Il pareggio esterno contro il Foggia conquistato nei minuti di recupero, giunto anche quando il più positivo tra gli ottimisti aveva gettato la spugna, e’ stato accolto più come una vittoria perché ha certificato come questa squadra disponga di carattere, indispensabile in questa categoria, quasi più delle doti tecniche.
Ad una settimana esatta dal pareggio esterno conquistato allo Zaccheria, la truppa di Toscano si ritrovava al Massimino per un’altra partita, stavolta contro il Latina, squadra in difficoltà di risultati con una sola vittoria sul campo dell’Avellino e quattro pareggi, con una difesa violata per quattordici volte, alle quali ha risposto solo con quattro reti all’attivo, ultima del girone in fatto di reti segnate.
L’ultima sconfitta interna, quella di domenica contro l’Altamura, è costata la panchina a mister Padalino, con la società che dopo aver affidato già dal lunedì successivo il team all’allenatore della primavera Igor Spiridigliozzi, solo venerdì ha ufficializzato Roberto Boscaglia, esperto allenatore di categoria chiamato a far alzare il livello delle prestazioni della squadra, la cui posizione oggi occupata in classifica non si poteva immaginare ad Inizio stagione.
Il debutto del tecnico siciliano sulla panchina nerazzurra al Massimino doveva fare i conti con le assenze di alcune pedine importanti come l’ex rossazzurro Bocic, così come della punta Mastroianni ed il centrale Capanni.
Benche’ il modulo preferito da Boscaglia fosse il 4/2/3/1 già impiegato da mister Padalino, la squadra laziale è scesa in campo a specchio con Zacchi in porta, Di Renzo, Vona e Berman in difesa Crecco e l’ex Ndoj in mediana, Ercolano e Di Livio sulle fasce , Petermann e Improta sulla trequarti, con Martignago punta centrale.
Mister Toscano, ancora a corto di calciatori a centrocampo, ha schierato il pacchetto arretrato solito, costituito dai sempre presenti Di Gennaro e Castellini con Ierardi assente in questo inizio di campionato tre volte, una per squalifica e due per infortunio, a centrocampo Carpani e Verna con sulle fasce Guglielmotti e Anastasio, quest’ultimo anche lui sempre presente e purtroppo in diffida a causa dell’ultimo cartellino ricevuto a Foggia, in avanti D’Andrea ed Jmenez in appoggio a Inglese.
In porta si rivedeva Bethers con Adamonis in panchina.
Un Massimino con pochi posti vuoti accoglieva il signor Valerio Vogliacco di Bari e le due squadre con il Latina in bianco e fascia trasversale nerazzurra ed il Catania nei colori sociali con il primo pallone assegnato agli ospiti e la partita iniziava con il Catania al passo ed il Latina che evidenziava alcune lacune difensive che i rossazzurri non sfruttavano secondo il loro solito cliché evidenziato ultimamente nelle prime frazioni di gioco.
Chi si immaginava un Catania all’assalto rimaneva deluso perché la partita ristagliava a centrocampo anzi era il Latina ad accorgersi delle difficoltà etnee cercando dalla fascia sinistra qualche cross che la difesa etnea sbrogliava senza particolari difficoltà.
Malgrado la presenza in campo di Jmenez e D’Andrea, nessun pallone perveniva in area, tanto che lo sperduto nove etneo scendeva a centrocampo per recuperarne qualcuno.
Troppo scarico questo Catania nel primo tempo incapace di sporcare i guanti di Zacchi ma capace di mangiarsi un gol con D’Andrea al venticinquesimo.
Tutto qui il primo tempo se si escludono due tiri dei laziali dalla distanza entrambi giudicati fuori da Bethers.
Dopo un minuto di recupero si chiudeva un primo tempo scialbo che premiava, ovviamente, la squadra nerazzurra davanti ad una trentina di sostenitori giunti dal capoluogo laziale.
La ripresa iniziava con Stoppa e Lunetta per D’Andrea e Anastasio ma nessuna miglioria si avvertiva nella allampanata squadra etnea che consegnava al quarantottesimo un tiro dalla distanza a Petermann che solo la bravura di Bethers riusciva a deviare in angolo.
Dal cinquantesimo, leggera sveglia dei rossazzurri che con Inglese, l’unico che aveva voglia di giocare, riusciva ad andare in gol per due volte, ma il fuori gioco gli negava la gioia in entrambe le occasioni.
Dal cinquantaquattresimo il Latina si rendeva conto della buona occasione che aveva trovandosi di fronte una squadra lenta, prevedibile, appannata e cercava delle ripartenze per impensierire la squadra di casa, prendendo qualche giallo diretto a Bergman, Petermann e Ndoj e perdendo tempo in ogni circostanza ma questo tutto normale in una squadra venuta al Massimino con tanti problemi davanti un anello di più di sedicimila spettatori che anche innanzi a questo spettacolo poco consono per una squadra da piani alti e che invece oggi ci riportava ai tempi della scorsa stagione, non hanno mai smesso di sostenerla, capace solo di accumulare calci d’angolo senza creare alcun pericolo a Zanchi.
Era invece Ercolano a crederci, approfittando dello sbilanciamento etneo e sfruttando un banale errore di Di Gennaro presentandosi solitario al cospetto di Bethers portando in vantaggio i suoi.
Un errore del quindici rossazzurro lasciato solo da tutta la difesa e che risulta essere la ciliegina sulla torta di una prestazione sottotono, scialba, orribile della squadra che oggi pareva davvero in vacanza.
Al sessantacinquesimo Toscano richiamava in panchina gli evanescenti Jmenez e Carpani inserendo Montalto e Quaini ma la musica non cambiava e l’orologio cominciava a passare dalla parte dei laziali con Boscaglia che toglieva la punta Martignago per il centrocampista Riccardi e Ciko per Ndoj.
A Toscano non restava che affidarsi a Luperini richiamando in panchina un evanescente Guglielmotti e qualche cross in più dalla sinistra arrivava, ma davvero poca cosa per fare male a questo Latina che col passar del tempo acquisiva più certezze e volontà di portare a casa l’intera posta.
Dopo sei minuti di recupero e tra i naturali fischi dagli spalti per una imprevista ma giusta sconfitta meritata da una squadra non entrata mai in campo, l’arbitro decretava la fine dell’incontro con il Latina che guadagna tre punti pesanti in classifica ed il Catania che viene superato dagli irpini che da stasera diventano la più pericolosa inseguitrice del Benevento solo perché, dal primo minuto, non si è potuto ammirare quella squadra tutta nervi e volontà, capace con un pressing asfissiante di aver ragione degli avversari.
Stendiamo un velo pietoso su questa giornata di campionato uniformandoci alle parole del tecnico quando ricorda che tutte le partite sono difficili, ma se queste si affrontano dal primo minuto senza la giusta voglia e determinazione, diventano proibitive.
Speriamo che il mister e la società si facciano sentire nello spogliatoio in quanto dopo il pareggio strappato in extremis a Foggia ed anche lì un tempo regalato agli avversari, oggi abbiamo fatto di peggio avendo regalato tutti i 90 minuti recuperi compresi al Latina che di certo e’ una modestissima squadra di questo girone.
Sconfitta pesante che ci riporta con i piedi a terra. Tre gol presi nelle due ultime partite con squadre meno attrezzate del Catania è un segnale che Toscano dovrà riflettere se con un centrocampo leggero formato di giocatori fuori ruolo più adatti a spingere che a difendere si può permettere di far giocare insieme un trequartista e due attaccanti.fissi. Con le stesse difficoltà dovute dalle stesse assenze la squadra era più solida quando giocava con un solo attaccante ed un trequartista e sfruttava meglio le caratteristiche di Guglielmotti ed Anastasio. Sono certo che non mancherà a Toscano ritrovare il bandolo della matassa. .
Buona sera a tutti, Purtroppo non ho visto la partita, ma quello che leggo da più parti di una squadra che ha meritato la sconfitta contro un’avversario di bassa classifica, di ve è finita la grinta di inizio stagione?
Infatti Mexx.per me e’ questo il problema che va al di là di schemi e moduli.ho giustificato il primo tempo giocato a Foggia perché ritenevo pesante l’impatto ambientale ma dopo la sconfitta di ieri in casa davanti a più di sedicimila spettatori il vaso è colmo.
Ma quanti anni ancora dobbiamo marcire in serie C?
Sarò ripetitivo, ma la squadra dell’anno scorso non andavava stravolta, ma integrata solo da qualche elemento di sicuro valore.
Forse qualche giocatore deve essere “controllato” di più durante la settimana…
Una sconfitta inspiegabile che ci ridimensiona moltissimo.
Comunque buona settimana a tutti.
Sconfitta spiegabile dal fatto che secondo me sono entrati in campo morbidi convinti di battere il Latina con il minimo sindacale. Spero che Toscano abbia alzato la voce nel silenzio delle telecamere. Un atteggiamento che non ho capito in campo. Poi l’attacco che non funziona una costante che si sta ripetendo. da troppo tempo a parte la parentesi Moro non abbiamo più attaccanti che vedono la porta quando sono a Catania, poi vanno in altre squadre e accade il miracolo . Mah !
Doveva essere un trittico da 9 punti (Latina Turris e Messina per poi affrontare il nuovo trittico più impegnativo (Crotone, Trapani e Avellino ) ma siamo bravi a farci male da soli .e a regalare tre punti agli avversari senza giocare
Il calcio è imprevedibile e quello che potrebbe sembrare facile basta un episodio avverso per ribaltare qualsiasi pronostico. Pertanto l’unica certezza rimane il campo 11 contro 11 a prescindere del numero degli spettatori che incitano, blasone e numero d’anni di permanenza in C. che non hanno mai modificato il risultato di una partita o stagione.
Fatta questa premessa bisogna analizzare solo le variabili che riguardano il gioco che si sviluppa in campo con i giocatori e schemi che gli allenatori decidono; metto dentro anche gli arbitri che potrebbero modificare forse in buona fede il risultato di una partita o stagione.
Parliamo del ruolo degli Allenatori che al 70% incide sui risultati e per rafforzare il ragionamento non parlo del Catania ma dell’Avellino, sconfitto in casa dallo stesso Latina che con il cambio dell’Allenatore ed il recupero di qualche infortunato ha vinto quasi tutte le partite riportandosi nell’alta classifica. Sono centinaia gli esempi che vanno verso direzione ed altrettanti che determinano risultati opposti.vedi Catania scorso anno.
Il curriculum di Toscano parla chiaro ed anche i risultati ottenuti nonostante la totale assenza dei centrocampisti che rappresentava il punto di forza della squadra; nessun calciatore ceduto o messo fuori lista per caratteristiche tecniche avrebbe potuto modificare in meglio l’attuale classifica del Catania.
Secondo me Cicerelli, Chiricò, Chiarella sono esterni non compatibili con il gioco di Toscano ed abbiamo anche la prova che quando sono stati utilizzati da Lucarelli e Zeoli in altri ruoli non hanno mai brillato; Cianci e Zammarini sono anche loro de buoni calciatori ma si esprimono meglio con il 4 3 3 e giustamente Toscano ha preferito altri Lunetta, Carpani, Jimenez, Inglese, Di Tacchio, De Rose e Sturaro. In altri termini sempre secondo il mio punto di vista tutti questi giocatori ceduti o fuori lista con altri Allenatori con schemi diversi sarebbero stati utili ma con Toscano No.
Per il momento e fino a quando non ritornano in campo gli infortunati la situazione rimane sempre precaria ma sono quasi certo che il Benevento fino alla fine del girone d’andata lascerà parecchi punti per strada e la classifica rimarrà sempre corta Avellino permettendo.
Da 2 partite sembriamo quelli del anno scorso!
Poco gioco poco grinta e tanta superbia…….
Vedo il Napoli di Conte e anche quando giocano male si dannano l’anima
Ecco questo é quello che mi manca nel CT
E dire SIAMO IL CATANIA non aiuta niente
Vincenzo sono d’accordo con te riguardo variabili,imprevisti, arbitri e compagnia cantando.
So bene che le,partite si possono perdere pur attaccando per 90 minuti, collezionando venti palle gol e poi perdere per l’unico tiro in porta degli avversari, magari per autogol.
Quello che mi ha fatto incavolare domenica e’stato l’atteggiamento che hanno tenuto per tutto l’incontro come fossero convinti di vincere non giocando.
Altre volte, anche senza gli assenti attuali a centrocampo, abbiamo visto gli esterni dannarsi l’anima supportati dai centrocampisti che salivano smarcandosi con passaggi di prima ma tutto ciò domenica e’ mancato perché e’ venuta meno la voglia di pressare.
Riguardo agli attaccanti, sono al momento deluso per la scarsa propensione al gol dimostrata sia da D’Andrea che da Montalto e penso che sicuramente, al di là dei moduli, Cianci sarebbe stato non utile ma indispensabile.
Abbiamo,perso una ghiotta occasione per restare attaccati al Benevento ma a sette punti di distanza e superati pure dall’’Avellino la promozione diretta diventa davvero difficile perché le altre non aspettano.
Adesso,dobbiamo sperare solo in un crollo delle avversarie e poi in buoni risultati nel trittico terribile di Crotone,Avellino e Trapani sperando che con Turris e Messina arrivino sei punti su sei. Staremo a vedere
Cataneseanapoli concordo che D’andrea e Montalto, fino ad ora, non hanno dato
nulla, ma, secondo me, Cianci accanto ad Inglese non avrebbe risolto i problemi per il semplice motivo che semmai avrebbe potuto giocare nel ruolo di Inglese e tra i due preferisco quest’ultimo. Cianci fa qualche gol quando la squadra schiera due esterni di ruolo come ora gioca a Terni o come l’anno scorso quando perdevamo 3 a 0 ed appena entrato a dx Chiarella ha fatto due gol in pochi minuti perdendo lo stesso Ripeto per il gioco preferito da Toscano, secondo me Cianci al posto di Inglese ci può stare ma insieme assolutamente no.
Anche io mi sono incavolato domenica ma credo che questa volta la frenata di Guglielmotti ed Anastasio dipende più dalle scelte di Toscano; che ha messo troppo giocatori leggeri a centro campo più portati a spingere e meno bravi a difendere ed anche poco esperti (Carpani, Jimenez e Stroppa) e nello stesso tempo anche due attaccanti ( D’andrea ed Inglese o Montalto) regalando così totalmente il centrocampo al Latina; per me questa volta Toscano è stato colto di sorpresa da Boscaglia.
Jimenez per esempio, a mio avviso, dovrebbe entrare in campo nel secondo tempo senza particolar incarichi di marcature mentre Lunetta e Quaini dovrebbero essere sempre presenti.. Purtroppo anche Stroppa e Luperini ancora non girano bene e tutto questo fino ad ora è stato ben nascosto da Toscano ma alla lunga i nodi vengono al pettine ed in questo momento dobbiamo solo sperare che gli altri frenano piuttosto di vedere vittorie con gol a grappoli. Con il ritorno degli infortunati e magari con un rinforzo nel posto giusto cambierebbero discorsi e prospettive
Concordo con Vincenzo che Quaini e Lunetta dovrebbero essere sempre presenti in campo,ma ritengo come cataneseanapoli che l’impegno col Latina sia stato sottovalutato, molto probabilmente anche dallo stesso Toscano, che ha messo un centrocampo troppo debole, come fa notare Vincenzo. Peccato che un giorno dopo la vittoria delle Orizzontine contro le ungheresi in Champions di pallanuoto e quella della Metà che irrompe tra le sedici migliori europee in Champions di futsal, il Catania FC non ci abbia dato un’altra gioia che sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Comunque, in qualsiasi campo, sempre fozza Catania!