Giorni caldi in casa Catania dopo il pareggio di Teramo sino alla conferenza stampa pre gara del tecnico Tabbiani davanti ai giornalisti, durante la quale il coach ha cercato, con la sua impareggiabile chiarezza di linguaggio, di tranquillizzare la piazza circa le presunte decisioni della Società nei confronti di alcuni giocatori messi fuori rosa, di altri che avrebbero chiesto di essere lasciati liberi nel mercato invernale, di mugugni e battibecchi al termine dell’ultimo incontro.
In assenza di comunicazioni societarie e’ toccato, come al solito, al mister metterci la faccia e lui, da ottimo comunicatore, non si è’ tirato indietro, ripetendo pedissequamente, quasi un disco già ascoltato più volte, la stessa musica e le stesse note.
A sentire lui tutto prosegue bene: gruppo unito, società idem, dirigenti che in qualità di datori di lavoro hanno chiamato a colloquio i loro dipendenti per valutare aspetti da migliorare, stati d’animo e sensazioni personali e generali e che in assenza di comunicazioni societarie, in una piazza calda ed appassionata, sono intesi come diktat, allontanamenti, interrogatori.
Troppi silenzi , poca comunicazione e in un momento in cui la squadra perde punti e viaggia nella parte sinistra del tabellone.
Interrogato anche sul perché dei tanti infortuni, mister Tabbiani è sembrato evasivo, anche in questo caso per lui tutto normale, eventi che accadono in tutte le squadre, c’è chi si fa male e chi si rimette, senza però entrare nello specifico del perché o del percome, analisi che potrebbe essere effettuata dallo staff atletico e medico ma, anche in questo campo, tutto tace.
Sembra che per la società i tifosi siano solo buoni a riempire lo stadio ed a sventolare bandiere, entità astratte di un calcio moderno e globalizzato.
Non e’ così cara Società e in particolare per il tifo etneo sempre pronto a sostenere, in qualsiasi serie, in casa e fuori, ma con l’unica richiesta che si pretende: onorare e sudare la maglia, come lo dimostrano gli applausi alla squadra dopo la sconfitta interna con il Crotone.
Una tifoseria che porta più di quindicimila spettatori allo stadio, più di tante squadre di B e di alcune della massima serie, ha diritto di conoscere, dai dirigenti societari, lo stato della squadra in termini di rendimento, aspettative, infortuni, e non può essere tenuta all’oscuro di tutto, a ventiquattr’ore dal difficile incontro con l’Avellino del tecnico Pazienza che è riuscito a rimettere in moto una macchina che stentava a partire.
Malgrado gli infortuni che hanno interessato alcuni calciatori importanti come Cionek, Tito, Russo e Patierno, anche oggi non in campo, la squadra agli ordini di Pazienza è riuscita ad imporsi sugli avversari anche con reti siglate nei minuti finali, risalendo la classifica che adesso la vedeva, prima di questo pomeriggio, a due lunghezze dalla capolista Juve Stabia ed affiancata al Benevento, anch’esso tornato nelle posizioni che ci si aspettava alla vigilia.
Che non sarebbe venuto per il pareggio si sapeva ed anche al Massimino si è presentato con il 3/5/2 che vedeva Ghidotti in porta, Cancellotti, Benedetti e Mule’ in difesa, Ricciardi, Varela, Armellino, Casarini e Sannipoli a centrocampo con Sgarbi e Marconi in attacco.
Panchina contata quella etnea con tra i convocati, assente Rizzo e i vari infortunati, calciatori tra i quali anche De Luca malgrado le voci che lo vedevano fuori rosa e con elementi ancora non al meglio ed ecco che il mister optava per un 4/3/3 con Bethers in porta e in difesa Rapisarda, Curado, Quaini e Mazzotta, a centrocampo Zammarini insieme a Ladinetti e al rientrante Rocca ed in avanti, assente il bomber della squadra per infortunio muscolare, spazio a Dubickas con Chiricó e Bocic ai lati.
La partita iniziava con il Catania aggressivo e gli ospiti che ragionavano ed al settimo minuto non sfruttavano un cross pericoloso e perdevano una ghiotta occasione. Non così tre minuti dopo su punizione di Marconi che bucava la barriera etnea non posizionata al meglio che deviava alle spalle dell’incolpevole Bethers il pallone del vantaggio irpino.
Spinto dal pubblico che non cessava di sostenere i propri beniamini, il Catania si gettava in avanti più con rabbia che con una espressione corale di gioco e Bocic costringeva al fallo di ammonizione Cancellotti ed al sedicesimo era Benedetti a dovere abbandonare per infortunio il terreno di gioco con Palmiero che subentrava al suo posto schierandosi a centrocampo, mentre Armellino retrocedeva sulla linea dei difensori.
Finalmente al ventunesimo prima azione pericolosa rossazzurra con uno scatenato Bocic che appoggiava in piena area avversaria all’accorrente Mazzotta ma il suo tiro veniva parato a terra da Ghidotti.
Il Catania, sempre spinto da uno stadio intero, ritornava a pressare e quattro minuti dopo Bocic in area veniva atterrato da Sannipoli e al signor Frascaro non restava che assegnare il rigore che Chiricò si faceva parare dal portiere campano.
La mancata realizzazione non scoraggiava il pubblico che tornava a sostenere i ragazzi che con Chirico’ andava al tiro due volte ma Ghirotti in tutte e due occasioni si opponeva con successo.
Al trentaduesimo, su azione da calcio d’angolo, Mulè’ si ergeva in area più dei difensori e di testa colpiva il palo a Berhers battuto.
Dagli spalti qualche coro colorito richiamava i rossazzurri ad un impegno maggiore anche se quello a dire il vero ci stava ma in maniera disordinata perché il centrocampo non riusciva a ragionare e a distribuire palloni giocabili per gli avanti quasi sempre lontani dall’area.
Al minuto trentatré veniva ammonito Bocic e tre minuti dopo ci provava Rapisarda su passaggio di Chirico’ ma il pallone finiva out così come un tiro di Ladinetti al trentaseiesimo.
Dopo tre minuti di recupero si chiudeva un primo tempo in cui si è notata la mancanza di un regista sia perché Quaini è stato relegato in difesa e Ladinetti ancora titolare e posto in regia anche se non appariva nelle condizioni psico fisiche migliori.
La ripresa iniziava senza sostituzioni per ambedue le squadre con il Catania ancora generosamente ed incessantemente spinto dal suo pubblico ma anche in questo inizio ripresa si notavano le difficoltà di trovare spazi tra le fitte maglie irpine e lo scoramento portava ad un gesto di reazione Quaini che guadagnava un giallo evitabilissimo ed un minuto dopo, per fallo su di un avversario, toccava a Curado finire sul taccuino dei cattivi.
Al cinquantasettesimo uno scatenato Bocic, il migliore in campo, sgusciante come un’anguilla, portava al fallo da ammonizione ad Armellino e due minuti dopo era Ladinetti a guadagnarlo per atterramento di Sgarbi.
Il Catania non riusciva a cavare un ragno dal buco affidandosi più al gioco lungo che a quello ragionato, aggressivo e propositivo che ci avevano fatto credere di vedere ad inizio stagione.
Dopo un quarto d’ora della ripresa cominciavano i cambi: Falbo e Gori per Sannipoli e Marconi e per il Catania Castellini rilevava Mazzotta.
Al settantesimo avveniva il patatrac: con il Catania sbilanciato in avanti, partiva il contropiede ospite con Sgarbi che appoggiava al libero Gori al centro dell’area lesto a fulminare Bethers ed a raddoppiare.
Ammutoliti i più di diciassettemila spettatori che sino a questo momento avevano sostenuto Tabbiani e compagni e qualche fumogeno, per fortuna senza conseguenze, cominciava a cadere sul campo.
Tre minuti dopo Tabbiani si accorgeva delle difficoltà di Dubickas e Ladinetti e li sostituiva con Chiarella e Sarao lasciando così il centrocampo senza punti di riferimento anche se, a dire il vero, questi sono mancati per tutto l’arco dell’incontro.
Neppure entrato e Sarao guadagnava un giallo di frustrazione e al settantasettesimo altri cambi nelle due squadre: D’Angelo e l’ex Dall’Oglio per Pezzella e Ricciardi mentre il Catania sostituiva Quaini e Chirico’ con Lorenzini e De Luca.
Da squadra cinica e ben messa in campo dal suo allenatore, l’Avellino, forte del due a zero.,reggeva i vani assalti degli etnei che malgrado la buona volontà dei singoli, riuscivano ad andare in doppia cifra solo sui calci dalla bandierina sui quali svettavano di testa Armellino e Mulè’ il migliore in campo dei suoi e dopo cinque inutili minuti di recupero l’arbitro fischiava rimandando tutti negli spogliatoi.
Una partita meritatamente vinta dall’Avellino, squadra molto concreta, di contro solito Catania privo di idee tattiche, di regia, di validi terminali offensivi con a centrocampo Zammarini e Rocca, due buoni portatori di palla ma non registi con il metronomo scelto Ladinetti ancora opaco.
Non si riesce a comprendere il perché il mister abbia sprecato in difesa le qualità di Quaini pur avendo a disposizione Lorenzini ed anche perché abbia affidato ancora la corsia di sinistra a Mazzotta, andato in campo in tutte le partite affrontate in campionato dalla squadra, malgrado l suoi anni e la freschezza di Maffei ancora accomodato in panchina.
Errori che a fine partita, con i due gol subiti e zero realizzati, mister Tabbiani ora rischia davvero l’esonero, pur non essendo il principale artefice di questo inizio disgraziato di stagione.
Chi verrà avrà una bella matassa da sbrogliare sia in termini di carenza atletico tattica che di elementi, alcuni dei quali non sembrano attagliati per questa serie C, senza fronzoli e palleggi inutili.
24 Commenti per “Tra interrogativi e interrogatori”
Spiacenti, i commenti sono chiusi.
Squadra sfilacciata e in difficoltà le responsabilità sono tante….i giocatori odierni non sono adatti per la C… e tabbiani meglio che fa le valigie.
Le partite meglio non commentarle , tanto diciamo sempre le stesse cose.la cosa che Non mi sta piacendo è questo silenzio da parte della società VERGOGNOSI
Squadra bollita sul piano fisico ed imbarazzante sul piano del gioco. Fino a quando non avverrà la rigenerazione fisica dei giocatori difficilmente ci saranno le premesse per risolvere il problema del gioco. Un Ritiro dal sapore punitivo potrebbe essere utile solo con altra guida tecnica per iniziare a conoscersi ma con quella attuale è un modo per continuare a fare altri disastri. E’ naturale che Grella ha una bella fetta di responsabilità per averli portati a Catania. .
Sinceramente sul l’aspetto tattico non riesco e non voglio commentare, inutile e masochista.
Quello che invece mi crea malessere è il silenzio,il distacco,la non considerazione da parte della proprietà.
A questo punto non è solo un problema Tabbiani si o Tabbiani no, è una questione di rispetto verso una parte della città che fino a 4/5 mesi fa’ li osannava e li ha portati in trionfo,con giri di campo e tutto il resto.
Adesso è il tempo di metterci la faccia non puoi lasciare quel povero cristo di Tabbiani a difendere l’indifendibile. Devi rendere partecipe un popolo che ha pure finanziato corposamente la stagione attuale.
A questo punto mi dispiace dirlo e non avrei mai pensato di dirlo sarebbe il male minore che vendano il Catania per loro,per i tifosi e per tutto l’ambiente, prima che la situazione degeneri , perché qualche segnale s’intravede e non vorrei tornare negli anni bui.
Qualcuno che può farlo avvicini Ross PELLIGRA e gli spieghi chiaro quello che sta succedendo, perché Grella è disconnesso da Catania,il Catania non è un fortino.
Adesso a Brindisi sarà un’altra batosta.
Ormai tabbiani dice sempre le stesse cose .non a nulla da rimproverare alla squadra e diplomaticamente se ne esce fuori con i suoi ragazzi hanno giocato alla grande…
Già dalla prima giornata in casa si e visto di che pasta sono fatti…per esempio curado Zammarini ladinetti e Mazzotta acquisti sbagliati non adatti alla causa Catania… avevamo una signora squadra l’anno scorso… l’anno dimezzata pensando di costruire con questi bolliti la scalata in due anni ..qui adesso si deve lottare per non retrocedere…. Avevamo russotto e Palermo e lodi .. che spaccavano le partite e invece grella e laneri con strette di mano con questi giocatori pensavano sogni di gloria…a tutt’oggi la società con n a capo pelligra non a dato risposte a questa situazione imbarazzante in odore di fallimento acquisti.. e perseveranza in questa condotta farà collassare la tifoseria e la città intera ..ieri in diretta su Rai due tutt’ hanno visto una squadra in grosse difficoltà e un gioco inesistente e un povero allenatore sfiduciato al capolinea. l’Avellino dopo 74 anni sbancò il massimino e ne verranno ancora a sbancare fino a quando la società testardamente continua in questa condotta tra silenzi da misteri e un presidente che tace . Ormai e notte fonda. L’unica cosa positiva e i tifosi che sperano ancora in una rinascita che non avviene ma solo commovente sui spalti a sventolare le bandiere al vento.
Ieri anche Pelligra, presente al Massimino, si sarà reso conto degli errori commessi dal suo uomo di fiducia. Penso che sia una brava persona che di calcio ne capisce quanto me e non sarà contento di quello che sta accadendo e dell’impiego dei suoi soldi.
Non credo che ci possa essere al momento qualcun altro con i capitali necessari per rilevare il Catania e portarlo in alto come abbiamo visto in occasione del bando di gara dello scorso anno.
Si doveva cambiare dopo la prova opaca di Monopoli o al massimo dopo castellammare ma la prosopopea di dimostrare che si è’ sbagliato non lo ha permesso.
Vedere ai microfoni un allenatore che parla di buona gara ma dalla voce si intuisce quanto sia sfiduciato fa tenerezza, una brava persona mandata allo sbaraglio in campo e in conferenza senza che nessuno della società lo accompagnasse sul banco degli imputati, tra infortuni di giocatori e sconfitte in campo.
Certamente si deve cambiare ma come può’ farsi ora ? Il nuovo allenatore doveva essere già al Massimino ieri e non solo voci che circolano.
Adesso c’è una difficile trasferta a Vrindisi contro una squadra in acuta libera che venderà cara la pelle e cosa potrebbe fare un nuovo mister se non limitarsi a schierare la formazione tipo di Tabbiani , accompagnare i calciatori sull’autobus e sperare in un colpo di fortuna? Per il cambio allenatore vorrei un tecnico di polso che non aduli troppo, pochi sorrisi ma che li faccia lavorare e correre tutti e chi non lo fa fuori rosa perché in serie c si corre il buon gioco lasciamo al Real Madrid
Condivido pienamente le vostre analisi e sono profondamente amareggiato,
Tabbiani e’ una brava persona, ma nel calcio purtroppo contano solo i risultati.
Mi auguro che la società si faccia (doverosamente) serntire al piu presto altrimenti la situazione si deteriorera’ ulteriormente.
Peccato!!!
Buongiorno a tutti . Mi potete spiegare chi comanda ? E perché ancora mister tabbiani è seduto comodamente nella nostra panchina? Mi auguro al più presto che venga presa una vera e propria rivoluzione da parte di chi comanda
Fa tenerezza vedere tabbiani giustificare la situazione della squadra…per carità e una brava persona e ovviamente a detto la sua ma ieri si vedeva che era allo sbaraglio e la squadra non superava le difficoltà .. purtroppo la situazione sta precipitando e adesso le partite ravvicinate non possono permettere il cambio di allenatore ne recuperare gli infortunati…c’è da sperare che la fortuna assista in qualche maniera
Da Tifoso che segue la squadra da circa 70 anni speravo che si avverasse il miracolo dello scorso anno e sono AMAREGGIATO. Da persona che da mezzo secolo segue gli investimenti delle società di vari settori e relativi comportamenti NON SONO SORPRESO del silenzio di Pelligra o società che poi sono unica entità.
La passione o aspettative dei Tifosi con gli affari del Gruppo Pelligra sono due mondi diversi ed è complicato trovare un punto d’equilibrio; oggi per soddisfare le esigenze di entrambi sarebbe auspicabile mettere in prima squadra Tecnici e Preparatori che già collaborano con la società; Zeoli o Agresti come allenatore ed il Dott. Petralia o qualcuno di sua fiducia come preparatore atletico. Con i tempi stretti non vedo altra soluzione !!!!!
Vincenzo hai visto quanto sarebbe semplice come primo approccio affrontare la situazione?
Non ci vuole uno scienziato per comprendere,ma ma ,ma lo sappiamo ormai tutti come non ragionano in questa proprietà.
Non mi interessa proprio dove potremmobigiocare l’anno prossimo ma voglio al più possibile una proprietà che rispetti in primis i primi azionisti di una squadra di calcio “i tifosi”.
Martedì 31 ottobre, alle 16.00, il vice presidente e amministratore delegato in sala stampa
Comunicati, In Evidenza
2023-10-30 17:56
Martedì 31 ottobre alle ore 16.00 in sala stampa, al “Massimino”, il vice presidente e amministratore delegato Vincenzo Grella analizzerà il momento del Catania e risponderà alle domande dei giornalisti.
La conferenza sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook ufficiale Catania FC.
Fabio i tifosi di una squadra di calcio si avvicinano più a fruitori di servizi e come gli azionisti liberi di assecondare o meno l’operato di una società Unica responsabile verso terzi ma lo sviluppo o meno dipende tantissimo dal gradimento dei servizi che propone; due Ruoli diversi che contribuiscono entrambi alle risorse ma potenzialmente in grado di affondare o meno un progetto rispettando ognuno il proprio Ruolo e vedute.
Come dicevo prima sono due mondi diversi, per Noi Tifosi la decisione sarebbe semplice e facile da attuare ma dal loro punto di vista e programmi che hanno in mente forse non sono del tutto convinti. Vedremo come andrà a finire !!!!!
Il vero problema oggi non è aver sbagliato tecnico o qualche calciatore e di aver fallito il progetto, sono cose che fanno parte dei rischi quando si fa calcio e lo si fa con una società giovane e inesperta. Il vero crocevia che deciderà il futuro di questa società, soprattutto nel suo rapporto con i tifosi e la città, sarà nel come vorrà affrontare e risolvere questo momento delicato, questa crisi tecnica che se presa di petto in maniera rapida ed efficace si sarebbe già superata in carrozza, come accaduto già in piazze come Avellino.
Loro possono salvare la stagione o buttare giù tutto! Noi più di quello che abbiamo fatto non possiamo fare, anzi menomale che qualche testa calda non ha fatto qualche minchiata.
Ma il mio personale pensiero e che non cambierà di una virgola il suo discorso e soprattutto il suo atteggiamento.
Altra questione per me fondamentale è che accanto a lui ci sia anche PELLIGRA visto che si trova in Italia,ma questa per una società dii investimenti è pura utopia,ma allora che vadano a fare in culo con tutto il cuore, come d’altronde sono stati accolti.
Buongiorno ragazzi, in attesa di sentire la conferenza stampa di zGrella che senza nuovo allenatore accanto difenderà le sue indifendibili posizioni, rifletto sulla trasformazione di una squadra vincente in un gruppo che dopo la prima partita iniziale persa, ma giocata bene, ha fatto il passo del gambero con la sola parentesi di Picerno e Caserta.
Spiace anche a me per Tabbiani ma lui doveva capire che venire a Catania era rischioso perché non andava in una piazza senza aspettative con meno di 500 tifosi sugli spalti ma in una città affamata di calcio impegnata in un girone che non conosceva minimamente come gli stessi interpreti che avendo conquistato a man bassa un campionato e avendo già un gruppo ed una identità propria si aspettavano di formare lo zoccolo duro del nuovo Catania e non essere stravolti come gruppo e relegati in panchina.
Così mi spiego qualche addio come quello di Palermo e Russotto e arrivi di calciatori non adatti minimamente a questo campionato di serie C , in particolare del girone C tutto corsa e cinismo.
Troppo scommesse adesso perse e troppi errori da parte anche del tecnico che non riesce ancora a forgiare, alla decima giornata in gruppo in una identità seria e a rendere pungente e competitivo con un vero fuoco di squadra un centrocampo che non riesce ad inserirsi in area ed appoggiare i movimenti degli attaccanti andando al tiro nello specchio della porta.
Se a questo aggiungiamo una tenuta atletica da postelegrafonici in pensione completiamo un quadro davvero brutto e bel lontano dal gioco aggressivo e propositivo nonché divertente che ci hanno fatto credere alla vigilia.
Penso che adesso si può fare già un quadro su chi dovrebbe fare la valigia a gennaio e dalla cintola in su lascerei solo Bocic e Marsura e Chirico’ con qualche tirata di orecchie mentre in difesa Mazzotta potrebbe lasciare il posto a qualche ragazzo più di corsa e con più voglia .
L’assenza di ROSARIO nella conferenza stampa di Grella di oggi ha solo il significato che quest’ultimo gode piena fiducia e che rappresenta al 100% il Gruppo Pelligra.
Considerato che entro il 31 ottobre il Gruppo Pelligra avrebbe dovuto acquisire il 45% della pallacanestro Varese non sapremo mai se la Sua presenza di domenica al Massimino trattasi di semplice coincidenza di date..
In ogni caso stasera emergerà in modo più evidente la distanza che esiste tra i due mondi e la differente mentalità da chi porrà le domande e da chi risponderà.
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Concordo con Vincenzo Tabbiani veniva da una piazza tranquilla senza come il Fiorenzuola qui a Catania c’è fame di serie A piazza calda , esigente, agonismo altissimo con 18 mila tifosi ..una bolgia..per cui secondo me il suo modo di allenare qui non collima col suo tranquillo modo che aveva prima.. dispiace per lui ma questa piazza non e per lui…non so cosa abbia visto Grella in lui per portarlo a Catania..in giro c’è ne sono di allenatori feroci. ..e poi certi giocatori non sono adatti tipo ladinetti ..marsura..doubcas ..e altri non sono per la causa Catania.
Altro che Direttore generale questo qui ha un futuro in politica,mistificatore,mbirughia popolo e. ecc
Ma cosa aspettarsi d’altronde.
Vediamo l’anno prossimo quando dovranno tirare fuori la differenza dei mancati abbonamenti (sempre se saranno ancora loro i proprietari) vediamo che squadra faranno, perché secondo da programma in due anni in serie B.
Grella ha capito cosa non ha funzionato ed ammette che dipende anche da suoi errori di valutazione e decisioni prese direttamente o avallate. Convinto anche lui della condizione fisica non ottimale e dei troppo infortuni ed ha già provveduto a fare dei cambiamenti ma i risultati ovviamente non potranno vedersi entro due giorni. Tra le righe si intuisce che per onestà prima di un eventuale esonero dell’allenatore e cambio di qualche giocatore vorrebbe vedere cosa succederà con la rigenerazione fisica ma non aspetterà per molto tempo.
Per il resto ha sottolineato che solo uniti si può costruire un progetto e che i soldi messi dentro dal Gruppo Pelligra per loro sono investimenti e non finanziamenti a perdere per fare calcio. Altri particolari meglio non commentarli perché già il fatto di averli sentirli suscita tristezza.
I fatti a cui ti riferisci aldilà di singoli episodi sarebbe stato più opportuno denunciarli alla procura della repubblica, allora si vuole con dolo generalizzare un “presunto” comportamento estremista di qualche svalvolato.
Concordo con quanto scritto da Vincenzo ed aggiungo che non mi piacciono gli attacchi ai familiari o alla persona in quanto tale.
Secondo me ha chiaramente affermato che a cominciare dai giocatori sono tutti sotto esame ed a gennaio si interverrà nel mercato di riparazione ammesso che l’addio non sarà prima a Tabbiani che ha ancora queste 2 trasferte per salvare la panchina.
Ha ammesso di aver fatto degli errori ma la scelta di giocatori e allenatori è’ stata del direttore sportivo e lui è’ responsabile perché l’ha avallata avendo l’ultima parola.
A detto che tabbiani e l’uomo giusto per il Catania….e che gli dà opportunità ovviamente se a Brindisi li prendiamo e col potenza anche… l’opportunità a una fine. Se non arriva ai primi
Tre posti sarà deludente .
Vediamo dopo questo discorso se e entrato nelle gambe dei giocatori o se ci sarà un ammutinamento e a dicembre chiederanno di farsi le valigie , certo che una scossa bisogna darla perché se in queste due partite non si cava un ragno dal buco decade ogni forma di discorso…ma aspettiamo e vediamo lasciamo a grella le decisioni che lui a citato nel discorso
Ho ascoltato la conferenza stampa del vice presidente Grella.
Poteva e doveva farla prima (meglio tardi che mai).
Ha riconosciuto gli errori commessi dalla società e la volontà di voler intervenire con determinazione per cercare di cambiare l’attuale stato di cose (speriamo)
La conferenza si è svolta in modo pacato e tutto sommato, considerando il delicato momento, questo è un dato positivo.
Giuste le osservazioni relative ad alcuni tifosi che vanno oltre il giudizio sportivo e colpiscono pesantemente la dignità delle persone.
Comunque penso che non saremmo arrivati a tutto questo se fosse stata presa tempestivamente la decisione di sostituire l’allenatore (con tutto il rispetto per la persona).
Buona giornata a tutti e buona partita
Ieri Grella con più dettagli ha detto quanto già espresso due settimane prima con l’intervista a Telecolor del 14 ottobre 2023; i maggiori particolari sono frutto di quanto successo fino ad ieri in campo ed extra campo.
Unica novità che la Società pretende, in modo categorico, lo stesso Rispetto che chiede la Tifoseria ed aver ricordato in modo più perentorio che per Loro l’esistenza di un Club di calcio che vuole crescere dipende solo dalla unità d’intenti e rispetto dei Ruoli.
Parlare di campo non mi va ma auguro a tutti Buona partita. Forza Catania
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