, che ha lasciato il testimone al suo secondo Bucaro, non vuol lasciar perdere l’occasione di vincere la coppa Italia, non disponendo al momento del primato nel girone B, appannaggio del Cesena a 42 punti con al secondo posto la Torres a 40 davanti proprio al Pescara a quota 30.
Partito male ad inizio stagione, adesso il Pescara e’ in forte ripresa avendo strapazzato l’Olbia con un sontuoso 4/0 sabato scorso a dimostrazione di come lavorano le squadre allenate dall’esperto boemo, votate più a fare gol che a prenderli e in serie positiva da 4 incontri.
Infatti, l’attacco dei delfini in campionato e’ arrivato a quota 33 gol fatti, secondo dietro al sorprendente Cesena nonché secondo di tutti e tre gironi della serie C alla cui bravura del centravanti Cuppone si uniscono i centrocampisti abili ad inserirsi in area e nei tiri dalla distanza.
Stasera mister Bucaro ha riproposto il 4/3/3 zemaniano con Pizzari in porta, Floriani, Pellicani, Di Pasquale e Milani in difesa, Tunjov, Dagasso e Aloi al centro ed in avanti Merola, Cuppone e Accornero, la migliore formazione a dimostrazione di come il Pescara tenga ad andare avanti in coppa.
Come tutte le squadre di Zeman, la frenesia di spingersi in avanti anche con i difensori, in particolare con l’esterno basso di sinistra Milani, li porta a scoprirsi ed in quegli spazi dovrebbero inserirsi in velocità gli etnei per cercare di bucare Pizzari che ha già in campionato raccolto il pallone da dentro la porta per diciannove volte, sei in più del Catania, ma va considerato che sulle reti segnate la differenza e’ oltre il doppio a favore dei biancazzurri e che finalmente per loro, dopo una partenza stentata, sembra che abbiano regolato in maniera egregia i meccanismi.
Alle ore 20,30 oltre che su Now tv e Sky, presenti per l’occasione anche le telecamere di Rai sport che assistevano con le altre reti al fischio d’inizio decretato dal signor Crezzini della sezione di Siena, dopo il minuto di raccoglimento a ricordo del centrocampista Juliano, il Pescara partiva con il turbo e su dormita di Lorenzini Cuppone si involava verso la porta ma il suo tiro veniva mandato in angolo da Bethers uscito con ottima scelta di tempo sull’attaccante pescarese.
Le strategie tattiche si manifestavano chiare da subito: era il Pescara a fare la partita con ritmi altissimi ed il Catania che si affidava alle ripartenze con i lanci a cercare i centrocampisti avanzati come al diciannovesimo quando Rocca, ben imbeccato da Zammarini, passava a Bocic che appoggiava a Chirico’ ma Pizzari respingeva coi pugni. Dopo una bella discesa con tiro di Merola rimpallato da Castellini, era ancora il Pescara ad andare vicino al gol con un tiro di Accornero che si stampava a sulla traversa.
Alla mezz’ora Rapisarda, in grande spolvero ed imprendibile sulla fascia destra, serviva Rocca ma il suo passaggio filtrante era preda di un difensore e l’azione sfumava; tre minuti dopo era Pizzari a superarsi su colpo di testa di Castellini su cross proveniente dalla parte opposta di Chirico’.
Questa azione era il preludio all’azione più bella dei rossazzurri al minuto quarantatré per merito di Quaini che riusciva a servire Zammarini in piena area avversaria ma anziché tentare il tiro in porta, il centrocampista serviva con generosità Bocic il cui tiro veniva respinto da un difensore con il corpo.
Dopo un minuto di recupero l’arbitro mandava le due squadre negli spogliatoi.
La ripresa iniziava con Pierno al posto di Milani ma era il Catania a farsi più intraprendente cercando di conquistare la metà campo avversaria.
Al cinquantaduesimo su fallo laterale a favore del Catania, Cuppone nascondeva la palla a Lorenzini che lo spingeva leggermente: Cuppone si metteva le mani in faccia cercando di ingannare l’arbitro che salomonicamente mostrava il giallo ai due calciatori.
Al cinquantaseiesimo il Catania aveva il pallone per passare su ottimo lancio di Quaini che arrivava sui piedi di Chiarella il cui tiro in diagonale finiva sul palo che negava il gol al talentuoso giocatore.
Era comunque il preludio al gol dopo undici minuti in cui il Catania acquisiva consapevolezza dei propri mezzi e macinava gioco sulla metà campo avversaria, con gli ospiti in affanno davvero sorpresi di trovarsi davanti una squadra in palla malgrado la classifica.
Il gol arrivava da un calcio d’angolo calciato come al solito da Chirico’ e raccolto di testa da Rapisarda che come un flipper lo girava a Lorenzini subito smistato ancora di testa dalla parte opposta a Castellini che sempre di testa lo imbucava in rete, segnando un gol quasi fotocopia a quello di Di Carmine contro il Taranto.
La rete segnata portava il tecnico etneo a sostituire due giocatori che avevano dato tutto: Bocic e Chiarella osannati dai tifosi sugli spalti all’uscita dal campo per lasciare il posto a Dubickas e Marsura
Al minuto settantaquattro Tommasini, entrato in campo assieme a Squizzato al posto di Cuppone ed Aloi, metteva un pallone pericoloso in area ma un super Castellini, concentratissimo, allontanava il pericolo prima che un attaccante lo potesse sfruttare.
Il Pescara sembrava a accusare stanchezza ed il Catania, più tonico, aveva altre occasioni in ripartenza con Rocca che serviva Marsura, il cui tiro si perdeva sul fondo.
Mister Bucaro provava ad inserire anche un’altra punta, Gangiano per Merola e poi De Marco per Tunjov ma era sempre il Catania oramai a dominare il campo e all’ottantunesimo era il turno di Chirico’ ricevere gli applausi uscendo dal campo per Zanellato.
A cinque minuti dal novantesimo, il difensore centrale Pellicani accusava un dolore al ginocchio ed era costretto ad uscire lasciando i suoi in 10 avendo Bucaro usufruito di tutti i cambi e due minuti dopo il neo entrato Zanellato lavorava un bel pallone che serviva a Zammarini incuneatosi a sorpresa in piena area ospite che faceva partire un forte tiro di collo pieno che veniva fermato solo dalla rete.
Il 2-0 per il Catania con il Pescara in dieci, consentiva a Lucarelli di procedere a due sostituzioni cambiando modulo tattico passando al 5/3/2 che bloccava le iniziative avversarie sino al novantottesimo.
Il triplice fischio arbitrale consegnava la meritatissima semifinale ai rossazzurri che, in una sfida gagliarda, sono riusciti a battere un forte Pescara solo con la voglia della rosa di fare bene, ribaltando ogni pronostico infausto iniziale.
Pur con importanti problemi di rosa, la squadra ha saputo interpretare al meglio la partita soffrendo in particolare nella prima mezz’ora ma crescendo minuto dopo minuto sino alla vittoria meritata sul campo.
Un Catania davvero antitetico a quello visto a Messina, oggi saggio, cinico e devastante malgrado le pesantissime assenze in campo.
Quella di oggi, sicuramente, la miglior partita dei rossazzurri sia per l’intensità e la voglia di vincere gettata in campo, premiata stavolta anche dal risultato in una gara senza appello che ci porta dritti in semifinale.
6 Commenti per “Meravigliosamente meravigliosi”
Spiacenti, i commenti sono chiusi.
Anche questa volta abbiamo vinto con mezza squadra titolare, due gol non segnati dagli attaccanti giocando di rimessa contro il buon Pescara di Zeman. Partita vinta alla Lucarelli.
Vittoria importantissima per il futuro del campionato.
Sicuramente la società interverrà prossimamente sul mercato là dove necessario, nella speranza di poter migliorare l’attuale potenzialità della squadra
Non ci credo ancora : non svegliatemi.
Ci speravo nella vittoria ma vuoi i problemi della formazione,vuoi la forza del Pescara, ero purtroppo convinto della sconfitta.
Sono lieto che abbiamo passato questo difficile turno anche perché adesso di forte e’ rimasto solo il Padova mentre le altre due formazioni che comunque hanno battuto due squadre affrezzatw come Vicenza e Avellino diciamo sono alla portata del Catania classifica alla mano.
Buona prova corale di tutta la squadra anche se ancora mi aspetto qualcosina di più da Rocca e Marsura e poi vincere con gli attaccanti titolari assenti da più soddisfazione.
Avanti Liotro le semifinali ti aspettano
Grande prestazione, finalmente un Catania alla Lucarelli! Belle giocate, un capolavoro di Zanellato e Zammarini il secondo gol, ma anche il primo gol mi ha impressionato per la coralità e la caparbietà Anche la difesa è gnats meno in affanno del solito. . Adesso vogliamo questo Catania anche in campionato.Bravo anche Peligra a capire l’importanza della posta e venire al Massimino. Sempre fozza Catania!
Conto il Crotone avevano tentato farla giocare a porte chiuse per responsabilità oggettiva della società per l’agibilità dello stadio, ora, con un provvedimento assurdo ci sono riusciti contro il Sorrento per fatti delinquenziali avvenuti fuori dal perimetro dello stadio dove società non ha alcun potere di controllo di ordine pubblico.Senza ombra di dubbio trattasi di sconfitta della democrazia e resa del funzionari che non riescono a gestire l’ordine pubblico per salvaguardare i diritti dei cittadini onesti e tranquilli. Hanno tutti gli elementi per individuare i responsabili e perseguirli ma hanno preferito mortificare l’intera città e danneggiare la società di Pelligra. Complimenti !!!!!
Curioso conoscere cosa pensano l’Assessore allo Sport, il Sindaco, il Presidente della Regione, Ministri etc etc catanesi e cosa stanno facendo per evitare questo assurdo provvedimento che mortifica i diritti degli Onesti.
Non è stata la Lega a prendere la decisione di giocare a porte chiuse ma dai dipendenti pagati dallo Stato e da NOI “che dovrebbero occuparsi di ordine pubblico principalmente per salvaguardare i diritti civili dei cittadini Onesti” Gestione e decisione presa da coloro che camminano a braccetto con chi governa la Città, Regione e Paese; non sono affatto meravigliato del silenzio dei nostri eroi visto che; anche loro; risolvono i problemi di bilancio lisciando il pelo agli evasori fiscali invece di stanarli e facendo pagare ai catanesi la Tari; se ricordo bene; più alta d’Italia per un servizio che tutti conosciamo.
Che tristezza !!!!
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